Le uniche due opere realizzate da Felice Levini (Roma, 1956) per Zoo Zone Art Forum sono il paradosso di uno sconfinamento racchiuso tra quattro mura. Lo spazio misurato della galleria si pone come l’antitesi di un viaggio in larga scala suggerito dagli “Stivali delle Sette Leghe” e da una grande mappa del mondo, uniforme e piatta, alla quale si sovrappone una scritta d’oro su una lunga asta di legno: “Le tigri vanno dappertutto ma non sono da nessuna parte”. La frase è offerta allo spettatore da due mani che si collocano alle estremità, cifra stilistica dell’artista come il ricorso al nero, al rosso e al verde che rappresentano, a suo dire, la scansione del giorno, della notte, dell’orizzonte e del sangue.
L’insieme produce una macchina celibe proiettata verso la ridefinizione di un nuovo contesto: gli stivali mostrano l’azione del muoversi pur rimanendo bloccati sul basamento, svelando così il sogno dell’ubiquità al di là di ogni limite umano e spazio-temporale.
– Donatella Giordano