Rivoluzione alle Terme di Caracalla a Roma: torna l’acqua dopo 1800 anni

Il progetto “Caracalla allo specchio” è il primo intervento a concretizzarsi di una più ampia operazione di ripensamento del sito in chiave contemporanea, nel rispetto della sua storia millenaria. Il 12 aprile inaugura la grande vasca con giochi d’acqua, che sarà anche palco per musica e danza

Alle Terme di Caracalla, uno dei complessi di epoca romana meglio conservati, più famosi e spettacolari del mondo, una vasca per la Natatio, sorta di piscina olimpionica scoperta di grande impatto monumentale, faceva parte dei servizi proposti al pubblico numeroso (si stima che il complesso potesse accogliere 1.600 persone) in cerca di relax. La piscina – 50 metri per 22, con pareti rivestite in marmo alte 20, e una scalinata di accesso – si raggiungeva oltre la basilica centrale: oggi ne resta traccia oltre le mura del sito archeologico, che racconta la grande impresa architettonica e ingegneristica avviata dall’imperatore Caracalla tra il 212 e il 217 d.C., alimentata dall’acquedotto appositamente costruito all’epoca – l’Acqua Antoniniana – a partire dall’Acqua Marcia.

Terme di Caracalla, la nuova vasca con palco. Photo Leandro Lentini, Courtesy Soprintendenza Speciale Roma
Terme di Caracalla, la nuova vasca con palco. Photo Leandro Lentini, Courtesy Soprintendenza Speciale Roma

Alla Terme di Caracalla torna l’acqua. La nuova vasca per spettacoli

A partire dal 12 aprile 2024, la suggestione della Natatio sarà evocata grazie a un intervento di architettura contemporanea che promette di essere spettacolare, come sottolineato dalla soprintendente speciale di Roma Daniela Porro nell’annunciare l’iniziativa Caracalla allo specchio: “La Soprintendenza desidera innescare un processo di rinnovamento e di apertura alla città in uno dei siti archeologici più importanti della Capitale. Un intervento di architettura contemporanea che si armonizza con quella antica, per consolidare il ruolo delle Terme di Caracalla come un centro promotore di cultura e arte. Il ritorno dell’acqua non è solo una meraviglia fine a sé stessa, ma vuole essere simbolo concreto di riconnessione con l’antico”.
Il ritorno dell’acqua, dunque, sarà la grande novità di una fase di rivoluzione per l’immagine di Caracalla che abbiamo conosciuto finora. Al centro del sito, quindi non nella posizione originale della Natatio, una vasca di colore nero dalla forma lineare – di 42 metri per 32 con acqua a sfioro su tre lati, sporgente dal terreno di soli 10 centimetri – sorprenderà i visitatori come primo elemento acquatico di un progetto di più ampio respiro, finalizzato a restituire la percezione delle Terme come erano nell’antichità, oltre 1.800 anni fa. Pur non interferendo nella percezione del monumento, inoltre, la vasca, animata da getti zampillanti, potrà ospitare anche un palco sull’acqua, che ospiterà performance teatrali, conferenze, spettacoli di danza o concerti di musica classica, già nella vocazione di Caracalla, che da lungo tempo ospita ogni estate una stagione operistica all’aperto di grande richiamo. Proprio una coreografia a cura di Ater Balletto, sul tema di Rhapsody in blue (nel centenario della creazione della partitura di George Gershwin), inaugurerà in grande stile la moderna Natatio, il 12 aprile.

Terme di Caracalla, la nuova vasca con palco. Photo Leandro Lentini, Courtesy Soprintendenza Speciale Roma
Terme di Caracalla, la nuova vasca con palco. Photo Leandro Lentini, Courtesy Soprintendenza Speciale Roma

L’architettura contemporanea rinnova il sito archeologico

L’intervento architettonico, curato da Hannes Peer con il contributo di Paolo Bornello, ha richiesto particolare accortezza nell’integrazione del nuovo elemento con le preesistenze archeologiche: si è scelto, dunque, di collocare la vasca nei giardini, con orientamento assiale, duplicando il calidarium. Nebulizzazioni, zampilli e giochi di luce avranno la funzione di evocare il vapore degli ambienti più caldi delle Terme, grazie a un impianto di atomizzazione dell’acqua che produce una nube proiettata verso il centro della vasca. E anche l’elemento del riflesso, che invita alla contemplazione in parallelo all’esperienza immersiva, giocherà un ruolo suggestivo al calar del sole, quando le rovine archeologiche si specchieranno nell’acqua della vasca.
Ma Peer, architetto altoatesino di base a Milano, anticipa anche i prossimi obiettivi di questo “ritorno all’antico” in chiave spettacolare. Grazie ai fondi del Pnrr, infatti, e sotto la direzione di Mirella Serlorenzi, il complesso delle Terme di Caracalla sarà dotato, nei prossimi anni, di nuovi ingressi (compreso un portico centrale con biglietteria, che recupererà l’antico accesso), fontane e giochi d’acqua. Si amplieranno, inoltre, le aree verdi, grazie alla supervisione del paesaggista Giuseppe Provasi, con la realizzazione di un orto botanico ecosostenibile, allestimenti in verde effimero a completare le architetture incomplete, spazi per l’otium e gli eventi. Nell’operazione si inseriscono anche la creazione di un nuovo centro servizi con biblioteca e punto ristoro e un complesso intervento di manutenzione e restauro delle strutture murarie.
Un processo di evoluzione ambizioso e fortemente votato alla contemporaneità, nell’ottica di una fruizione pensata per il visitatore moderno. Non una novità assoluta, per Caracalla, che già da qualche anno, accogliendo mostre dedicate a diversi autori contemporanei (da Pistoletto a Penone, Biasiucci, Staccioli, Avital, Battaglia), sta dimostrando grande coraggio e lungimiranza nel dialogare con il presente.

Livia Montagnoli

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