Libri aperti. Diego Gualandris e Riccardo Sala a Milano

Tile Project Space, Milano ‒ fino al 15 aprile 2018. Sulle scie del Caradrio, creatura mitologica, uccello citato da Socrate nel dialogo platonico del Gorgia, i due artisti spingono il limite fiabesco della raffigurazione verso le pieghe dell’assurdo. Dedicandosi uno scenario sognante, all’interno del quale varcare profondità umane e abissi celesti.

Lo sguardo di avvicinamento tra Diego Gualandris (Alzano Lombardo, 1993) e Riccardo Sala (Milano, 1989) prende luogo e forma da un dialogo a distanza, che cresce coagulando, nel tempo fiabesco di diversi racconti. I due artisti, sebbene abbiano lavorato fisicamente in luoghi differenti, negli ultimi mesi hanno fatto crescere assieme uno scenario sognante, che ha dato vita a Caradrio, una selezione bilanciata di lavori, disposti prevalentemente a parete.
Vari dipinti e due sculture, che a partire dal pastello su carta di Zeta (2016) e dalla tempera su gesso dal titolo Abitante del settimo piano (2017), entrambi di Sala, si spostano verso il centro dello spazio con il fantasmagorico, turchino Silfo (2018). Creatura fantastica realizzata da Gualandris in pasta di maizena, pasta di sale, amido di mais, stucco, tempera, smalto e acrilico. Questo lavoro si snoda come un contraltare, richiamando l’ostensorio ceramico dal titolo Buchino nero (2018), composto da Sala.

Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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