Nasce Fuocherello: una galleria dentro una fonderia vicino Torino

Una galleria d’arte che opera in mezzo ad una fonderia artistica a non più di 20 minuti dal capoluogo. Qui gli artisti, soprattutto scultori, potranno realizzare le loro opere e il pubblico scoprire i segreti del mestiere. Intervista alla direttrice

È attiva già da un anno e per gli addetti ai lavori è una grossa risorsa, ma ora è determinata a farsi conoscere anche dal pubblico. Stiamo parlando di Fuocherello, una galleria d’arte contemporanea votata principalmente alla scultura, che nasce e opera in un contesto particolare: una fonderia.  La sede è, infatti, all’interno del complesso della Fonderia artistica de Carli, a Volvera, a circa 20 minuti da Torino: una celebrità nel mondo dell’arte perché da qui passano i migliori artisti nazionali e internazionali a dare vita alle proprie creazioni. L’ultimo in ordine di tempo è stato lo scultore francese Jean-Marie Appriou, in occasione della sua opera d’arte pubblica The Traveler (Il viaggiatore) sulle colline delle Langhe per il progetto transfrontaliero che parla di cambiamenti climatici.

Fonderia de Carli

Fonderia de Carli

GLI OBIETTIVI DELLA NUOVA GALLERIA FUOCHERELLO DENTRO UNA FONDERIA

L’obiettivo di Fuocherello è di organizzare circa cinque mostre all’anno e due o tre nelle succursali estere (a Romainmôtier-Envy e Neuchâtel, nella Svizzera francese, e a East Hampton, nello Stato di New York), attivare residenze e sinergie con partner e offrire agli artisti la possibilità di misurarsi con la tecnica della fusione. In vista dell’inaugurazione della prossima mostra il 5 maggio, con opere di Bekhbaatar Enkhtur, Giulia Poppi e Lorenzo Lunghi, accompagnate da un testo di Gabriele Tosi, abbiamo fatto qualche domanda alla sua direttrice artistica Miral Rivalta, fondatrice della galleria insieme a Philippe Jacopin, avvocato e imprenditore svizzero e Manlio Bonetto, proprietario della Fonderia de Carli con Piero de Carli e Andrea Toloardo.

Fuocherello

Fuocherello

Come nasce Fuocherello?
Fuocherello nasce sostanzialmente da incontri tra persone. L’incontro tra Manlio Bonetto, la Fonderia de Carli e Davide Rivalta. Tra Manlio e Philippe Jacopin. Philippe e Davide e, infine, tra me e tutti loro. Ci accumunava sin da subito la voglia di vedere mostre insieme, tramutata poi in voglia di organizzarle e di curarle noi stessi. Questo desiderio nasceva da un interesse verso la scultura e da una reale intenzione di promuovere giovani talentuosi che si occupano di questa pratica, ma non solo.  Credo nell’attivo dialogo tra creazione, esposizione e vendita.

Qual è la storia della galleria?
Fuocherello ha avuto origine a Neuchâtel, nella Svizzera francese. Nel 2018, da un’intuizione di Manlio Bonetto, abbiamo organizzato la mostra Témoins à charge. In mostra, alcune sculture di Davide Rivalta (bufale, un rinoceronte, un orso, lupi e un agnello) si appropriavano degli spazi pubblici più abitati in città. I cittadini, sorprendendo noi tutti, hanno non solo apprezzato immensamente il lavoro scultoreo di Davide, ma si sono riuniti per tenere permanentemente quanti più lavori possibili. Tramite il Comune, dei donatori anonimi e un crowdfunding sono riusciti a tenere quasi tutti i pezzi che erano in mostra. La passione e interesse che siamo riusciti a far scaturire in quella cittadina è sicuramente stata la miccia che ha dato vita alla nostra collaborazione, ora tramutata in Fuocherello.

Perché questo nome?
La galleria prende il nome dalla prima mostra che è stata organizzata all’interno della Fonderia de Carli. Nel 2021, Bekhbaatar Enkhtur ha invaso gli spazi di via 25 Aprile con le sue sculture di creta, alluminio e le sue lastre di cera; quella mostra, a cura di Gabriele Tosi, si intitolava appunto Fuocherello.

Bekhbaatar Enkhtur, Fuocherello, veduta dell'allestimento. Fuocherello, Volvera, 2022. Photo: Gabriele Tosi

Bekhbaatar Enkhtur, Fuocherello, veduta dell’allestimento. Fuocherello, Volvera, 2022. Photo: Gabriele Tosi

Da dove viene l’idea di una galleria adiacente o comunque “in sinergia” con una fonderia
Fuocherello nasce dal forte desiderio di lavorare insieme. Quello di posizionare la galleria direttamente dentro la fonderia ci è sembrato il passo più logico. Il nostro desiderio è quello di incentivare gli artisti ad utilizzare gli spazi della galleria e della fonderia per la realizzazione dei loro lavori. Specialmente per gli esordienti, ma non solo, offriamo aiuto tecnico e accesso a spazi e materiali. Sono comfort indispensabili e molto difficili da fornire in una galleria classica. Inoltre, essendo la scultura il nucleo centrale della galleria, permettere agli spettatori delle mostre di vedere anche quanto c’è dietro alla produzione, dando loro accesso ad uno spazio normalmente riservato unicamente agli addetti ai lavori, crea tantissimo interesse e stupore.

Da direttrice artistica, come si relaziona con lo spazio?
Abitare lo spazio di fonderia con una galleria credo sia anche coerente con il tipo di vissuto che ho io. Nonostante sia sempre stata interessata ad intraprendere il ruolo di organizzatrice e teorica ho sempre scelto di intraprendere studi di “pratica” (ho fatto il triennio all’Accademia di Belle arti di Bologna in pittura e il biennio di scultura). Sentivo la necessità di stare vicina agli artisti e alle loro creazioni, oltre che “studiarli”. Abitare e lavorare negli stessi spazi in cui gli artisti in cui credo creano, è indispensabile per la mia creatività.

Da quali opportunità e necessità è nata la galleria?
La galleria è nata sicuramente grazie a Manlio Bonetto, Piero de Carli e Andrea Toloardo, i tre proprietari della fonderia. Loro hanno creduto in me, negli artisti che già abitavano la fonderia come Andrea di Lorenzo, Davide Rivalta e Bekhbaatar Enkhtur e quelli che insieme abbiamo coinvolto. Fuocherello è esistito, specialmente in questo primo anno di attività, essenzialmente grazie al loro sostegno e supporto.

Fuocherello

Fuocherello

Quali sono gli obiettivi e gli sviluppi futuri?
Il nostro obbiettivo al momento è di continuare a fare mostre in cui crediamo e di creare una cerchia solida di giovani, e non solo, di talenti che credano nel progetto e che abbiano voglia di cimentarsi nella scultura o in un confronto con essa. Speriamo inoltre di iniziare a partecipare a qualche fiera, stiamo facendo in questo momento varie application, incrociamo le dita!

Qual è il target di riferimento della galleria?
Non c’è un reale target di riferimento. Fuocherello è uno spazio aperto ad amici, artisti, collezionisti e a chiunque sia curioso o interessato a conoscere una realtà produttiva con una grandissima storia alle spalle come la Fonderia de Carli, o semplicemente una giovane galleria.

Come si relaziona col territorio in cui opera?
Per molti versi siamo già incredibilmente inseriti nel territorio in cui operiamo, dalla fonderia passano moltissime delle fusioni destinate alle grandi gallerie, a collezioni e fondazioni della zona. Oltre a questo, ci sono dei vantaggi non scontati nell’essere posizionati all’interno di una realtà produttiva e in una zona industriale. Abbiamo una rete di trasportatori, falegnami, ristoratori, stampatori 3d e artigiani di ogni tipo con cui collaboriamo e su cui possiamo sempre fare affidamento. Fuocherello è ancora molto giovane, ma spero che riesca ad inserirsi nel sistema dell’arte territoriale presto, perché secondo me abbiamo tanto da imparare, ma anche tanto da offrire al panorama artistico piemontese, nazionale e internazionale.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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