Tradurre l’immaginazione. Elena Bellantoni in mostra a Torino

Recontemporary, a Torino, ospita la personale di Elena Bellantoni: un colpo d’occhio sui lavori realizzati a partire dal 2015.

Una mostra ricca, articolata tra video, performance e tracce su vinili da ascoltare, ben allestita in uno spazio che ha il pregio di mettere visivamente in connessione le opere all’interno con l’ambiente urbano esterno. Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975) presenta per la prima volta a Torino una selezione di lavori prodotti a partire dal 2015. Come il notevole The Wolf and the Fox, giro di tango attorno alle dinamiche del potere, o il più recente Ho annegato il mare, ritratto corale in campo lungo di una Palermo viva e mobile, seppure affogata nel cemento.

LE OPERE DI ELENA BELLANTONI

Nelle opere di Bellantoni il video è spesso sintesi narrativa di una lunga operazione di indagine, condotta dall’artista attraverso l’immersione fisica e relazionale. “Il corpo scrive, incide lo spazio, diventa segno e forma allo stesso tempo”. Quasi ostinata appare l’urgenza della relazione, la ricerca del confronto, la volontà di essere testimone. Lo sguardo e la parola per tradurre l’Altro-da-sé. L’artista è presente e offre una leva con cui sollevare, se non il mondo, almeno certe questioni, urgenti e ineludibili.

Emanuela Termine

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Emanuela Termine

Emanuela Termine

Emanuela Termine (Roma, 1978) è storica dell’arte e curatrice. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università La Sapienza di Roma, con una tesi sulle relazioni fra arte e architettura in Italia tra gli Anni Cinquanta e Settanta. Fino al…

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