Chi conosce Milano sa che i palazzi del centro nascondono molto più di cortili e affreschi. Il cuore delle grandi case meneghine, celato alla vista del pubblico, è infatti il giardino, verde oasi di frescura e silenzio proprio nel mezzo del caos cittadino. Uno di questi paradisi è appena diventato accessibile: la Casa Museo Poldi Pezzoli di via Manzoni ha inaugurato una nuova Orangerie, e con essa l’accesso al suo grande giardino. La sala in acciaio e vetro, uno spazio polifunzionale di 100 metri quadrati, affaccia infatti su ciò che resta dell’antico orto che nel XVIII secolo correva accanto a via Manzoni, che per questo veniva chiamata “Corsia del Giardino”. “A Milano“, ha commentato il sindaco Giuseppe Sala, “le cose belle sono nascoste come i suoi meravigliosi cortili. Questa Orangerie mostrerà un alto straordinario giardino poco conosciuto a tanti“.
LA NUOVA ORANGERIE DEL MUSEO POLDI PEZZOLI
L’Orangerie – realizzata grazie all’ingegnere Mario Franzini, che da anni supporta l’istituzione, su progetto di Square Garden con criteri di sostenibilità ecologica – è destinata a ospitare conferenze, dibattiti ed eventi pubblici e privati, contribuendo a rendere la Casa Museo “una tappa sempre più irrinunciabile per milanesi e turisti“, ha auspicato Sala. La grande serra, che restituisce anche la vista della facciata inferiore del museo (prima coperta dalla vecchia struttura), è “un dono per Milano“, ha detto la direttrice Annalisa Zanni. Tanto più che la sua inaugurazione cade nel bicentenario dalla nascita del conte Gian Giacomo Poldi Pezzoli, collezionista e fondatore del museo: “Il bicentenario sarà un momento di condivisione con tutta la città, faremo una serie di attività con tutti , tra cui un convegno internazionale per affermare come il Poldi Pezzoli è un modello internazionale non solo per la propria città“.
LA STORIA DELLA CASA MUSEO POLDI PEZZOLI
Aperto al pubblico nel 1881, il Museo Poldi Pezzoli è diventato noto a livello nazionale e internazionale per il fascino dei suoi ambienti: una dozzina di stanze riccamente decorate, che spaziano dalla Sala d’Armi allo Studiolo Dantesco, piene di tesori d’ogni epoca e latitudine. Sono infatti 5000 le opere e i manufatti custoditi al suo interno, dai dipinti e le sculture fino ai tappeti, le porcellane e i mobili pregiati, datati dal Medioevo al Settecento fino al contemporaneo, come per l’Armeria reinterpretata da Arnaldo Pomodoro. Il meraviglioso palazzo incastonato nel centro di Milano – al cui stile esterno è stata adattata la nuova struttura dell’Orangerie, con pensiline del primo Novecento, creste Versailles e mantovane in stile Milano – ha perso un po’ del suo splendore nei bombardamenti del ’43, come il rivestimento in ebano di un salone e gli affreschi di un altro, ma conserva le grandi sale con soffitti a cassettoni e consolle rococò e lo scalone con sculture monumentali. Oggi il museo vanta un grande programma educativo, inaugurato negli anni ’70, eventi e mostre temporanee, come la personale Nicolas Party: Triptyced, organizzata insieme alla Galleria kaufmann repetto e aperta fino a giugno 2022.
– Giulia Giaume
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