Firenze. Per Palazzo Strozzi il 2021 sarà nel segno dell’arte americana

Alla vigilia della riapertura della mostra Tomás Saraceno. Aria, Arturo Galansino ha annunciato il programma 2021 dell’istituzione fiorentina: dal rinvio della monografica su Koons a una ricognizione su quarant’anni di arte americana.

Sarà l’adozione delle ormai imprescindibili misure di sicurezza ad accompagnare i prossimi cinque mesi di apertura di Tomás Saraceno. Aria, che torna finalmente visitabile da lunedì 1° giugno con nuove modalità di fruizione e parallele iniziative digitali, anche a carattere sperimentale. Con la ripresa dell’attività di Palazzo Strozzi si rafforza il processo di riapertura delle istituzioni culturali fiorentine e toscane, avviato nei giorni scorsi dall’Opera del Duomo e dal Museo Galileo; nel mese di giugno tale percorso si consoliderà ulteriormente con la ripresa dell’attività delle Gallerie degli Uffizi, della Galleria dell’Accademia, del circuito dei musei comunali, come il Museo Novecento, e tra gli altri, del Museo Stibbert, della Manifattura Tabacchi e della Museo Marino Marini. Nell’attesa della piena ricomposizione dello scenario, la riapertura di Palazzo Strozzi rappresenta intanto “un contributo significativo alla promozione del patrimonio e dell’offerta culturale, in primo luogo per i fiorentini e il pubblico locale e speriamo presto anche nazionale e internazionale: un atto dovuto per la vita culturale delle nostre comunità ma anche un segnale di ripartenza per la vita sociale ed economica del nostro territorio. Pur non dimenticando le necessarie misure di sicurezza, è importante che le persone riprendano a frequentare mostre, musei e luoghi della cultura”. A sottolinearlo è stato il direttore Arturo Galansino, in occasione della presentazione alla stampa del Rapporto annuale 2019 della Fondazione Strozzi.

Tomás Saraceno, Thermodynamic Constellation

Tomás Saraceno, Thermodynamic Constellation

PALAZZO STROZZI GUARDA AL 2021

Il trimestre di chiusura ha comportato una significativa variazione rispetto alla consolidata scansione espositiva cui Palazzo Strozzi ci ha abituati negli ultimi anni. Il 2020 sarà di fatto solo l’anno di Tomás Saraceno. Aria, che proseguirà ininterrottamente fino a novembre. Bisognerà quindi attendere il 21 marzo 2021 per l’inaugurazione di American Art 1961-2001, che fino al 25 luglio 2021 prenderà in esame la produzione made in USA favorendo un dialogo tra linguaggi artistici eterogenei. Curata dallo stesso Galansino e da Vincenzo de Bellis – Curator of Visual Arts del Walker Art Center di Minneapolis -, la mostra costituirà l’occasione per vedere, insieme a Firenze, le opere di Cindy Sherman, Donald Judd, Bruce Nauman e Andy Warhol, solo per citare alcuni degli altri artisti selezionati. Jeff Koons. Shine, che avrebbe dovuto rappresentare l’appuntamento dell’autunno-inverno 2020 coprendo anche le festività nazionale, aprirà il 2 ottobre 2021.

Aerocene Tethered Flight, 24°08’54.4”S 65°15’54.8”W, Salinas Grandes, Jujuy, Argentina, 2017. Courtesy the Aerocene Foundation and CCK Agency Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017 Licensed under CC BY‐SA 4.0 by Aerocene Foundation

Aerocene Tethered Flight, 24°08’54.4”S 65°15’54.8”W, Salinas Grandes, Jujuy, Argentina, 2017. Courtesy the Aerocene Foundation and CCK Agency Photography by Studio Tomás Saraceno, 2017 Licensed under CC BY‐SA 4.0 by Aerocene Foundation

L’IMPATTO ECONOMICO DI PALAZZO STROZZI SU FIRENZE

Esaminando il 2019 di Palazzo Strozzi, a emergere, per numero di accessi e riscontro in termini di critica non solo in Italia, è la mostra Verrocchio, il maestro di Leonardo: con oltre 141mila visitatori si qualifica come la seconda mostra primaverile più visitata in questa istituzione dopo quella dedicata ad Ai Weiwei. Positivo anche il riscontro di Natalia Goncharova. Una donna e le avanguardie tra Gauguin, Matisse e Picasso (circa 85.000 visitatori), che ha anche rappresentato un “piccolo caso social”, con la censura del trailer promozionale su Instagram. Oltre al bilancio in attivo, dal Report 2019 si evincono dati in merito all’impatto economico di Palazzo Strozzi nel contesto fiorentino, che viene valutato in oltre 44M€ così distribuiti: circa 37M€ generati dai 73mila visitatori non locali che hanno raggiunto Firenze proprio per visitare Palazzo Strozzi circa 7,5M€ generati dalla spesa effettuata da Fondazione Palazzo Strozzi sul territorio. Risultati difficilmente replicabili nel 2020, date le circostanze contingenti e le conseguenti limitazioni anche nel prossimo semestre, ma che attestano la capacità attrattiva di questa istituzione e della sua offerta culturale, complessivamente intensa (mostre, progetti di accessibilità museale, iniziative in ambito regionale, attività per scuole, famiglie e giovani).

– Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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