Le wunderkammer domestiche: le casa vissute durante la pandemia finiscono in una mostra online

Curatori, architetti e designer, museologi, museografi, giornalisti e artisti, italiani e internazionali hanno aperto le proprie capsule domestiche affrontando 10 tematiche proposte dalle curatrici Maddalena D’Alfonso e Giulia Mura

Ex-ponere o Esporre non è, come molti pensano, un atto elitario per pochi specialisti legati all’ambito culturale. L’esposizione è un atto prima di tutto fisico, molto personale, che permette a chi vi si approccia di mostrare qualcosa che il proprio processo creativo, il pensiero intimo, o l’ispirazione ha introdotto sotto forma di intuizione e che la Mostra rende atto concreto. Tangibile. Il lockdown dei mesi passati ha riportato tutti noi in una dimensione introspettiva, inducendo molti a frenare i ritmi della quotidianità incalzante per comprimerla e adattarla entro le quattro mura che sono state il nostro palcoscenico per mesi.

CLAUDIA PIGNATALE, Escape

CLAUDIA PIGNATALE, Escape

ABBI CURA DI TE: LA CASA MINIERA DI TESORI

Due curatrici, Maddalena D’Alfonso (founder di Md’A Design Agency) e Giulia Mura (Pr Director e co-founder di Superficial Studio), hanno individuato il modo di aprire il sipario del boccascena domestico e di dare un’occasione a tutti gli aderenti al loro progetto di guardare la casa come miniera di tesori pronti ad essere svelati invece che come luogo di costrizione.  Nasce così “Abbi cura di te”, una mostra di tante capsule personali, in cui le opere d’arte sono intuizioni dall’ingegno individuale, object trouvée, ricordi di viaggio lasciati impolverare per anni sulle mensole della libreria. Grazie a quest’inaspettata occasione di curatela tutte queste stratificazioni randomiche hanno modo di raccogliersi in un personalissimo racconto, assumendo un ruolo chiave nell’esplicitazione del proprio punto di vista.

VINCENZO CORVINO, Pensieri dipinti

VINCENZO CORVINO, Pensieri dipinti

ABBI CURA DI TE: I PARTECIPANTI

Agli amici e professionisti coinvolti dalle due fondatrici del progetto, curatori, architetti e designer, museologi, museografi, giornalisti e artisti, italiani e internazionali, sono state offerte dieci tematiche possibili per approcciarsi all’esperienza curatoriale: La Madeleine de Proust (#memory), Il Museo dei Musei (#inspiration), Wunderkammer / Cabinet of curiosity (#wonder), Viaggio Psichedelico (#imagination), Una stanza tutta per sé (#soul), L’oggetto necessario (#dream), Una favola (#archetype), FOOD (#taste), Camera Lucida (#reality), Blu Klein (#performance). “Il viaggio psichedelico è stato curiosamente il tema più esplorato” ci anticipa Giulia Mura, e le modalità di espressione sono state delle più varie: video, disegno, pittura, scultura, fotografia, grafica, performance. Questa libertà assoluta è dettata dalla vera finalità di un progetto così intimo ed allo stesso tempo nativamente corale. 

ABBI CURA DI TE: LE WUNDERKAMMER DOMESTICHE

La prima cosa che mi ha colpito del lavoro svolto in questi mesi”, ci spiega Maddalena D’Alfonso, “è stata l’urgenza con cui i colleghi della filiera del mondo della cultura rispondevano a questo invito a ripensare assieme il lavoro del curatore. C’era un grande desiderio di esprimere un legame affettivo con l’arte, di conoscersi. Mi ha colpito molto anche la serietà con cui ognuno ha guardato alle proprie paure e sensazioni mostrando ferma volontà di reagire a quest’evento che ci ha lasciato inermi”. “Abbi cura di te” sostiene l’idea che la creatività prima di essere un lavoro è un’attitudine individuale. Dare forma ad insospettabili wunderkammer domestiche e tracciare un abaco di oggetti notevoli che esprimano la connessione del curatore con il proprio pensiero è forse il miglior vaccino contro l’isolamento.  Gli stessi autori che ci hanno consegnato dei contributi più vicini all’opera d’arte”, sottolinea la D’Alfonso, “in realtà non l’hanno intesi come tali, poichè il gesto artistico racchiude in sé una sacralità che non era oggetto di quest’iniziativa. È importante far emergere che la principale volontà dei partecipanti non è stata quella di esprimere solo la propria intimità, ma la volontà di contribuire ad un atto collettivo e di esserci gli uni per gli altri”.

ABBI CURA DI TE: LA MOSTRA

Obiettivo dell’iniziativa, che si “concluderà” con una mostra collettiva di tutti i contributi presentati, e la capillarità della diffusione sui social network delle proposte, è infatti quella di riportare il dibattito sul ruolo centrale che la cultura ed il patrimonio hanno all’interno della società.  Promulgare progetti che abbiano una valenza artistica, qualsiasi sia il settore, è una responsabilità imprescindibile che gli operatori culturali si assumono per disegnare il futuro di una società aperta, multidisciplinare, davvero democratica.  “Abbi cura di te” è un ponte tra diverse realtà, nazionali ed internazionali, un dialogo aperto ed un forte messaggio di impegno sociale.  Il 1luglio saranno presentati sul sito www.abbicuradite2020.com i primi contributi raccolti, lavoro che proseguirà in parallelo sulla pagina instagram @abbicuradite_2020.

-Flavia Chiavaroli

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Flavia ChiavarolI

Flavia ChiavarolI

Architetto, exhibition designer e critico freelance. Osservatrice attenta e grande appassionata di architettura ed arte moderna e contemporanea riporta la sua esperienza nell’organizzazione di workshop, collabora con artisti e fotografi e aggiornando i principali social network. Dal 2012 si occupa…

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