Momenti di fragilità. Fabio Viale a Firenze

Galleria Poggiali, Firenze ‒ fino al 4 ottobre 2020. Dopo la lunga pausa imposta dal Coronavirus, riapre al pubblico la personale di Viale. La robustezza del marmo si trasforma nella fragilità del legno, e, direttamente dalla 58esima Biennale di Venezia, le sculture raccontano la spada di Damocle che pende sulla Laguna. Una mostra suggestiva che ipotizza un drammatico finale.

Le bricole, ovvero quei pali in legno che, piantati nella Laguna di Venezia, fungono da segnali per la navigazione, sono al centro della riflessione di Fabio Viale (Cuneo, 1976) sulla fragilità di un contesto storico e naturale come il capoluogo veneto, flagellato dal pericolo dell’acqua alta. La perizia di Viale restituisce al marmo, in un gioco ottico di grande valenza estetica, tutta la fragilità del legno, riproducendone venature e imperfezioni. Fragilità che il cambiamento climatico pone ovviamente in serio pericolo. Nella sua seconda parte, la mostra immagina uno scenario assai estremo, se non intervengono comportamenti virtuosi a tutela dell’ambiente: una monumentale installazione site specific di detriti di marmo e pietrisco, da cui spuntano resti di altre sculture. Un’opera dal drammatico impatto visivo, monito artistico di quello che può essere il risultato della forza della natura che si scaglia contro l’imperizia e l’incuria che le dimostra l’umanità.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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