A Torino in mostra quattro artisti contemporanei al cospetto di Shakespeare

Prende le mosse dalla “Tempesta” di Shakespeare la mostra che riunisce alla Fondazione Merz di Torino le opere di Basim Magdy, Silvia Maglioni & Graeme Thomson e Nina Carini.

In occasione della tredicesima edizione della rassegna estiva Meteorite in Giardino, la Fondazione Merz presenta Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, a cura di Maria Centonze e Agata Polizzi; la collettiva, che ospita le opere di Basim Magdy, Silvia Maglioni & Graeme Thomson e Nina Carini, vuole dimostrare la necessità di esplorare una visione onirica e liberatoria per mezzo dell’arte contemporanea. Come lo spettatore al cospetto della rappresentazione della Tempesta di Shakespeare – dramma da cui è tratto il titolo dell’edizione (atto IV, scena I) –, il visitatore della mostra è invitato ad attraversare con la propria sensibilità continue prove di percezione del mistero dell’esistenza, sperimentando la quotidiana avventura di essere-nel-mondo.

L’OPERA DI BASIM MAGDY

Le mutevoli sensazioni e comprensioni della realtà, dalla molteplicità di genere a quella etnica, sociale e culturale, condussero già Shakespeare a interrogarsi sulle relazioni di potere e sulle asimmetrie riscontrabili sia nel Nuovo Mondo che nel Vecchio Continente: non soltanto tra colonizzatori e colonizzati in America; ma anche tra nazioni ricche e povere in Europa e, a livello globale, tra appartenenze di casta e di religione differenti. L’urgenza e l’inevitabilità di risanare il magmatico tempestoso disordine socio-politico, accettando inedite condizioni umane, oggi vengono raccontate dal video M.A.G.N.E.T di Basim Magdy: un palloncino compie un surreale viaggio apocalittico degno di un asceta, dal cielo di Manhattan al centro della Terra; l’allegoria di un mondo avviato verso una radicale trasformazione.

Nina Carini, Siderum, 2021, frame da video

Nina Carini, Siderum, 2021, frame da video

SILVIA MAGLIONI & GRAEME THOMSON E NINA CARINI

È un’isola sconosciuta e tutta da esplorare quella che nella Tempesta emerge dai flutti dell’oceano infuriato; il naufragio spirituale, che sconvolge e turba la mente ma al contempo allarga gli orizzonti soggettivi, coincide con il panorama indomito e arrischiato di territori sublimi. Nel dramma shakespeariano, l’intreccio che stringe insieme natura e cultura viene evidenziato dalla contrapposizione di rumori ambientali e melodiose canzoni che accompagnano alcuni brani dell’opera. Il tema musicale che restaura l’armonia dell’uomo con il paesaggio (e viceversa) è il fulcro di LIKE LICHENS LISTEN di Silvia Maglioni & Graeme Thomson, opera video e installazione di parole che permette al visitatore di evadere dallo spazio contingente e assistere così alla vita degli alberi, auscultando i suoni della foresta. Diversa declinazione, ma altrettanto poeticamente efficace, nell’installazione di Nina Carini The indeterminacy of an encounter, specchio d’acqua contenente cielo e terra in cui si riverberano vibrazioni sonore imperscrutabili e imprevedibili provenienti da microcosmi cangianti di luce, suono e materia.
La rassegna amplifica la prospettiva che appartiene al contemporaneo grazie alla visionarietà degli artisti chiamati a partecipare, suggerendo soglie di possibilità tra sogno e lucida lettura sociale ed estetica. Come nell’opera di Shakespeare, coesistono passato e futuro, tradizione letteraria e proiezione originale, audace e imprevedibile; uno spettro completo dell’umanità nella sua perenne vivacità creatrice.

Federica Maria Giallombardo

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Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo nasce nel 1993. Consegue il diploma presso il Liceo Scientifico Tradizionale “A. Avogadro” (2012) e partecipa agli stage presso l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Biella (2009-2012). Frequenta la Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi…

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