A Palermo si è rinnovato anche quest’anno, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, il rito laico di Next, l’iniziativa promossa dagli Amici dei Musei Siciliani, associazione che ormai da 8 anni commissiona a un artista del panorama contemporaneo un’opera che abbia come soggetto la Natività pensata per l’Oratorio di San Lorenzo. L’edificio cinquecentesco, noto per gli stucchi di Giacomo Serpotta, è tristemente passato alla storia per il misterioso furto della Natività, dipinto realizzato nel 1600 da Michelangelo Merisi detto il Caravaggio per l’oratorio e trafugato nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969. Una grave perdita per la città di Palermo, di cui oggi si vuole sottolineare la mancanza attraverso altre nuove possibili Natività contemporanee. L’artista a cui quest’anno è stato chiesto di rivisitare il tema della tela caravaggesca è Alessandro Bazan (Palermo, 1966), che rinnova i codici della tradizionale iconografia della Natività con gli elementi tipici del suo universo pittorico: la musica, i colori squillanti, le atmosfere pop. Louis Armstrong e Frank Sinatra sono le special guest star – forse i Re Magi? – di questo presepe metropolitano in cui Bazan fa rivivere, sotto forma di camei, anche due grandi artisti siciliani: la cantante Giuni Russo e il drammaturgo Franco Scaldati. Fulcro dell’opera, il giaciglio con un opulento Gesù Bambino, immerso in un’ambiente surreale, un mix tra una stalla e un jazz club newyorchese.
– Desirée Maida