Spicca subito una coppia di splendide fotografie di Lisetta Carmi dal lavoro Travestiti, scandaloso libro di denuncia pubblicato nel 1972, recentemente ritrovate in una rara versione a colori. Sulla stessa parete un’altra coppia di immagini fotografiche. Sono di Ilya Lipkin, artista che opera a Berlino indagando le nuove forme di relazione fisica e culturale. Qui presenta un ritratto-dittico del suo figliastro, quasi uno stereogramma, in cui si mescolano complicità e sfrontatezza.
Accanto a queste immagini intimistiche campeggia un dipinto di due metri per tre dell’artista inglese Merlin Carpenter, appartenente alla nota serie Tate Café, e sulla parete opposta un’altra grande opera dello statunitense John Miller, frutto delle sue esplorazioni concettuali tra identità, economia e classi sociali.
Alla collezione si aggiungono i lavori pittorici di Megan Francis Sullivan, statunitense di nascita e oggi a Berlino, della tedesca Birgit Megerle, una grafica del filmmaker Jack Smith e due piccoli e pregevoli lavori a inchiostro di Till Megerle.
In galleria sono presenti, infine, le installazioni di Jutta Zimmerman, Heimo Zobernig, Hans-Christian Lotz, Gerwald Rockenschaub e uno splendido collare in bronzo di Anne Dick, compagna dello scrittore Phillip K. Dick, scomparsa proprio all’inizio di quest’anno.
– Alessandro Iazeolla