La psichedelia d’Oriente nei tappeti di Hiva Alizadeh. A Milano

The Flat – Massimo Carasi, Milano – fino al 31 ottobre 2019. Gli arazzi di Hiva Alizadeh gettano un ponte fra Oriente e Occidente, mescolando tradizione e linguaggi contemporanei.

Nomad Chants, canto nomade: la prima personale in Europa dell’artista curdo-iraniano Hiva Alizadeh (Kerman, 1989) alla galleria The Flat – Massimo Carasi affonda le radici nella Persia e nella sua millenaria tradizione della tessitura dei tappeti Kerman, ma lo fa con un piglio cosmopolita, “glocale” e psichelico.
Negli arazzi di Alizadeh, tessuti con extension di capelli sintetici, poi composti in vibranti palette dai colori fluo, Oriente e Occidente s’incontrano generando una complessa trama percettiva. Dalla morfologia e dai colori del paesaggio iraniano attraversato dalle popolazioni nomadi in viaggio al linguaggio in pixel tipico della cultura digitale, dai pattern delle piastrelle delle moschee ai riflessi caleidoscopici che queste proiettano sul pavimento: le sorgenti dell’ispirazione dell’artista intrecciano una “pittura” senza tempo, scandita da fibre di produzione industriale e da tonalità acide, che incolla lo sguardo alle pareti.

Giusi Affronti

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Giusi Affronti

Giusi Affronti

Giusi Affronti (Palermo, 1985) è storico dell’arte e curatore; vive a Milano e Palermo e lavora nella ricerca su linguaggi e fenomenologie della cultura visiva contemporanea. Si laurea a Palermo e, poi, trascorre due anni tra Milano e Roma per…

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