Małgorzata Mirga-Tas rappresenterà la Polonia alla Biennale di Venezia 2022

Secondo fonti polacche, il progetto espositivo si intitolerà Re-enchanting the World, in linea con il temagenerale della manifestazione “Il latte dei sogni”. L’artista polacca svilupperà un ambiente magico con lafunzione di fare evadere il pubblico dalla realtà, coinvolgendolo in una sorta di “incantesimo visivo”.

Dopo le nomine del curatore e dell’artista del Padiglione Italia, proseguono i lavori di preparazione dei Paesi invitati alla Biennale Arte, che finalmente si terrà a Venezia dal 23 aprile al 27 novembre 2022 dopo un’insolita inevitabile attesa di tre anni. Questa volta ad annunciare il proprio progetto espositivo è la Polonia, che ha scelto Małgorzata Mirga-Tas (Zakopane, 1978) come rappresentante del padiglione. La poliedrica artista di origini Rom è stata selezionata fra trentatré candidati. Ma in patria lavora anche come educatrice e attivista, e a Czarna Góra, la città dove vive, dirige assieme ad alcuni colleghi un centro culturale per bambini. Le sue opere sono state esposte negli ultimi anni, anche alla Biennale di Berlino, al Museum of Modern Art, e alla Biennale degli Incontri d’Arte di Timisoara.

Malgorzata Mirga Tas Re enchanting the World 2021 particolare Małgorzata Mirga-Tas rappresenterà la Polonia alla Biennale di Venezia 2022

Małgorzata Mirga Tas, Re enchanting the World, 2021 (particolare)

IL PADIGLIONE DELLA POLONIA ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2022

Il Padiglione della Polonia è organizzato da Zachęta — Galleria Nazionale d’Arte di Varsavia, ed è curato da Wojciech Szymański e Joanna Warsza. Come ha specificato la commissione giudicante, l’artista è statascelta in virtù della “forma visiva insolitamente attraente dell’installazione proposta, combinata con un concetto ideologico originale”. Re-enchanting the World, infatti, sia nel titolo sia nel concetto, risponde al tema della Biennale 2022, “Milk of Dreams”: a quanto si apprende da fonti polacche, l’artista creerà unmondo magico, soggetto a un costante “incantesimo visivo”, che diventerà una sorta di rifugio per il pubblico, un asilo che offre speranza e un momento di tregua da una realtà di quotidiani conflitti. Evidente il richiamo all’angosciosa situazione contemporanea, dove la migrazione si trasforma in vera e propria fuga da catastrofi di ogni genere. Un tema particolarmente sentito da chi, come lei, appartiene a un popolo che ha nel nomadismo un tratto peculiare.

Lingresso del Padiglione Polonia ai Giardini Małgorzata Mirga-Tas rappresenterà la Polonia alla Biennale di Venezia 2022

L’ingresso del Padiglione Polonia ai Giardini

MAŁGORZATA MIRGA-TAS PER LA POLONIA ALLA BIENNALE DI VENEZIA 2022

Małgorzata Mirga-Tas (Zakopane, 1978) si è laureata nel 2004 presso il dipartimento di sculturadell’Accademia di Belle Arti di Cracovia, sotto la guida di Jan Matejko. La sua pratica artistica comprende scultura, pittura, installazioni, opere in tessuto, e si distingue per l’ampio uso di colori sgargianti, un codice che utilizza spesso per raccontare la comunità Rom e Rom-polacca. Nelle sue opere, affronta le complesse questioni identitarie e combatte gli stereotipi discriminatori della cultura Rom. Nella sua prima fase creativa ha realizzato sculture modellando blocchi di cartone incollato, e irrigidendoli con telai in metallo e legno. Con questa tecnica, ha creato, tra le altre, rappresentazioni semi-astratte e surreali di animali, combinando la vita quotidiana con la fiaba, cui si è in parte ispirato Daniel Rycharski per le sue creazioni “ibride” della serie Rural street art. Con il tempo, le sculture in cartone hanno iniziato a lasciare il posto al disegno e alla pittura, in cui il cartone monocromatico è stato sostituito da un tripudio di colori e ornamenti: attraverso queste opere, racconta l’universo Rom, evocato in particolare da tessuti riccamente decorati, paillettes, piume o carte da gioco, che vengono applicati ai dipinti, i quali si trasformano in vere e proprie “macchine teatrali”.

– Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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