La fragilità della natura si confronta con il delicato equilibrio della condizione umana. Un tema già affrontato da Joan Jonas (New York, 1936) durante la Biennale di Venezia 2015 e ripreso in questo progetto con un nuovo slancio. Un video interattivo dialoga con oggetti e disegni accuratamente selezionati dall’artista. Come da tradizione. Voce e musica creano un filo continuo con il racconto, dove suggestioni e rimandi conducono a un percorso sensoriale plurimo. Un ambiente totalizzante e funzionale. Un habitat irreale e delicatissimo, popolato di animali scenici: uccelli, pesci, tartarughe e cavallucci marini. E tanti disegni dislocati sui tavolini per innescare delle riflessioni adeguate alla performance. Danze, corpi e movimenti tesi alla ricerca di sempre nuovi codici espressivi. Tutto torna e tutto si ritrova. Dai viaggi in Giappone e Islanda all’evoluzione di un codice narrativo sopravvissuto dal dopoguerra a oggi.
Michele Luca Nero