Vita e poesia si fondono nel percorso artistico fra Surrealismo, Espressionismo Astratto e Informale di Carol Rama (Torino, 1918-2015), della quale molto è stato detto, ma che la lettura curatoriale di Bruno Corà pone sotto una luce inconsueta. Al suo rapporto con la poesia analizzato da Corà rimandano sia i disegni degli Anni Settanta e Novanta sia le composizioni geometriche degli Anni Cinquanta e Sessanta, vicine al “criptico geometrismo” di Sanguineti e Manganelli. La poesia, per Rama, diviene strumento di interrogazione sull’esistenza, per tramite dell’arte.
La curatela di Bernardi, invece, accosta il lato psicanalitico della sua produzione, incentrato principalmente sulle composizioni a materiali di riuso, fra cui le camere d’aria. Di queste, come delle pitture a sfondo erotico, emerge quel loro essere simbolo di assenza, sorta di feticci freudiani che spiegano complessi e pulsioni sessuali, in bilico tra rifiuto e desiderio.
‒ Niccolò Lucarelli