Nel 2021 il Museo Egizio del Castello Sforzesco di Milano verrà rinnovato

Approvate le linee guida per il riallestimento della collezione egizia: eliminazione delle barriere architettoniche, fornire nuove teche e strumenti multimediali da integrare nel percorso. L’intervento viene finanziato da Fondazione Cariplo, che ci mette un milione e 300mila euro grazie all’Art bonus.

È tempo di restyling per il Museo egizio di Milano – per la precisione la sezione dedicata all’antico Egitto del Civico Museo Archeologico – custodito all’interno del Castello Sforzesco. Una collezione che affonda le sue radici negli anni Venti dell’Ottocento, quando in città giunsero i primi reperti, e ampliatasi soprattutto negli anni Trenta del Novecento attraverso la campagna di scavi nel Fayyum condotta dal grecista e papirologo Achille Vogliano. Passata di proprietà del Comune di Milano, la raccolta conta oggi circa 3000 oggetti antichi tra cui diversi capolavori, come il corredo funerario di Peftauajaset, la statua del faraone Amenemhat III (fiore all’occhiello dell’intera raccolta) e una statua di Osiride in bronzo. Aperto al pubblico per la prima volta nel 1973 all’interno di un percorso nel sotterraneo del cortile della Rocchetta (la fortezza interna al Castello Sforzesco), il museo è stato riallestito nel 2003. Si è sentita però la necessità di agire attraverso un intervento più strutturale, che risolva i diversi problemi logistici legati al percorso e valorizzi la collezione attraverso strumenti più contemporanei.

Bronzetto raffigurante la dea Bastet in forma di gatta, Bronzo, epoca tolemaica (664 30 a.C), Collezione Morando

Bronzetto raffigurante la dea Bastet in forma di gatta, Bronzo, epoca tolemaica (664 30 a.C), Collezione Morando

IL RIALLESTIMENTO DELLA COLLEZIONE EGIZIA AL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO

A finanziare l’intera operazione sarà Fondazione Cariplo la quale, grazie all’Art Bonus, ha già stanziato 1.300.000 euro, che includono l’affidamento di fornitura e lavori tramite appalto misto. Già approvate dalla Giunta comunale le linee guida per il rinnovamento del museo: mantenendo invariati gli elementi costruttivi delle sale viscontee, l’allestimento consisterà in una rimodulazione di tutte le sezioni tematiche con la predisposizione di teche espositive su misura, dell’impianto di illuminazione generale e integrato nelle vetrine, la realizzazione dei supporti per la grafica e delle postazioni multimediali, oltre che il riallestimento della zona di ingresso.

Ushabty, Fayence, XXVI dinastia (570 526), Collezione Ruffini

Ushabty, Fayence, XXVI dinastia (570 526), Collezione Ruffini

LA COLLEZIONE EGIZIA AL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO E GLI APPARATI OBSOLETI

Attualmente il Museo egizio utilizza ancora le vetrine progettate nel 1974 per il primo allestimento stabile della collezione. Gli spazi ristretti non sono sufficienti per l’abituale flusso di visitatori (finora sono stati circa 90 mila all’anno) e, in particolare, la presenza di scolaresche dà adito a intoppi di pubblico che sfavoriscono la fruizione dei singoli e minano anche la sicurezza delle stesse opere. Il progetto di riallestimento, invece, prevede una messa in scena più spettacolare della collezione, con luci soffuse sui reperti che ne rispettino l’integrità. Il riallestimento prevede anche la valorizzazione degli highlight della raccolta egizia, e l’esposizione di più opere, dato che è momentaneamente visibile solo una piccola parte del totale. Importanti saranno gli apparati multimediali, volti a proiettare il visitatore nella suggestione dell’antico Egitto e fornirgli strumenti adeguati per una maggiore comprensione.

Libro dei morti di Pahib, Papiro, Fine III secolo a.C

Libro dei morti di Pahib, Papiro, Fine III secolo a.C

COLLEZIONE EGIZIA AL CASTELLO SFORZESCO: VERSO IL 3D E IL MULTIMEDIALE

L’arricchimento della conoscenza scientifica dei reperti e dei contesti architettonici di provenienza consente di progettare un allestimento che coniughi l’apprezzamento visivo delle opere con la loro contestualizzazione e che si ponga in linea con gli standard museologici e museografici delle collezioni egittologiche non solo italiane ma anche europee”, spiega la conservatrice responsabile del museo AnnaProvenzali. “In particolare, ci si intende avvalere nell’apparato esplicativo della documentazione fotografica di scavo presente in archivio, in alcuni casi suggestiva e di sicuro impatto e della documentazione grafica e 3D predisposta dall’Università di Pisa per la parte relativa a Medinet Madi. La Direzione del museo ha inoltre intrapreso, in collaborazione con il Politecnico di Milano, un lavoro di modellazione 3D dei reperti utile sia per lo studio scientifico delle opere sia per applicazioni multimediali ad integrazione della visita al Museo”. I lavori inizieranno nella seconda metà del 2021, a partire dal termine della mostra Il corpo e l’anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento (organizzata in tandem con il Louvre di Parigi), che occuperà le sale viscontee dal 5 marzo al 6 giugno 2021.

-Giulia Ronchi

https://www.milanocastello.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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