Cai Guo-Qiang al Prado. Ultimo atto per il direttore del Museo madrileno Miguel Zugaza

L’ultimo atto pubblico di Miguel Zugaza in veste di direttore del Museo del Prado è paradossalmente la presentazione di un progetto d’arte contemporanea, pensato per proiettare la più importante pinacoteca di Spagna verso una nuova dimensione artistica, in un dialogo fecondo tra passato, presente e futuro.

Cai Guo-Qiang al Prado
Cai Guo-Qiang al Prado

Invitato d’onore è il visionario artista cinese Cai Guo-Qiang (1957) – già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1999 e vincitore nel 2012 del prestigioso premio Imperial – chiamato ora a celebrare i fasti della pittura spagnola attraverso una residenza a Madrid di due settimane, nel prossimo mese di settembre, dalla quale scaturiranno le opere per la prima personale dell’artista della polvere da sparo nel tempio di Velazquez e Tiziano, del Bosco e di Goya (da ottobre 2017 a marzo 2018).
A pochi giorni dalla nomina ufficiale del nuovo direttore del Prado – la notizia è ormai certa: si tratta del direttore aggiunto Miguel Falomir Faus – nei fastosi ma decadenti spazi del Salón de Reinos si è svolto l’atto di presentazione del progetto, con l’artista cinese giunto espressamente da New York dove vive. Eppure, mentre si celebra la ritrovata sponsorship fra il Prado e una grande azienda spagnola, Acciona (leader mondiale nel settore dell’energia rinnovabile), l’evento ha il sapore di un addio in chiave contemporanea al grande manager che per quindici anni, con professionalità e passione, ha diretto il Prado.

IL PROGETTO DI CAI GUO-QIANG

Il Salón de Reinos – fra le poche vestigia sopravvissute dell’antico Palacio del Buen Retiro, dimora di svago di Filippo IV distrutta dalle truppe napoleoniche durante la guerra di indipendenza e in epoca moderna adibita a Museo dell’Esercito – prima di essere sottoposto alle opere di modernizzazione dell’architetto Norman Foster, nel mese di settembre si trasformerà  nello studio privilegiato del performer cinese, celebre per i suoi spettacolari quanto poetici fuochi d’artificio (tra i quali quelli per la cerimonie dei giochi olimpici di Pechino 2008) e per opere d’arte sensazionali quanto effimere come Sky Ladder, una scala di scoppiettanti luci gialle che si protende nel cielo di una notte stellata.
Un nesso sottile unisce armi ed armature di eserciti antichi alla polvere da sparo, di provenienza proprio spagnola (la fornisce un’impresa di Valenza, che si occuperà anche della sicurezza) che Guo-Qiang userà per scopi tutt’altro che bellicosi, ma come materia prima per dipingere i suoi quadri, grandi tele sulle quali la miccia disegna spettacolari forme e colori, con la più tradizionale maestria  asiatica.  Al termine della residenza, nel mese di settembre sarà forse possibile per un pubblico selezionato assistere in diretta alla creazione dell’ultima grande tela di Cai Guo-Qiang, “Lo spirito della pittura”, un’opera monumentale di 18 metri di lunghezza, che sarà poi visibile con le altre nelle sale espositive del Prado.

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-Federica Lonati

Cai Guo-Qiang. Lo spirito della pittura.
Inaugurazione: 25 ottobre 2017, fino al 4 marzo 2018
Paseo del Prado, s/n, 28014 Madrid, Spagna

http://www.museodelprado.es

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Federica Lonati
Federica Lonati (Milano, 1967), giornalista professionista italiana, dal 2005 vive a Madrid. Diploma al Liceo Classico di Varese e laurea in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica di Milano, si è formata professionalmente alla Prealpina, quotidiano di Varese, scrivendo di cronaca, ma anche di teatro, opera lirica e musica classica. Dal 1995 al 2005 ha lavorato nella redazione di Lombardia Oggi, supplemento settimanale di attualità, spettacoli e tempo libero della stessa Prealpina, occupandosi delle pagine di arte, moda e classica. Dalla Spagna ha scritto articoli per Libero, Qui Touring, Corriere del Ticino e Sole 24 ore. Tra il 2008 e il 2011 ha collaborato con Agrisole, supplemento settimanale del Sole 24 ore, realizzando cronache e reportage dedicati all’economia agricola. Oggi scrive articoli, interviste e reportage raccontando la Spagna contemporanea, la sua cultura e il suo mondo artistico. Come freelance, oltre all’impegno costante con Artribune (iniziato nel 2014), collabora con testate come Bell’Europa e Bell’Italia, Il Gambero Rosso, Interni e D di Repubblica.