A Schio c’è la biennale tutta dedicata alla carta

Una biennale giunta alla quinta edizione, guardata con interesse anche all'estero. “Di Carta/Paper Made”, grazie al consenso delle amministrazioni e dei cittadini, è diventata un progetto consolidato, in grado di valorizzare il Palazzo Fogazzaro

Sono circa ottanta gli artisti chiamati a partecipare a Di Carta/Paper Made, la biennale dedicata esclusivamente a chi lavora con un materiale leggero, fragile eppure capace di resistere per secoli. E proprio alla fragilità è dedicata la rassegna, suggerendo dei possibili percorsi che si intersecano e si contaminano attraverso le opere: dall’attualissima riflessione sulla fragilità della vita a quella sul delicato rapporto tra uomo e ambiente, o ancora tra mondo reale e mondo simbolico. La curatrice, nonché artista, Valeria Bertesina ci spiega il format della biennale: “Ogni edizione è caratterizzata da un particolare tema, per quanto dai confini abbastanza ampi da lasciar libero corso alla creatività e alle poetiche personali degli artisti. Come curatrice mi piace intessere un dialogo con gli artisti e mi riservo, in caso di proposte multiple, di scegliere quella ritenuta più idonea all’architettura espositiva che si sta delineando, nonché più aderente alle tematiche prestabilite. Trattandosi di una rassegna, è importante che le opere – molte delle quali sono site specific – esprimano linguaggi e idee diversificate, in modo da rendere un seppur parziale spaccato del contemporaneo. Questo significa peraltro che ad artisti già riconosciuti e dal solido percorso si affiancano giovani interessanti per perizia tecnica e/o forza concettuale”.

Thomas Ashley, Times up, linoleografia, stampa digitale, cm 30 x 50

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BIENNALE DI CARTA. FOCUS SULLA ROMANIA

Tra i fattori che attirano l’attenzione sul progetto, vi è la consuetudine di prevedere “un focus speciale su un Paese, e la selezione di quel nutrito gruppo di artisti chiamati a rappresentarlo è frutto della collaborazione con un curatore estero”, afferma ancora Bertesina. Quest’anno è stata la volta della Romania, con quindici artisti scelti da Ovidiu Petca. Le sale che espongono le loro opere, quasi una mostra nella mostra, “riescono forse a suggerire il fermento e l’eterogeneità dei percorsi artistici di un Paese di lingua neolatina che guarda e conosce la cultura e la tradizione italiana senza forse essere ricambiato” – racconta la curatrice.
Tutto ciò potrebbe costituire un tramite formidabile per avvicinare gli artisti e il pubblico italiani alla qualità e al prestigio della stampa d’arte del mondo balcanico. Rumena è l’ospite d’onore, premiata con la medaglia d’oro alla carriera, l’artista Suzana Fantanariu che meriterebbe più spazio e un’indagine critica anche in Italia. Ecco, la biennale vuole mettere in vista opere di autori meno noti al pubblico italiano ma da scoprire o riscoprire. È anche un’occasione, stavolta con la Romania, di rinsaldare relazioni, mettere in contatto artisti, curatori, galleristi, ibridare e sollecitare gli influssi sugli artisti di casa nostra”.

Jono Dry, Exposed, matita, stampa digitale, cm 100 x 70

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BIENNALE DI CARTA A SCHIO. ARTE & INDUSTRIA

Ogni progetto, per essere compreso, va contestualizzato nel suo territorio. Di Carta/PaperMade si svolge nel cuore del Nord-Est, in quell’Alto Vicentino che, “oltre alla celebre fioritura dell’industria tessile”, precisa Bertesina, “vanta nella sua storia una dinamica attività di cartiere insediate lungo i numerosi torrenti e ‘rogge’, di laboratori calcografici, nonché la produzione di preziosi incunaboli”. Un tessuto noto per la sua straordinaria ricchezza imprenditoriale e dove è possibile instaurare dialoghi forieri di opportunità tra manifattura e arte: ecco allora che alcune delle opere in mostra sono state “tradotte” in carte da parati da Adriani & Rossi, azienda vicentina che dal 1990 disegna e produce arredi, oggettistica e, appunto, carte da parati. Nel solco di una lunga tradizione – basti pensare a William Morris e al suo Arts&Craft –, arte e realtà industriale tornano a incontrarsi, dando vita a una collaborazione virtuosa: “Il catalogo di queste carte speciali” – fa sapere la curatrice ‒ “verrà presentato a breve in varie fiere del settore e l’azienda si aspetta che suscitino un notevole interesse. La promozione del progetto è ancora in una fase iniziale, ma i clienti esteri, specie mediorientali, sembrano averlo molto apprezzato”.

Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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