Paratissima Art Station. A Torino pre-art week con la prima tappa del nuovo format fiera. Le foto

La prima “fermata” del nuovo format a tappe su due mesi della fiera torinese d’arte emergente è dedicata alle arti visive. Protagonisti i giovani curatori del programma N.I.C.E. e le mostre di 30 artisti indipendenti

A Torino Paratissima batte tutti sul tempo: è la prima fiera ad inaugurare il nuovo format a tappe spalmato su due mesi Paratissima Art Station, anticipando di dieci giorni l’inizio dell’art week. Sempre che si faccia, dopo l’aumento dei contagi e alla luce delle sempre più stringenti norme anti-Covid che hanno finora costretto le altre fiere a ripensare drasticamente i propri programmi, trasformandoli in forma ibrida e diffusa come Artissima, e Flashback (Dama The Others finora proseguono nell’organizzazione dell’evento, secondo quanto raccontatoci dai direttori qualche settimana fa) o addirittura ad annullarli (Nesxt).

Un pezzo d’acqua, Orecchie d’asino, Think BIG, ph Vincenzo Parlati

Un pezzo d’acqua, Orecchie d’asino, Think BIG, ph Vincenzo Parlati

PARATISSIMA: L’EDIZIONE 2020

Tornando a Paratissima, si è aperta nel complesso dell’ARTiglieria Nice & Fair – Contemporary Visions, la prima “fermata” dedicata alle arti visive, tra ingressi contigentati (200 persone all’ora con un ritmo di 50 ogni 15 minuti) e con prenotazione obbligatoria del giorno e della fascia oraria. Protagonisti gli undici giovani curatori del programma N.I.C.E. – New Independent Curatorial Experience, inseriti in un percorso dentro gli ampi spazi delle antiche scuderie settecentesche: qui fino al 1 novembre si potranno vedere temi come distanziamento sociale, quotidianità del lockdown, capacità di adattamento, affrontati da più di 80 artisti in 5 mostre collettive. Ad affiancarle, gli 8 progetti individuali curati di 30 artisti indipendenti per I.C.S. – Independent Curated Spaces: da segnalare la mostra Assembramenti dell’artista belga David Delruelle (1988, Bruxelles), curata da Cécile Angelini. La curatrice e filosofa dell’arte belga (1989) che vive a Torino, come per la collettiva Contaminazione curata al Covid hospital OGR, nei mesi di giugno e luglio 2020, ha scelto di considerare una parola molto usata in questi tempi di pandemia, ma poco riflettuta dal punto di vista filosofico e artistico.

Graft Room, Simone Benedetto, Think BIG, ph Vincenzo Parlati

Graft Room, Simone Benedetto, Think BIG, ph Vincenzo Parlati

PARATISSIMA: LE MOSTRE

È lo scopo di questa mostra”, ha detto: “riflettere sugli assembramenti partendo dall’arte, e in particolare dall’arte dell’assemblamento per eccellenza: il collage”. Sono, invece, visibili fino all’8 dicembre, i 4 progetti espositivi collaterali: L’Immortalità, la personale del pittore Lorenzo Puglisi, a cura di Luca BeatriceScorie Microcosmiche di Eleonora Gugliotta, che ridisegna con i suoi fili scultorei gli spazi abbandonati dell’ARTiglieria; Think Big! The Oversize Artwork Project con 6 progetti installativi “fuori misura” site specific; Astrazione 1X5, un confronto tra 5 autori legati alla dinamica di forme astratte, proposto dall’associazione Juliet.

– Claudia Giraud

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più