Le mostre dell’estate 2023 in arrivo nei musei di tutta Italia

Dalla retrospettiva di Dorothea Lange all’antologica di Guido Harari, fotografo delle star, passando per Matisse e la Grande Onda di Hokusai, ecco le grandi mostre attese nei mesi di luglio e agosto

Anche per luglio e agosto 2023 il programma di mostre in corso in Italia è molto vasto: dalla fotografia all’arte moderna, passando per l’interazione tra la musica e le arti visive, le proposte dei musei di tutta Italia hanno in serbo un calendario ricchissimo dal quale abbiamo estrapolato una serie di mostre dal taglio estivo pronte a inaugurare il mese prossimo, o già in corso, e assolutamente da non perdere. Eccone una selezione…

Claudia Giraud

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Dorothea Lange / FUTURES 2023 – CAMERA Torino

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Kazuko Miyamoto – Madre Napoli

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Mario Nigro – Palazzo Reale e Museo del Novecento di Milano

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Guido Harari – Palazzo dei Diamanti di Ferrara

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Torino Jam Session – Flashback Habitat

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La Grande Onda – Museo Chiossone Genova

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100 anni di Gio Ponti e Richard-Ginori – MIDeC Laveno Mombello

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La Luce da Tiziano a Renoir – Musei Civici Domodossola

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Matisse – Museo Man Nuoro

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Enzo Cucchi – Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso

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Leonor Fini e Fabrizio Clerici – Mart Rovereto

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George Tatge – CIAC Foligno

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Studio Hipgnosis e Pink Floyd – Palazzo Mezzacapo a Maiori

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Liu Bolin – Palazzo Vecchio Firenze

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Paolo Pellegrin – Le Stanze della Fotografia a Venezia

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Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Pinacoteca Foresiana di Portoferraio

Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro, è l’importante retrospettiva che CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino dedica per tutta l’estate (fino al 18 ottobre) a una delle protagoniste assolute della fotografia documentaria del Novecento, un autentico pilastro del genere. Insieme alla toccante e iconica Migrant Mother scattata nel 1936, il percorso espositivo si compone di oltre 200 immagini – curato dal direttore artistico di CAMERA Walter Guadagnini e dalla curatrice Monica Poggi – presenta la carriera di Dorothea Lange (Hoboken, New Jersey, 1895-San Francisco, 1965), autrice che è stata, come scrisse John Szarkow “per scelta un’osservatrice sociale e per istinto un’artista”. In contemporanea, in Project Room, CAMERA presenta la collettiva dedicata agli sguardi dei giovani talenti del progetto FUTURES Photography con FUTURES 2023: nuove narrative.

Dorothea Lange, A large sign reading I am an American, 1942, The New York Public Library, Library of Congress, Prints and Photographs: Division Washington
Dorothea Lange, A large sign reading I am an American, 1942, The New York Public Library, Library of Congress, Prints and Photographs: Division Washington

La prima mostra della neo-direttrice del Madre Eva Fabbris è dedicata all’artista Kazuko Miyamoto (Tokyo, 1942. Vive e lavora a New York), con cui viene inaugurata la nuova programmazione triennale del museo.  Visitabile fino al 9 ottobre 2023, la mostra sarà la prima ricognizione storiografica dedicata a Miyamoto da un’istituzione pubblica europea. Il percorso espositivo si snoda tra il secondo e il terzo piano dello storico Palazzo Donnaregina, ripercorrendo le diverse fasi e i numerosi media attraverso cui si è sviluppata la pratica dell’artista dagli anni Settanta ai primi anni Duemila, promotrice di contesti attivisti ed espositivi che per primi a New York hanno esteso i confini della rappresentatività per artiste donne e non occidentali. Il tutto in dialogo con la Collezione permanente del museo.

Kazuko Miyamoto accanto a standing by String around a cylinder of my height, 1977, Courtesy: l’artista, EXILE Take Ninagawa, Tokyo © Kazuko Miyamoto
Kazuko Miyamoto accanto a standing by String around a cylinder of my height, 1977, Courtesy: l’artista, EXILE Take Ninagawa, Tokyo © Kazuko Miyamoto

La più ampia rassegna mai dedicata a Mario Nigro (Pistoia 1917–Livorno 1992), protagonista della scena artistica italiana del ‘900, è dislocata in due sedi: a Palazzo Reale (fino al 17 settembre) e al Museo del Novecento (fino al 5 novembre). In mostra oltre centoquaranta opere dal 1947 sino all’ultima del 1992 tra dipinti, lavori tridimensionali, su carta, una vasta selezione di documenti e comprende opere esposte alle Biennali di Venezia del 1964, 1968, 1978, 1982, 1986 e alla X Quadriennale di Roma del 1973. In collaborazione con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, un evento speciale ricorderà l’attentato di matrice terroristico-mafiosa del 27 luglio 1993, che distrusse lo spazio e anche alcuni lavori parte di un’antologica dedicata all’artista scomparso un anno prima.

Mario Nigro, Dallo spazio totale, 1954-64. Photo: Bruno Bani © Archivio Mario Nigro Milano
Mario Nigro, Dallo spazio totale, 1954-64. Photo: Bruno Bani © Archivio Mario Nigro Milano

Dopo 25 anni Palazzo dei Diamanti a Ferrara riapre anche d’estate con la grande antologica di Guido Harari, il “fotografo delle star del rock”. Si tratta di un suggestivo percorso espositivo, con oltre 300 fotografie, installazioni e filmati originali, proiezioni e incursioni musicali, un set fotografico e incontri con l’autore. La mostra Guido Harari. Incontri – 50 anni di fotografie e racconti, organizzata con Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery, ripercorre fino al 1 ottobre  tutte le fasi della eclettica carriera di Guido Harari: dagli esordi in ambito musicale come fotografo e giornalista, alle numerose copertine di dischi per artisti come Fabrizio De André, Bob Dylan, Vasco Rossi, Kate Bush, Paolo Conte, Lou Reed, Frank Zappa, fino all’affermazione di un lavoro che nel tempo è rimbalzato da un genere all’altro – editoria, pubblicità, moda, reportage – privilegiando sempre il ritratto come racconto intimo degli incontri con le maggiori personalità del suo tempo.

Guido Harari, Patti Smith, Villa Arconati 1996 © Guido Harari
Guido Harari, Patti Smith, Villa Arconati 1996 © Guido Harari

La nuova mostra dell’estate torinese di Flashback Habitat. Ecosistema per le Culture Contemporanee, si chiama Torino Jam Session. Energiche e liberatorie ibridazioni nell’arte e nasce da un’idea del suo direttore artistico Alessandro Bulgini di creare nuove possibilità di dialogo e nuove sperimentazioni attraverso la musica e le arti visive. L’esposizione, in corso fino al 1 ottobre, vede il coinvolgimento di alcuni tra gli artisti torinesi più rappresentativi degli ultimi decenni che hanno, per le loro caratteristiche, contribuito a rendere la scena artistica ricca e vibrante e che, in modo del tutto inedito, hanno letto e interpretato il loro territorio. Aldo Mondino, Bartolomeo Migliore, Pierluigi Pusole, Marco Gastini, Monica Carocci, Victor Kastelic, Gruppo Fotografia Psicogeografica, Alessandro Bulgini, Luigi Gariglio, Giorgio Griffa, Turi Rapisarda, Elke Warth, Enzo Obiso, Sergio Cascavilla, Pierluigi Meneghello, Alessandro Rivoir, Bruno Zanichelli, Donato Stolfi.

Elke Warth, Barbie's Suicide, 1994
Elke Warth, Barbie’s Suicide, 1994

Il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, chiuso da settembre 2021 per lavori di adeguamento strutturale e impiantistico, viene restituito al pubblico che ora potrà anche accedere alla grande terrazza recuperata, con vista straordinaria sul centro città e sul porto. Riapre con la mostra La Grande Onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese, con l’opera di Hokusai protagonista di questa rassegna visitabile fino al 24 settembre. Proprio attorno a questa celebre stampa, di cui il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare, si articola il percorso dell’esposizione temporanea. Con oltre 60 stampe ukiyoe a tema acquatico della collezione Chiossone, tra cui i celebri paesaggi di Hokusai e Hiroshige, le scene di vita di città di Kunisada e Yoshitoshi e i soggetti fantastici di Kuniyoshi.

Genji e le pescatrici ama, Tsukioka Yoshitoshi
Genji e le pescatrici ama, Tsukioka Yoshitoshi

È la mostra dell’estate lacustre quella che festeggia il centenario del sodalizio tra il famoso designer milanese e la celebre manifattura presso il MIDeC – Museo Internazionale Design Ceramico di Laveno Mombello (Varese). In esposizione fino all’8 ottobre oltre cento pezzi, provenienti da una collezione privata lavenese, firmati da Gio Ponti e realizzati per Richard-Ginori. Proprio nel 1923 infatti, esattamente cent’anni fa, ebbe inizio il sodalizio tra Ponti e la celebre manifattura quando l’allora giovane architetto milanese divenne il direttore creativo della Richard-Ginori aiutando l’azienda, che aveva sì due secoli di storia alle spalle ma necessitava di innovazioni sia formali che linguistiche, a diventare il celebre marchio internazionale che tutti conoscono ancora oggi. Il percorso della mostra inizia proprio con alcuni pezzi esposti a Monza nel 1923, a celebrare questo centenario, per poi proseguire con altre opere accostate e declinate per forme, tematiche, colori.

Gio Ponti, Emerenziana - Serie Le mie donne, ciotola ovale, maiolica, Società Ceramica Richard Ginori, s.d
Gio Ponti, Emerenziana – Serie Le mie donne, ciotola ovale, maiolica, Società Ceramica Richard Ginori, s.d

Tornano le grandi mostre ai Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco a Domodossola con un’esposizione dedicata alla luce nell’arte tra Seicento e Novecento, un percorso che dal lume di candela arriva alla rivoluzione della luce elettrica. Tiziano, Van Dyck, Ippolito Caffi, Gaetano Previati e Renoir sono solo alcuni dei grandi nomi degli artisti in mostra dal 21 luglio 2023 al 7 gennaio 2024. Il gran teatro della luce è il titolo, infatti, di questa esposizione ricercata e analizzata nelle diverse declinazioni: una luce che è anche testimone dello scorrere del tempo e che viene indagata nella sua portata tecnologica, viaggiando tra rappresentazioni di paesaggi e visioni a lume di candela fino ad arrivare alla luce elettrica, l’artificio luminoso che proprio nella Val d’Ossola trova la sua consacrazione in quanto territorio ideale per la costruzione delle centrali idroelettriche.

Giuseppe Pelizza Da Volpedo, Panni al sole, 1894-1895, Collezione Privata
Giuseppe Pelizza Da Volpedo, Panni al sole, 1894-1895, Collezione Privata

Per la prima volta in Italia, il Museo MAN dedica oggi una mostra alla scultura di Henri Matisse. Un progetto destinato a ripensare il grande maestro francese, a riconsiderare il ruolo della sua opera nel panorama dell’arte della prima metà del XX secolo, alla luce di una più ampia ricerca estetica che vede proprio nella scultura il veicolo per nuove e rivoluzionarie soluzioni formali. Il progetto espositivo, a cura di Chiara Gatti, fino al 12 novembre rilegge e adatta agli spazi del museo sardo, il concept inedito e complesso della mostra Matisse Métamorphoses organizzata nel 2019 dalla Kunsthaus di Zurigo e dal Museo Matisse di Nizza. Un progetto destinato a ripensare Matisse, a riconsiderare il ruolo della sua opera nel panorama dell’arte della prima metà del XX secolo, alla luce di una più ampia ricerca estetica che vede proprio nella scultura il veicolo per nuove e rivoluzionarie soluzioni formali.

L'atelier au Régina, Nice, avec des dessins au pinceau des Acrobates et le Nu de dos IV en plâtre, 1953 Photo © Archives Henri Matisse © Succession H. Matisse, by SIAE 2023
L’atelier au Régina, Nice, avec des dessins au pinceau des Acrobates et le Nu de dos IV en plâtre, 1953 Photo © Archives Henri Matisse © Succession H. Matisse, by SIAE 2023

La Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, presieduta da Osvaldo Menegaz, trasforma ogni estate Castelbasso, piccolo centro della provincia teramana, nel Borgo della cultura. Quest’anno la manifestazione è in programma da domenica 23 luglio a domenica 27 agosto. Fulcro delle iniziative sono le mostre di arte contemporanea a cui si affiancano appuntamenti con la musica e la letteratura. In questo 2023 protagonista sarà l’esposizione di Enzo Cucchi che, curata da Ilaria Bernardi, desidera rendere omaggio a uno dei più importanti artisti italiani con un excursus nella sua produzione pittorica e disegnativa degli ultimi dieci anni, finora ancora poco indagata. Cucchi, nato a Morro d’Alba (Ancona) nel 1949, ha esordito alla fine degli anni Settanta con un lavoro pittorico che è riuscito in pochi anni a imporsi sulla scena artistica internazionale. La sua ricerca ha inaugurato le tendenze espressive più tipiche degli anni Ottanta, sorte quasi contemporaneamente in Europa e negli Stati Uniti.

Enzo Cucchi, La vita morta, 2021, Courtesy: l’Artista e Galleria Zero... Milano. Photo: Gino Di Paolo
Enzo Cucchi, La vita morta, 2021, Courtesy: l’Artista e Galleria Zero… Milano. Photo: Gino Di Paolo

Al lungo e profondo sodalizio tra Leonor Fini e Fabrizio Clerici è dedicata l’immensa mostra del Mart di Rovereto, curata da Denis Isaia e Giulia Tulino, in collaborazione con l’Archivio Fabrizio Clerici, in programma dal 16 luglio al 5 novembre. Pittori, illustratori, scenografi, costumisti, furono accomunati dagli stessi riferimenti estetici e culturali, appartenenti alla borghesia e agli ambienti intellettuali del tempo, che ancora oggi ispirano le comunità queer. Al Mart un percorso unico, attraverso oltre 400 opere tra dipinti, disegni, fotografie, video, documenti, bozzetti teatrali, costumi e oggetti. Tra fantastico e neo-romantico, attraverso la vita di due dei suoi maggiori e originali protagonisti, la mostra “Leonor Fini Fabrizio Clerici. Insomnia” descrive un tempo caratterizzato da profonde eterogeneità e curiosità culturale.

Leonor Fini e Fabrizio Clerici, Nonza, anni Sessanta. Photo: Eddy Brofferio © Archivio Eros Renzetti, Roma
Leonor Fini e Fabrizio Clerici, Nonza, anni Sessanta. Photo: Eddy Brofferio © Archivio Eros Renzetti, Roma

Il fotografo George Tatge porta la sua “Italia metafisica” al CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno dal 28 luglio all’8 ottobre, con una sezione di scatti inediti dedicati alla città umbra. Un’Italia poetica di luoghi e non luoghi. Non solo architettura, ma anche edifici minori e manufatti che l’uomo lascia dietro di sé, per capire un mondo in rapida evoluzione. In mostra 66 immagini in bianco e nero. Segni, simboli e geometrie sacre, ispirate dall’Italia “costruita”, marcata e modificata dall’intervento umano. Una lettura in chiave metafisica del reale, dove Tatge ha trovato, sia nei luoghi che nei non luoghi, spunti di fascino per un “altrove”. Tra i luoghi fotografati, anche scatti inediti della città di Foligno.

Tempio, Sicilia, '99
Tempio, Sicilia, ’99

La Costiera Amalfitana si prepara ad accogliere la grande mostra Hipgnosis Studio: Pink Floyd And Beyond a cura di ONO arte, nelle sale di Palazzo Mezzacapo a Maiori dal 25 luglio al 27 agosto. In tutto 55 opere di grande formato, con un nucleo centrale che racconta la collaborazione tra Studio Hipgnosis e i Pink Floyd, dalle copertine più iconiche della band fino ai loro lavori preparatori e out-take, per mostrare passo dopo passo il processo creativo all’origine di quelle che ormai sono diventate pietre miliari non solo dell’arte e del design, ma anche della cultura visiva contemporanea tutta. Dai lavori per i Pink Floyd, la mostra si allargherà anche alle opere realizzate per band come Led Zeppelin, Peter Gabriel, Genesis e Rolling Stones.

Hipgnosis Studio Pink Floyd and beyond
Hipgnosis Studio Pink Floyd and beyond

La Sala d’Arme di Palazzo Vecchio ospita, dal 30 agosto al 18 settembre 2023, la personale di Liu Bolin (Shandong, 1973), dedicata al progetto Hiding in Florence (2022), realizzata in collaborazione con il Comune di Firenze. Hiding in Florence è il lavoro che “l’uomo invisibile” dell’arte, per via del fondersi del suo corpo con il contesto alle sue spalle, presenta a Palazzo Vecchio, continuazione e coronamento di una serie più ampia, Hiding in Italy, svolta dall’artista nel nostro paese, che ha visto protagoniste le città di Milano, Venezia, Verona, Roma e Caserta. Liu Bolin rende oggi omaggio a Firenze, culla del Rinascimento, da sempre una delle grandi mete del Grand Tour anche contemporaneo, facendo scoprire i segreti del backstage, attraverso le riprese realizzate durante la costruzione degli scatti: un modo per far vivere al più vasto pubblico l’esperienza coinvolgente e performativa tipica dell’arte di Liu Bolin.

Liu Bolin, Piazza della Signoria, Firenze
Liu Bolin, Piazza della Signoria, Firenze

Testimone dei conflitti della contemporaneità, ma anche degli effetti del cambiamento climatico, Paolo Pellegrin sarà il protagonista dell’esposizione L’orizzonte degli eventi, a cura di Denis Curti e Annalisa D’Angelo, in programma a Venezia dal 30 agosto 2023 al 7 gennaio 2024 a Le Stanze della Fotografia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini e realizzata in collaborazione con Magnum Photos. Gli oltre 300 scatti, incluso un reportage per la prima volta in mostra sull’Ucraina e altre immagini inedite, coprono l’arco di tempo dal 1995 al 2023 e raccontano l’attività sul campo che ha portato Paolo Pellegrin a diventare uno dei più importanti fotografi internazionali.

Tiro, Libano 2006 © Paolo Pellegrin Magnum Photos
Tiro, Libano 2006 © Paolo Pellegrin Magnum Photos

Dai depositi del musei di Roma e di Portoferraio sono stati scelti e messi in relazione artisti che hanno segnato la storia dell’arte tra la fine dell‘800 e l’inizio del ‘900 e che hanno avuto un legame con l’Isola d’Elba: Vincenzo Ciardo, Antonio Ciseri, Giovanni Fattori, Edoardo Gordigiani, Llewellyn Lloyd, Plinio Nomellini, Telemaco Signorini. In mostra venti capolavori, appartenenti sia alla collezione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma – il più grande museo italiano per l’arte di questo periodo – che alla collezione della Pinacoteca Foresiana di Portoferraio – il più ricco museo civico locale. Una grande mostra in questa isola, in un territorio che fa dell’accoglienza la sua cifra distintiva, in uno spazio unico come la cinquecentesca caserma De Laugier.

Caserma de Lauger, Portoferraio
Caserma de Lauger, Portoferraio
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Dorothea Lange / FUTURES 2023 – CAMERA Torino

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Kazuko Miyamoto – Madre Napoli

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Mario Nigro – Palazzo Reale e Museo del Novecento di Milano

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Guido Harari – Palazzo dei Diamanti di Ferrara

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Torino Jam Session – Flashback Habitat

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La Grande Onda – Museo Chiossone Genova

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100 anni di Gio Ponti e Richard-Ginori – MIDeC Laveno Mombello

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La Luce da Tiziano a Renoir – Musei Civici Domodossola

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Matisse – Museo Man Nuoro

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Enzo Cucchi – Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso

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Leonor Fini e Fabrizio Clerici – Mart Rovereto

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George Tatge – CIAC Foligno

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Studio Hipgnosis e Pink Floyd – Palazzo Mezzacapo a Maiori

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Liu Bolin – Palazzo Vecchio Firenze

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Paolo Pellegrin – Le Stanze della Fotografia a Venezia

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Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Pinacoteca Foresiana di Portoferraio

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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