Palazzo Strozzi di Firenze: 2020 nel segno di Tomás Saraceno e Jeff Koons

Cinque anni dopo il discusso allestimento della scultura Pluto and Proserpina in piazza della Signoria, il “pop scintillante” di Jeff Koons tornerà a Firenze. Ad aprire il 2020 sarà la monografica di Tomás Saraceno, che a Palazzo Strozzi presenterà il suo più grande progetto italiano.

Correva l’anno 2015 e Sergio Risaliti inaugurava il ciclo espositivo In Florence con “l’esplosivo accostamento” tra lo statunitense Jeff Koons e le architetture del Cinquecento fiorentino. A cinque di distanza dal discusso posizionamento del gruppo scultoreo Pluto and Proserpina in piazza della Signoria – e varie mostre dopo – il gusto eccentrico del discusso autore farà di nuovo capolino sulle rive dell’Arno, ma nella cornice di Palazzo Strozzi. È questo uno dei due progetti ai quali la Fondazione Palazzo Strozzi, diretta dal 2014 da Arturo Galansino, sta lavorando per il 2020, anno che segnerà il superamento del consolidato binomio tra una mostra di analisi di un periodo storico, di una corrente o di un autore del passato e a una rassegna legata a dinamiche contemporanee. Due artisti uomini, viventi, entrambi originari del continente americano saranno infatti i protagonisti di entrambi i progetti monografici in preparazione: “Dopo la grande mostra di autunno che segna una importante collaborazione internazionale con la Tate Modern di Londra, l’anno 2020 rappresenta un momento fondamentale nella storia di Palazzo Strozzi. Tomás Saraceno e Jeff Koons, due dei maggiori artisti contemporanei della scena internazionale, stanno lavorando con noi per la creazione di due mostre evento che trasformeranno il Palazzo in un luogo di profonda sperimentazione e coinvolgimento del pubblico”, ha annunciato Arturo Galansino. “Palazzo Strozzi si pone così sempre più come un punto di riferimento tra le istituzioni culturali a livello internazionale, promuovendo la città di Firenze e la Regione Toscana anche come destinazioni per la grande arte contemporanea”, ha sottolineato ancora il direttore. In attesa delle rispettive inaugurazioni e di ulteriori dettagli, a Palazzo Strozzi fino al 14 luglio restano intanto aperte Verrocchio, il Maestro di Leonardo e la giocosa installazione collaborativa Rede Social del collettivo brasiliano Opavivará!, terzo capitolo del percorso Beyond Performance curato da Alberto Salvadori.

-Valentina Silvestrini

www.palazzostrozzi.org

NATALIA GONCHAROVA. UNA DONNA E LE AVANGUARDIE TRA GAUGUIN, MATISSE E PICASSO

Natalia Goncharova Autoritratto con gigli gialli, 1907-1908, olio su tela, cm 77,5 x 58,2. Mosca, Galleria Statale Tretyakov, ZH-8965. Acquisto, 1927. © Natalia Goncharova, by SIAE 2019

Natalia Goncharova Autoritratto con gigli gialli, 1907-1908, olio su tela, cm 77,5 x 58,2. Mosca, Galleria Statale Tretyakov, ZH-8965. Acquisto, 1927. © Natalia Goncharova, by SIAE 2019

Come annunciato un anno fa, Palazzo Strozzi chiuderà il 2019, anno in parte dedicato alle celebrazioni leonardiane, nel segno di Natalia Goncharova. Dopo la retrospettiva Marina Abramović. The Cleaner, ancora una volta, una figura femminile sarà al centro di un progetto espositivo della Fondazione fiorentina, che in questo caso sta operando con la Tate Modern di Londra e con l’Ateneum Art Museum di Helsinki. Sulla scia dell’ascesa delle avanguardie di primo Novecento, la mostra ricostruirà la vicenda biografica – controcorrente e anticonformista – e la produzione artistica di Goncharova, stimolando il confronto con artisti da lei considerati come riferimenti: Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso, Giacomo Balla, Umberto Boccioni. Un percorso pensato tra le due “polarità geografiche” della sua esistenza, Parigi e Mosca, dal quale emergerà anche la peculiare capacità di sperimentazione tra stili e generi artistici.

Dal 28 settembre 2019 al 12 gennaio 2020

TOMÁS SARACENO

Tomás Saraceno, A Thermodynamic Imaginary, 2018. Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018.Photography © Studio Tomás Saraceno, 2018

Tomás Saraceno, A Thermodynamic Imaginary, 2018. Installation view at ON AIR, carte blanche exhibition to Tomás Saraceno, Palais de Tokyo, Paris, 2018.Photography © Studio Tomás Saraceno, 2018

Artista, architetto e performer argentino, a Firenze Tomás Saraceno presenterà “il suo più grande progetto mai realizzato in Italia”. Come già avvenuto nel caso della monografica Ai Weiwei. Libero, accompagnata dalla chiacchieratissima installazione Reframe, la storica sede di Palazzo Strozzi ritroverà piena unità spaziale, accogliendo sia i suoi precedenti lavori, sia una grande produzione site specific. Stando all’annuncio, la monografica darà vita a “una sorta di organismo vivente tra l’umano e il non umano, il visibile e l’invisibile, in cui tutti gli esseri entrano in connessione contribuendo alla creazione di una nuova realtà condivisa”. In perfetto stile Saraceno, dunque.

Dal 21 febbraio 2020 al 19 luglio 2020

JEFF KOONS

Jeff Koons a Firenze  (foto Alessandro Naldi)

Jeff Koons a Firenze (foto Alessandro Naldi)

Prenderà il via dagli anni Settanta il percorso espositivo dedicato alla superstar dell’arte contemporanea Jeff Koons. A Palazzo Strozzi l’artista statunitense riunirà le sue più celebri opere, compresi i primi ready made, senza escludere le ultime produzioni inedite e i grandi gruppi scultorei.

Da settembre 2020 a gennaio 2021

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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