Un capolavoro di Shakespeare diventa una performance interattiva online

Si ispira a “Sogno di una notte di mezza estate” la performance interattiva digitale fruibile sul web fino al 20 marzo. Un mix di tecnologie nate per i videogiochi e attenzione alle dinamiche ambientali.

Una tempesta che minaccia un bosco digitale, un mondo di fate e di lucciole e una notte di mezza estate. Questa è l’ambientazione di Dream, performance tratta da Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, realizzata tramite motion capture e pensata per la fruizione interattiva da parte di un pubblico collegato via Internet. L’opera nasce dalla collaborazione tra la Royal Shakespeare Company, il Manchester International Festival, il Marshmallow Laser Feast e la Philharmonia Orchestra, ed è stata finanziata come parte di Audience of the Future, un progetto del Regno Unito per ripensare le arti (tra cui il teatro) dal punto di vista delle loro tecnologie, del rapporto con il pubblico e dei modelli economici.

IN COSA CONSISTE DREAM

Tutto è iniziato da un progetto di due anni, in realtà più incentrato sullo sviluppo tecnologico, sulla sperimentazione con software, Realtà Aumentata e Realtà Mista applicate alla performance e fruibili da più persone contemporaneamente”, ci ha spiegato Gabrielle Jenks, direttrice della parte digitale del Manchester International Festival durante un’intervista su Zoom. “Dovevamo poi tirarne fuori un qualche risultato che potesse essere mostrato in pubblico, e ‘Dream’ è quindi l’occasione di mostrare alcune delle cose che stavamo esplorando”.
Dream è anche l’ennesimo esempio di come tecnologie nate per il videogioco possano essere impiegate con successo in altri settori dell’arte. Dream sfrutta l’Unreal Engine, un set di strumenti creati dallo sviluppatore di videogiochi Epic Games e usati da diversi studi videoludici, grandi e piccoli. Il videogioco più celebre realizzato con l’Unreal Engine è probabilmente Fortnite, della stessa Epic Games, ma questi strumenti hanno anche permesso di creare le ambientazioni della serie Disney The Mandalorian, disponibile su Disney+.
Prima di tutto, l’Unreal Engine è gratuito ‒ un aspetto importante per chi lavora nel mondo dell’arte e per la possibilità di generare e condividere conoscenze”, ci ha detto Jenks. “Poi dà la libertà di creare contenuti immersivi che possono essere usati in modo diversi: performance in diretta, Realtà Mista, mondi per videogiochi… Garantisce molta flessibilità a un festival interessato a tutte queste discipline, come il nostro. Il più importante evento digitale online dell’anno scorso è stato il concerto di Travis Scott in ‘Fortnite’, ed Epic Games ha l’infrastruttura necessaria per rendere possibili simili cose”.

Dream. Audience of the Future, rehearsal shots, 2021

Dream. Audience of the Future, rehearsal shots, 2021

LE ORIGINI DI DREAM

Originariamente, Dream sarebbe dovuto essere uno spettacolo realizzato con la collaborazione delle tecnologie di motion capture ma rappresentato di fronte a un pubblico fisicamente presente. A causa della pandemia, è stato però riprogettato per la fruizione online. Gli attori reciteranno indossando una tuta per la motion capture, la tecnologia che permette ai computer di catturare, appunto, i movimenti di una persona per poi digitalizzarli e farli eseguire da un modello tridimensionale. In Dream vedremo in azione questi modelli tridimensionali, animati dai movimenti degli attori in un mondo altrettanto digitale, burattini virtuali controllati dall’intero corpo dei loro burattinai. Una tecnica in parte già utilizzata dalla Royal Shakespeare Company per La tempesta, sempre da Shakespeare, nel 2016. “Come i confini tra virtuale e fisico si stanno confondendo nelle nostre vite ora, così accade al mio ruolo”, ci ha detto durante un’altra intervista su Zoom Robin McNicholas, regista di Dream e co-fondatore del Marshmallow Laser Feast, collettivo di arti esperienziali che lavora con le nuove tecnologie. “Lavoro con persone presenti fisicamente in uno spazio fisico, ma facendolo sto dirigendo l’azione che avviene in un ambiente di sviluppo pensato per il videogioco”.
Inoltre, il pubblico controllerà e interpreterà uno sciame di lucciole, e in tale forma avrà la possibilità di interagire con l’esibizione attraverso smartphone, tablet o computer, a volte guidando e a volte facendosi guidare da Puck (EM Williams), folletto che mette in moto gli eventi dell’opera shakespeariana e che ci seguirà nell’esplorazione della foresta digitale di Dream. L’azione sarà accompagnata da una combinazione di brani pre-registrati (prima della pandemia) dalla Philharmonia Orchestra e musica composta in tempo reale dal movimento degli attori, interpretato dal software sviluppato dall’azienda svedese Gestrument.

SHAKESPEARE E I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Quando Shakespeare scrisse originariamente ‘Sogno di una notte di mezza estate’, i raccolti erano devastati da eventi collegati al cambiamento climatico”, ci ha raccontato Jenks, riferendosi agli effetti della cosiddetta “Piccola era glaciale” citati nell’opera shakespeariana, e alle tematiche ambientaliste che Dream vuole affrontare. “Come creativi, abbiamo la responsabilità di parlare di argomenti importanti, e la catastrofe climatica a cui ci troviamo davanti dovrebbe essere al centro dei pensieri di chiunque”, ha aggiunto McNicholas. “Quando ci siamo trovati a fare questo adattamento di ‘Sogno di una notte di mezza estate’, scegliendo i singoli aspetti che ci interessavano, abbiamo respinto l’idea tradizionale di cosa debba essere una fata, e ci siamo concentrati sulla magia della meraviglia del mondo naturale”.

Dream. Audience of the Future, rehearsal shots, 2021

Dream. Audience of the Future, rehearsal shots, 2021

Ci sono stati diversi esperimenti di teatro interattivo in passato; il più celebre è probabilmente Sleep No More, l’adattamento di Macbeth realizzato da Punchdrunk. Ma nel caso di Dream parliamo di un’esperienza potenzialmente globale e con la capacità di coinvolgere contemporaneamente 2mila spettatori. “C’è un pubblico che vuole di più rispetto a una fruizione passiva, è la generazione dei nativi digitali, delle persone che sono state abituate a poter interagire e a poter creare”, ha affermato Jenks. “Non c’è dubbio che ci stiamo muovendo verso un mondo più interattivo. Per noi si tratta anche di creare qualcosa di diverso che possa indicare quale sia il futuro della performance e dell’interattività. Ispirandoci al mondo del videogioco multiplayer online, e cercando di incontrare anche il suo pubblico”.

COME INTERAGIRE CON DREAM

Le esibizioni interattive di Dream si tengono fino al 20 marzo. È possibile far parte del loro pubblico e interagire con i loro attori, pagando un biglietto di dieci sterline (l’esperienza dura in tutto una cinquantina di minuti), o possiamo guardare Dream gratuitamente e passivamente in streaming. In seguito, verranno pubblicati anche i risultati della ricerca che ha portato a Dream, in modo che il resto del mondo dell’arte possa imparare dagli errori e dai successi di questo esperimento. “Vogliamo mettere la prima pietra, e ispirare una nuova generazione di creativi che magari guarderanno il nostro lavoro e decideranno di diventare attori specializzati nella motion capture e di lavorare su esperienze interattive”, ha concluso McNicholas.

‒ Matteo Lupetti

https://dream.online/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Matteo Lupetti

Matteo Lupetti

Diplomato in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze nel 2010, gestisce il collettivo di fumettisti indipendenti Gravure e scrive di videogiochi per varie testate italiane ed estere. È diplomato in sommelerie all’interno dell’associazione FISAR ed è direttore artistico…

Scopri di più