Il latte dei sogni: svelato il titolo della Biennale Arte 2022

Il titolo, ripreso da un libro di Leonora Carrington, allude a “un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano”, spiega la curatrice Cecilia Alemani. Ecco le prime anticipazioni della 59. Esposizione Internazionale d’Arte

Si intitolerà Il latte dei sogni la Biennale Arte 2022, prevista dal 23 aprile al 27 novembre e curata da Cecilia Alemani. Il titolo è tratto da un libro dell’artista britannica Leonora Carrington (1917 – 2011) in cui, come spiega Cecilia Alemani, “l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita è costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. La mostra propone un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano”.

Cecilia Alemani Photo by Andrea Avezzù Courtesy La Biennale di Venezia

Cecilia Alemani Photo by Andrea Avezzù Courtesy La Biennale di Venezia

IL LATTE DEI SOGNI: LA BIENNALE ARTE 2022

La mostra prende il nome da un libro dell’artista surrealista Leonora Carrington (1917-2011), che negli anni Cinquanta in Messico immagina e illustra favole misteriose dapprima direttamente sui muri della sua casa, per poi raccoglierle in un libricino chiamato appunto Il latte dei sogni”, prosegue la curatrice della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, raccontando il perché della sua scelta. “Raccontate in uno stile onirico che pare terrorizzasse adulti e bambini, le storie di Carrington immaginano un mondo libero e pieno di infinite possibilità, ma anche l’allegoria di un secolo che impone sull’identità una pressione intollerabile, forzando Carrington a vivere come un’esiliata, rinchiusa in ospedali psichiatrici, perenne oggetto di fascinazione e desiderio ma anche figura di rara forza e mistero, sempre in fuga dalle costrizioni di un’identità fissa e coerente”.

I TEMI DELLA BIENNALE ARTE 2022

Come spiega la curatrice, la mostra si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra individui e tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra. Dopo tanto parlare di ambiente, pianeta e coesistenza tra specie diverse – come sta succedendo in questi mesi con la Biennale di Architettura diretta da Hashim Sarkis – che la Biennale Arte 2022 segni un ritorno del dibattito su temi che riguardano più da vicino l’uomo, inteso nella sua dimensione corporea e interiore? “La mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi”, aggiunge Alemani. “Da questi dialoghi sono emerse con insistenza una serie di domande che non solo evocano questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata, ma che riassumono molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Come sta cambiando la definizione di umano? Come si definisce la vita e quali sono le differenze che separano l’animale, il vegetale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, di altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?”

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani_Photo by Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia

Roberto Cicutto e Cecilia Alemani_Photo by Andrea Avezzù_Courtesy La Biennale di Venezia

LA BIENNALE D’ARTE 2022 SECONDO IL PRESIDENTE CICUTTO

Cecilia Alemani mette al centro del suo ‘viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano’ una serie di domande su ‘questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo’. Anche il titolo della 17. Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis è una domanda: ‘Come vivremo assieme?’. Due scelte frutto dei tempi correnti privi di certezze che caricano l’umanità di immense responsabilità“, ha dichiarato il Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, commentando con entusiasmo la prima parte del lavoro svolto dalla curatrice della prossima Biennale Arte. “Cecilia Alemani nel 2020 ha coordinato il lavoro dei direttori di tutti i settori della Biennale (Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica, Teatro) per realizzare la Mostra Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia. L’inquietudine e l’assunzione di responsabilità propria dell’atto artistico erano l’ispirazione di quella Mostra che raccontava molta parte della storia della Biennale. Oggi il punto di partenza della prossima Biennale d’Arte pare essere la reinvenzione di nuove e più sostenibili relazioni fra gli individui e tutto ciò che popola l’universo in cui viviamo. Non poteva esserci modo migliore per Cecilia Alemani di aprire, attraverso queste due esperienze, nuove porte per le Biennali del futuro“. La 59. Esposizione Internazionale d’Arte presenterà, come di consueto, le Partecipazioni Nazionali con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia. Anche per questa edizione, come fanno sapere gli organizzatori, si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali.

-Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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