Nasce a Matera il Museo Immersivo della Festa della Bruna che racconta l’anima della città

Un percorso multimediale fa rivivere il culmine della festa che ogni estate attira migliaia di visitatori da tutto il mondo per vedere il carro trionfale fatto a pezzi. Ne abbiamo parlato con uno dei tre soci fondatori

Nell’anno che volge al termine e che l’ha vista Città Capitale Europea della Cultura, a Matera si sono susseguiti  tantissimi eventi soprattutto a sfondo contemporaneo o che affondavano le radici nella tradizione, ma sempre rivisti in un’ottica fortemente legata all’attualità. Ora, il 30 novembre 2019, si apre in città un museo che promette un’immersione nella più autentica cultura materana. Si tratta di MIB – Museo Immersivo della Bruna, dedicato alla festa della patrona della città che ogni estate, da oltre sei secoli, il 2 luglio, attira migliaia di visitatori da tutto il mondo per vedere il carro trionfale di cartapesta attraversare Matera portando su di sé la statua della Madonna della Bruna. A conclusione di tutta la processione, il momento clou è rappresentato dal rito dello “strazzo”, con i materani all’assalto del carro che fanno a pezzi per impossessarsi delle statue più belle e permettere di riscostruirne uno migliore l’anno prossimo. Il lavoro di mesi di cartapestai, falegnami, pittori viene, così, debellato in pochi minuti, ma fa parte del gioco: il senso della Festa della Bruna è proprio quello di sottolineare il senso di rinascita e ricostruzione che segue ad ogni atto di distruzione.

COME SARÀ IL MUSEO

Il museo è un percorso multimediale che fa rivivere la Festa della Bruna e illustra i suoi legami con la tradizione contadina della nostra cultura”, spiega ad Artribune l’avvocato Cosimo Di Pede, uno dei tre professionisti materani, due avvocati e un medico, soci fondatori del museo, ai quali ha dato un grande contributo organizzativo l’architetto Alessandro Tortorelli. In questo edificio, che sorge all’interno di una casa tipica dei Sassi, con struttura a casa-grotta, dove un tempo la parte antistante era abitata e quella retrostante era una vera e propria caverna dove stavano le mucche, ora si snoda un percorso multimediale di 15-20 minuti sulle radici profonde di Matera.

UNA CITTÀ IMMERSIVA

Grazie alla parte immersiva, supportata da visori oculus, facciamo rivivere il culmine della festa che è lo ‘strazzo’ perché è difficile raccontare a chi non è materano o a chi non l’ha mai vista, gli aspetti emozionali di questa celebrazione” , continua Di Pede. “In aggiunta, abbiamo commissionato all’artista Andrea Sansone il carro trionfale in scala 1:1 che ci ha ricostruito nella parte più grande del locale”. Perché aprire questo museo ora? “L’idea è nata un anno fa per rispondere a due eventi che ci hanno colpito: l’apertura di Matera al turismo e la sua proclamazione a Capitale Europea della Cultura”, conclude Di Pede. “Volevamo in qualche modo raccontare la nostra città, nella sua parte più autentica”.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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