A sud di Milano, una ex scuola diventa un’opera d’arte, con l’intervento di Roberto Coda Zabetta

Un’ex scuola per l’infanzia diventerà uno spazio dedicato alla creatività. Siamo nell’ambito di un più ampio progetto di rigenerazione urbana nell’area posta tra Romolo e Famagosta

La ex scuola del Parco La Spezia, in via Rimini a Milano, sarà demolita nella primavera del 2023. E nell’arco temporale che la separa dalla sua eliminazione, i suoi spazi sono stati trasformati in opera d’arte grazie all’intervento di Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975), che ha reso l’intero edificio un monumento color bronzo. Non una vana celebrazione del “glamour”, ha tenuto a specificare l’artista, bensì “un omaggio alla città, al quartiere e ai suoi abitanti, tanto più prezioso, proprio perché reso leggero e vivo dalla sua stessa volatilità, dall’essere destinato a scomparire entro un ristretto numero di mesi. La scuola color del bronzo diventa così monumento, un monumento ancor più durevole nel suo valore in quanto totalmente e volutamente provvisorio. Come già notava Orazio, un monumento fatto di pensiero e di concetti dura assai più di qualunque scultura: exegi monumentum aere perennius […]“.

Roberto Coda Zabetta, Cantiere Scuola, ®HenrikBlomqvist

Roberto Coda Zabetta, Cantiere Scuola, ®HenrikBlomqvist

L’EX SCUOLA DI PARCO LA SPEZIA A MILANO COME UN’OPERA D’ARTE

Il patto di collaborazione stipulato alla base del progetto coinvolge numerosi soggetti pubblici e privati, tra cui Comune di Milano, il Municipio 6, Super il festival delle periferie, l’artista Roberto Coda Zabetta appunto, Negro Servizi, Consorzio Cooperative Lavoratori, Black Mamba Production, PCM Studio, Romeo Safety Italia e Gruppo CAP, realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città metropolitana di Milano: quest’ultimo, che proprio in via Rimini ha collocato il suo nuovo quartier generale, sta trainando una più ampia riqualificazione territoriale della zona che si estende attorno alla vecchia scuola, con il coordinamento dall’architetto Federica Verona.

IL GRUPPO CAP IN DIALOGO CON IL TESSUTO URBANO

Il processo, tuttavia, sarà caratterizzato da un dialogo serrato con la comunità locale, nell’ambito di un approccio di prossimità garantito dal coinvolgimento di Super il festival delle periferie: si tratta di un progetto nato dall’associazione TumbTumb nel 2015 legato alle pratiche dal basso di abitanti e soggetti attivi nelle periferie di Milano, attraverso svariati progetti e iniziative. In ottica di una maggiore vicinanza al quartiere, inoltre, l’edificio di Gruppo CAP ha intenzione di aprire al pubblico il piano terra del proprio edificio, mettendo a disposizione un cocktail bar, una biblioteca e un asilo nido. “È davvero affascinante vedere come alcuni luoghi diventino espressione di esperimenti di rigenerazione artistica. Grazie a uno straordinario atto di generosità, si dona bellezza alle persone”, ha commentato Gaia Romani, Assessora ai Servizi Civici e Generali del Comune di Milano. “Mi piace pensare che quello che accade qui e oggi possa diventare un modello per trasformare e rendere belli tutti quei luoghi che attendono di diventare altro – cosa che accade frequentemente in una città come Milano – attraverso l’arte. Grazie alla proficua collaborazione di diversi attori, fra cui Comune di Milano, Municipio 6, Gruppo CAP e Super il festival delle periferie, e soprattutto con il coinvolgimento attivo di cittadine e cittadini”, ha concluso, “abbiamo rigenerato – nel solco dell’inclusione sociale e del rispetto per l’ambiente – e restituito alla collettività un pezzo della nostra città“.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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