Damien Hirst brucia in diretta streaming mille opere d’arte: ognuna diventa un NFT

Realizzare 10mila opere (ognuna delle quali con NFT), venderle e poi far decidere ai collezionisti se tenere l’opera fisica o digitale, e in questo ultimo caso, bruciare l’originale corrispondente. È questa l’ultima idea – chiamiamola anche performance – del celebre artista britannico che “infiamma” l’art week londinese

“Domani brucerò le mie 1.000 opere d’arte di ‘The Currency’ che ho mantenuto come NFT. Molte persone pensano che stia bruciando milioni di dollari di arte, ma non è così. Sto completando la trasformazione di queste opere d’arte fisiche in NFT bruciando le loro versioni fisiche; il valore dell’arte digitale o fisica, che è difficile da definire, nel migliore dei casi non andrà perso, verrà trasferito su NFT non appena verranno bruciati e trasmetterò in streaming l’intera operazione qui su Instagram”. E così è stato: Damien Hirst (Bristol, 1965) ha bruciato una ingente quantità di sue opere d’arte, nell’ambito della sua mostra in corso presso la Newport Street Gallery di Londra, in corso fino al 30 ottobre 2022. E fino alla chiusura dell’esposizione, ogni giorno verranno bruciate opere d’arte del celeberrimo artista britannico, portando così a compimento un processo che Hirst aveva avviato lo scorso anno con la serie The Currency.

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THE CURRENCY, LE OPERE DI DAMIEN HIRST CHE “VANNO A FUOCO”

Per comprendere la natura dell’operazione di Hirst, è necessario fare un passo indietro e spiegare come nasce The Currency: lanciata nel 2021, la serie comprende 10mila NFT che corrispondono a 10mila opere fisiche originali. Le opere reali sono state realizzate utilizzando vernice a smalto su carta fatta a mano. Ogni opera è numerata, intitolata, timbrata e firmata dall’artista sul retro, oltre a essere filigranate e ad avere un ologramma che ritrae l’artista. Su ogni opera, i pois hanno tutti un colore diverso. A chi ha acquistato le opere, è stata data la possibilità di mantenere l’NFT o di scambiarlo con l’opera d’arte fisica. Il periodo di scambio si è concluso lo scorso 27 luglio, con un dato che sulle prime potrebbe lasciare sorpresi: poco più della metà dei collezionisti, in tutto 5.149, ha deciso di mantenere l’opera d’arte fisica, mentre i restanti 4.851 hanno optato per l’NFT.

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DAMIEN HIRST BRUCIA LE SUE OPERE

“Finished the burn!!!” è la frase entusiasta che accompagna la fotografia che Hirst ha pubblicato sul suo profilo Instagram dopo la prima “sessione” di bruciatura delle sue opere, circondato da immagini di fiamme. “È stato bello, meglio di quanto mi aspettassi”, ha commentato l’artista.

Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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