“The Triumph of Death”, al Museo di Capodimonte a Napoli un’opera di Cecily Brown

È ispirata al celeberrimo affresco custodito a Palazzo Abatellis a Palermo la monumentale tela che l la pittrice britannica Cecily Brown presenta, fino al primo maggio 2022, al Museo di Capodimonte. Con uno sguardo votato alla tradizione e all’attualità

È Cecily Brown (Londra, 1969) la protagonista della mostra in corso al Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli The Triumph of Death, nell’ambito del progetto espositivo L’Opera si racconta, mostre focus finalizzate a “mettere in risalto singoli capolavori della collezione permanente, ma non solo, raccontati in una chiave nuova, spesso in dialogo con altre opere, per svelarne la complessità e il proprio contesto di origine”. Dopo gli approfondimenti dedicati a Vermeer, Van Dyck, Brueghel il Vecchio, Witz, Canova e Jacovacci, il nuovo capitolo de L’Opera si racconta è dedicato a una delle pittrici più influenti della scena contemporanea che, per l’occasione, presenta un’opera ispirata al celeberrimo affresco custodito alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis di Palermo, Il Trionfo della Morte. Brown ha visitato la quattrocentesca opera palermitana nella primavera 2019, rielaborando e riattualizzando i suoi contenuti attraverso una monumentale tela di 535,94 cm x 535,94 cm. “È un onore enorme per me esporre una mia opera al Museo e Real Bosco di Capodimonte che vanta una collezione così straordinaria”, racconta Cecily Brown. “Napoli è la mia città preferita, nel mio paese preferito ed è sempre un’emozione mostrare qui il mio lavoro”.

“THE TRIUMPH OF DETH” DI CECILY BROWN AL MUSEO DI CAPODIMONTE

La mostra, a cura di Sergio Risaliti, non nuovo alle collaborazioni con il museo napoletano (e realizzata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dall’associazione Amici di Capodimonte in collaborazione con la galleria londinese Thomas Dane Gallery), presenta inoltre una serie di disegni realizzati dall’artista dopo aver completato il dipinto. La grande tela, così come l’affresco palermitano, rappresenta al centro uno scheletro in sella a un cavallo bianco, un “cavaliere della morte” che, al suo passaggio, non risparmia nessun essere vivente. Cecily Brown è un’artista che sa reinventare il rapporto tra arte contemporanea e grande tradizione figurativa senza indugiare in sterili citazioni”, spiega Risaliti. “Ha spesso dichiarato che ama dipingere le figure in movimento, la tensione e la violenza, ma anche l’eccitazione e il colore. Per lei il confine tra astrazione e figurazione è molto labile. I suoi dipinti, impastati di energia, generano immediatamente empatia in chi li guarda, grazie a pennellate vorticose che tracciano linee sinuose e disegnano forme semi astratte. Il risultato è una composizione colma di armonia ed equilibrio, ma allo stesso tempo profonda e stratificata. Corpi, oggetti, animali e vegetazione”, continua il curatore, “si confondono e si fondono in una danza caleidoscopica di colori e pennellate che hanno ritmi e direzioni diverse. Una freschezza di ispirazione e trascendenza gestuale che l’artista mantiene sempre viva, ritornando più volte sul dipinto o lavorando su più tele in modo da poter sperimentare diverse possibilità compositive”.

“L’OPERA SI RACCONTA” AL MUSEO DI CAPODIMONTE. LE PAROLE DEL DIRETTORE SYLVAIN BELLENGER

“Per la prima volta nella sala de ‘L’opera si racconta’, viene esposto l’immenso dipinto di Cecily Brown, cinque metri per cinque, grande quasi quanto l’affresco di Palermo, sua musa ispiratrice, esprime come la pittura racconti sempre la storia della pittura, e come la peculiarità del suo sguardo colto reinventi la storia del Trionfo della Morte”, spiega Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte. “Poche opere come l’affresco di Palazzo Abatellis meritano la solenne denominazione di ‘trionfo’. Quando un’artista come Cecily Brown, immersa nelle immagini e nella pittura, afferra un’opera d’arte e le restituisce la propria eco, corpo a corpo con la pittura, è capace di trasformare la scena in un vivace balletto, una gioiosa danza macabra dove il cavallo della Morte fa un lungo sorriso e muta in un cavallo di un circo fantastico”.

– Desirée Maida

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più