Kay Sage & Yves Tanguy. La coppia surrealista in mostra a New York

La newyorkese Helly Nahmad Gallery apre a una mostra sulla coppia che ebbe un legame speciale con Roma e con de Chirico. Oltre 60 opere e prestiti da musei prestigiosi tra cui il MoMA e il Philadelphia Museum of Art

È organizzata da Victoria Noel Johnson, storica dell’arte e curatrice britannica indipendente, la mostra alla Helly Nahmad Gallery di New York che racconta la vicenda biografica ed artistica di Kay Sage, la moglie americana dell’artista Yves Tanguy. Dimenticata per qualche decennio e da poco riscoperta, Kay Sage fu una figura chiave dell’epoca: non solo per il suo sostegno verso i surrealisti (specialmente quando, scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, aiutò Tanguy, Breton e gli altri a fuggire da Parigi) ma anche per aver fondato, nel 1939, The Society for the Preservation of European Culture, società istituita con la collaborazione dei Ministeri francesi ed americani proprio per permettere “inviti ufficiali di lavoro” che consentissero agli artisti di restare a New York e non tornare a Parigi fino a dopo la fine del conflitto bellico.

“Il mio obiettivo” racconta la curatrice “è revisionare la storia dell’arte, perché, come sappiamo bene, le opportunità all’epoca non sono state uguali per tutti e spesso le donne furono storicamente interpretate come muse mentre, in realtà, alcune di loro sono state artiste bravissime capaci di influenzare in modo decisivo l’arte, inclusa quella del compagno: Kay Sage e il suo lavoro, ad esempio, non sono da sottovalutare.”

Kay Sage and Yves Tanguy 1954
Kay Sage and Yves Tanguy 1954

Esposizione congiunta di Kay Sage & Yves Tanguy

La mostra, che prende il titolo dal dipinto Ring of Iron, Ring of Wool di Kay Sage che fa riferimento al settimo anniversario di matrimonio della coppia, mette in luce il modo in cui hanno avuto origine le traiettorie personali e artistiche dei due surrealisti attraverso un reciproco e dinamico scambio di idee. Costituisce la terza esposizione congiunta del loro lavoro mai organizzata (la prima fu al Wadsworth Atheneum Museum of Art nel 1954, poco prima della morte inaspettata di Tanguy), e raccoglie oltre 60 opere prestate da prestigiosi musei, istituzioni e collezioni private. La scelta di esporre i lavori della coppia fianco a fianco – operazione che evitarono intenzionalmente durante tutta la vita, per affermare l’idea di essere entità artistiche separate – sottolinea evidenti punti di contatto estetici tra loro ma, allo stesso tempo, ne rafforza le differenze stilistiche e concettuali, in un gioco parallelo di dare e avere. Qui, il mondo interiore in continua evoluzione di Tanguy – paesaggi fantastici popolati da una vasta gamma di forme biomorfe e personaggi antropomorfi – coesiste armoniosamente con l’universo di Sage, costituito invece da paesaggi onirici caricati metafisicamente: pianure aride, impalcature architettoniche e strutture a traliccio adornate con tessuti dai colori vivaci. Dice ancora Noel Johnsonche “Sage arrivò tardi al Surrealismo, nel 1937, ma riuscì a lasciare un segno importante – e in fretta – nel mondo dell’arte, su Tanguy, e sulla storia del movimento. Un’analisi approfondita dell’osmosi creativa avvenuta tra Sage e Tanguy, in particolare dopo il loro trasferimento negli States nel 1939, li racconta l’uno accanto all’altro, dialoghi silenziosi che scaturiscono dai loro dipinti parlando di un incontro di menti poetiche e di un profondo amore reciproco”.

La mostra Kay Sage e Yves Tanguy: Ring of Iron, Ring of Wool è stata resa possibile grazie alla generosa partecipazione di prestiti da musei, istituzioni e collezioni private come il Mattatuck Museum, il Mint Museum, il Museum of Modern Art, il Philadelphia Museum of Art, il Colorado Springs Fine Art Center, il Williams College Museum of Art, la Fondazione Pierre e Tana Matisse, Mark Kelman, la Famiglia Enrico Donati, Collezione Famiglia Esther Grether, John Collezione Cavaliere. È inoltre accompagnata da una ricca pubblicazione edita da Skira con testi di Victoria Noel Johnson, Stephen Robeson Miller e Ara H. Merjian.

La vita e le opere di Kay Sage

Kay Sage ha vissuto una vita incredibile. Nata nel 1898 vicino ad Albany, New York, dopo il divorzio di sua madre e suo padre, un ricco senatore, trascorre con la sorella maggiore Anne un’infanzia tra San Francisco, New York e Florida, con lunghi viaggi in Europa (principalmente Londra, Parigi, Lucerna e Rapallo) e in Egitto. Sage frequenta la Corcoran School of Art di Washington DC, prima di trasferirsi a Roma nel 1920, dove entra a far parte del sodalizio de I XXV della Campagna Romana nel 1921, della British Academy of Arts nel 1922 e della Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti l’anno successivo. Nel 1925 sposa il Principe Ranieri di San Faustino, diventando una “principessa americana” a Roma, zia della famiglia Agnelli.

Nel 1930, incontra il poeta Ezra Pound a Rapallo e poco dopo riprende a dipingere: ha deciso di tornare all’arte e lascia il marito. Nel 1936 Sage espone per la prima volta le sue opere alla Galleria del Milione di Milano, per poi trasferirsi a Parigi dove, ispirata al lavoro di Giorgio de Chirico (possedeva alcune sue opere) entra in contatto con il Surrealismo. Nel 1938, incontra Yves Tanguy che sposa nel 1940 – “il più surrealista dei surrealisti” come lo definiva il leader del movimento André Breton – quando tenne la sua mostra personale alla Pierre Matisse Gallery, la prima delle 14 personali organizzate in vita. Insieme, lei e Tanguy, si trasferiscono in Connecticut, dove rimangono per oltre 20 anni, vivendo e lavorando nella Town Farm, una casa colonica del 19esimo secolo con studio-fienile. Anche la Galleria dell’Obelisco a Roma le dedica una mostra personale nel 1953. Dopo la morte improvvisa ed inaspettata di Tanguy nel 1955, Kay Sage ha continuato a dipingere e a pubblicare poesie, fin quando la sua vita si è tragicamente conclusa nel 1963.

Giulia Mura

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Giulia Mura

Giulia Mura

Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con…

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