Apre E.ART.H. lo spazio d’arte di Eataly a Verona. Mostre di Anton Corbijn e Ibrahim Mahama

Non solo cibo e vino: Eataly a Verona inaugura uno store, sì, ma anche un grande centro di arte contemporanea e fotografia, con artisti internazionali, incontri, talk e eventi. Ecco le mostre che aprono la prima stagione

Dopo le anticipazioni dei mesi scorsi, vede finalmente la luce E.ART.H., lo spazio espositivo di Eataly Verona, che annuncia tutti i dettagli in vista dell’apertura al pubblico, prevista per il 5 ottobre 2022. Il progetto, nato dalla volontà di Francesco Farinetti, presidente di Green Pea, Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e Chiara Ventura, manager culturale, sorge nell’ex Stazione Frigorifera Specializzata – che fu la più grande ghiacciaia d’Europa fino agli anni Settanta – in un edificio di 13 mila metri quadrati riqualificato dall’architetto Mario Botta: il risultato è l’unione tra la struttura commerciale di stampo Eataly e uno spazio interamente dedicato all’arte contemporanea, con mostre, artisti internazionali, un premio e una programmazione di qualità.

COME È COMPOSTO E.ART.H. A EATALY VERONA

Al cuore del progetto l’Art House, collocata al primo piano, con un palinsesto culturale composto da Eva Brioschi, storica e critica d’arte, Walter Guadagnini, direttore di Camera – Centro Italiano per la Fotografia a Torino, e Gaspare Luigi Marcone, storico dell’arte, curatore: le esposizioni che si susseguiranno nel corso del tempo saranno affiancate da un Public Program, un calendario di iniziative per approfondire i temi proposti e conoscere da vicino gli artisti, attraverso incontri, talk e workshop. Al piano terra dell’edificio, infine, si estende l’Art Market, distribuito lungo tre corridoi disposti a raggiera, in cui importanti gallerie italiane propongono opere di arti visive e fotografia. Prosegue, invece, fino al 9 ottobre la call lanciata in occasione del Premio E.ART.H, riconoscimento annuale dedicato ad artisti under trentacinque, coordinato dai fondatori di Treti Galaxie Matteo Mottin e Ramona Ponzini.

Anton Corbijn, Depeche Mode, Los Angeles, 2016. Copyright Anton Corbijn

Anton Corbijn, Depeche Mode, Los Angeles, 2016. Copyright Anton Corbijn

E.ART.H. A EATALY VERONA: LE MOSTRE DI APERTURA

E.ART.H a Verona si apre con le monografiche di due artisti internazionali, visitabili dal 5 ottobre 2022 fino al 15 gennaio 2023: la prima è Staged, personale di Anton Corbijn (Strijen, Olanda, 1955), tra i fotografi più celebrati al mondo che torna in Italia a quasi vent’anni dalla sua ultima mostra. A cura di Walter Guadagnini, raccoglie un corpus di circa ottanta lavori, che include alcuni degli scatti più conosciuti realizzati dagli esordi fino a oggi, accostati ad altri meno conosciuti della sua produzione. Come evocato dal titolo (che significa “costruito”, “messo in scena”), l’esposizione pone l’accento sui processi di costruzione dell’immagine fotografica dell’opera di Corbijn, caratterizzati da un approccio quasi cinematografico. La seconda mostra che inaugura lo spazio artistico a Verona è VOLI-NI, personale di Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana, 1987), l’artista che nel 2019 “impacchettò” i bastioni di Porta Venezia a Milano con la juta. Il titolo della mostra, curata da Eva Brioschi, è tratta da un’espressione del dialetto ghanese che significa letteralmente “dentro il buco” e occupa integralmente il lungo corridoio del primo piano. Al suo interno, un’installazione site specific e una selezione di opere che rappresentano i temi alla base della ricerca artistica di Mahama, sulle dinamiche capitalistiche di scala globale e sulla sostenibilità di paesi africani come il Ghana, con esiti formali a cavallo tra arti visive e architettura.

ANCHE PROTESTE A E.ART.H. A EATALY VERONA: ORGANIZZATA UNA CONTRO-CONFERENZA STAMPA

L’annuncio dell’apertura della nuova realtà di Eataly ha causato la mobilitazione di un comitato, che si firma Profezia della Locomotiva Cosmica e ha lanciato una petizione online, composto da un collettivo di artisti di varia provenienza che avrebbe abitato nei 15 anni scorsi gli spazi dell’ex Stazione Frigorifera, agendo come un polo culturale. E che sarebbe poi stato sfrattato in vista della realizzazione del progetto. “Siamo la voce di una moltitudine, e ci unisce la necessità personale e l’obbligo civile di testimoniare”, si legge, in una nota diffusa dal comitato. “Perché nella magnifica Stazione Frigorifera degli ex Magazzini Generali di Verona, e in altri importanti edifici del complesso industriale, siamo stati per più di venticinque anni corpi, non fantasmi. Inizialmente, quando il compendio era ancora area pubblica, ragazze e ragazzi hanno edificato, salvaguardato, ripulito, allestito, rivitalizzato un sito che allora era davvero in stato di totale abbandono, imparando tecniche artistiche e mestieri. E poi hanno organizzato più di 700 concerti di ogni genere musicale, conferenze, letture, audiodocumentari, incontri con autori, critici, curatori. E poi ancora rassegne cinematografiche, mostre e installazioni di arte contemporanea di livello internazionale, spesso site-specific; più di 70 spettacoli teatrali, interpretati e di frequente prodotti da molte delle più affermate compagnie europee, in collaborazione anche con la Biennale di Venezia, destinati a un pubblico che solo qui ha potuto godere dello spettacolo straordinario di un luogo unico altrimenti inaccessibile“. E proseguono: “Tra il 1992 e il 2016 (anno in cui sono stati “cacciati” dall’area dalla nuova proprietà, una fondazione bancaria travestita da società immobiliare lussemburghese), migliaia di soci e socie e centinaia di volontari e volontarie hanno ridato vita e dignità a un’area totalmente arroccata nel suo abbandono, ma così preziosa da meritare un doppio vincolo monumentale, sia per il valore dei manufatti architettonici e infrastrutturali, sia in quanto testimonianza storica, culturale, urbanistica e sociale di un momento fondante della nostra storia economica e politica. Vincoli assolutamente non rispettati da un intervento edilizio che definire restauro è un oltraggio per chiunque conosca il senso delle parole. Questa testimonianza, nata in reazione alla narrazione univoca e arrogante che dà a questa operazione finanziaria e speculativa (decine di milioni di euro il costo di “recupero”
della sola Stazione Frigorifera!) il nome di “rigenerazione urbana che restituisce alla città
un’area abbandonata e degradata”, troverà occasione di visibilità pubblica in una silente,
civile, pacifica presenza collettiva in occasione delle festose celebrazioni inaugurali,
con una distribuzione discreta di materiale informativo. Siete quindi invitati a presenziare a un incontro/conferenza stampa, che si terrà a ridosso dell’inaugurazione a inviti martedì 4 ottobre 2022, alle ore 12 in loco e dalle 13.30 presso la sala A di via Poggiani 14 (3 minuti a piedi, in fondo al parco Santa Teresa), dove sarà possibile ottenere informazioni e una documentazione più articolata e dettagliata su questa sventurata e verticistica operazione di sottrazione ai danni della città e di tutti coloro che hanno fatto e fanno un investimento personale – e non solo finanziario – in arte e cultura”.

– Giulia Ronchi

Anton Corbijn, Staged
Ibrahim Mahama, VOLI-NI
Dal 5 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023
E.ART.H., Verona
https://www.eataly.net/it_it/negozi/verona

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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