Succedeva il 6 aprile: anniversari di Raffaello, Fondazione Sandretto, Peggy Guggenheim, L’Aquila

Ricorrenze speciali che non potremo festeggiare in loco come speravamo. Ecco però i contenuti pensati ad hoc che le varie realtà culturali hanno messo in rete per ricordare e raccontare la strada percorsa finora.

Il 6 aprile è un giorno denso di ricorrenze: esattamente 500 anni fa moriva il maestro del Rinascimento italiano Raffaello Sanzio; 40 anni fa, a Venezia, sorgeva la Peggy Guggenheim Collection, la raccolta museale di una delle più grandi mecenati di tutti i tempi; 25 anni fa, a Torino muoveva i primi passi Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che ha segnato un importante punto d’approdo dell’arte contemporanea italiana e internazionale dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi. Lo stesso giorno, purtroppo, si ricorda anche un tragico anniversario, quello del terremoto dell’Aquila, che ha lasciato una ferita profonda nella città ma è diventata anche la destinazione di progetti artistici e culturali (inclusa la sede del MAXXI, in attesa di essere aperto). Tutte ricorrenze che avremmo voluto festeggiare con presenziando a mostre ed eventi dedicati: essendone impossibilitati dalla situazione di emergenza sanitaria che grava su tutti, ripercorriamo le storie più interessanti e tutte le iniziative dedicate sulle piattaforme digitali e i canali social.

-Giulia Ronchi

I 500 ANNI DALLA MORTE DI RAFFAELLO SANZIO

Avrebbe dovuto essere un anno grandioso, destinato alla celebrazione di uno tra i più grandi maestri della pittura rinascimentale. A Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520) era stata dedicata una mostra-evento allestita alle Scuderie del Quirinale, che raccoglieva circa 200 capolavori del pittore e della sua cerchia. La sua chiusura a pochi giorni dall’inaugurazione, dovuta alla pandemia, ha fatto sì che molti contenuti si riversassero in rete (la mostra è online), favorendo una maggiore diffusione di approfondimenti di qualità legati all’opera di Raffaello. Nel giorno esatto della morte dell’Urbinate, il Mibact dedica a questa figura un lungo video (in alto) unendo i contributi di importanti esperti e studiosi: Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, Marco Ciatti, direttore dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Mario De Simoni, presidente delle Scuderie del Quirinale, dello storico dell’arte Claudio Strinati, del restauratore Antonio Forcellino, della scrittrice Melania Mazzucco, di Marzia Faietti e Matteo Lanfranconi, curatori della mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale. Nella stessa mattinata, invece, un mazzo di rose rosse, accompagnato da fiori disegnati da bambini, è stato deposto sulla tomba di Raffaello al Pantheon di Roma.

I 40 ANNI DI PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION A VENEZIA

Era il 6 aprile del 1980 quando la Peggy Guggenheim Collection apriva per la prima volta le sue porte al pubblico, diventando, nel corso degli anni, tra i musei più amati in Italia e al mondo per l’arte moderna e contemporanea. Da René Magritte a Jackson Pollock passando per Ernst, Chagall, Mondrian, De Chirico, Kandinsky, Bacon, Chagall, Picasso, Brancusi, Warhol, Sironi, Mondrian, Malevich: la sterminata collezione, allestita nelle stanze di Palazzo Venier dei Leoni affacciato sul Canal Grande, non è solo uno dei più importanti patrimoni dell’arte tra Ottocento e Novecento, ma anche il lascito della leggendaria collezionista e mecenate venuta dall’America Peggy Guggenheim (New York, 1898 – Camposampiero, 1979). In occasione di questo anniversario sulla pagina Facebook della Peggy Guggenheim Collection è stato pubblicato il videomessaggio di Karole P. B. Vail, direttrice del museo e nipote di Peggy: “Il 6 aprile 1980 ha aperto le porte, diventando un’istituzione prestigiosa grazie al suo preziosissimo patrimonio artistico, alle mostre temporanee sempre stimolanti, ai programmi e alle attività educative di qualità”, afferma la direttrice. “E quest’anno compie 40 anni anche il nostro programma internazionale di tirocinio. Pensato per studenti e neolaureati in arte, storia dell’arte e discipline artistiche, non è eccessivo affermare che è diventato una delle esperienze di apprendimento più ricercate e senza pari nel campo dell’arte. Tutti noi rimaniamo fedeli alla missione educativa del museo e al potere trasformativo dell’arte. Non vediamo l’ora di potervi nuovamente accogliere a Venezia il più presto possibile, e nel frattempo ci auguriamo che possiate visitare il museo virtualmente”.

Videomessaggio: https://www.facebook.com/ThePeggyGuggenheimCollection/

I 25 ANNI DI FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO

Di fronte a Target Painting G, 2014, di Ned Vena. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Di fronte a Target Painting G, 2014, di Ned Vena. Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Di questi 25 anni, ho in mente un personale album di istantanee, di immagini mentali che ora, in un momento di sovrabbondanza visiva e informativa, mi sembrano persino più nitide delle fotografie. Non seguono una cronologia. Sono opere, mostre, persone che raccontano una storia e, insieme, direzioni e modi di intendere la progettualità, la produzione artistica, la curatela, l’educazione, il rapporto con il pubblico”, così racconta Patrizia Sandretto Re Rebaudengo nella sua lettera aperta pubblicata in occasione dei 25 anni dell’apertura dell’omonima fondazione. La fondatrice e Presidente di questa realtà, dal 1995 pienamente votata al sostegno e alla promozione di arte contemporanea, ripercorre i punti salienti di questo significativo percorso: a partire da Campo, una delle prime mostre della Fondazione, curata da Francesco Bonami. Una mostra-seme che ha ispirato l’idea di collettività, diventando anche il nome di Campo, l’importante corso per curatori italiani. C’è stata poi l’apertura della sede di Torino, progettata dall’architetto Claudio Silvestrin e inaugurata nell’estate 2002. Nel 2003 è seguita la collaborazione con Serpentine Galleries, nel 2012 con White Chapel di Londra. Patrizia Sandretto passa poi in rassegna i più importanti artisti passati per la fondazione nel corso di questi anni. Tantissimi e troppi per essere ricordati tutti: Vanessa Beecroft, James Casebere, Olafur Eliasson, Shirin Neshat, Catherine Opie, Wolfgang Tillmans Ed Atkins, Liam Gillick, Rachel Rose, Monster Chetwynd, Berlinde De Bruyckere, Ian Cheng. Un altro recentissimo traguardo è l’apertura della Fundaciòn Sandretto a Madrid. “L’intelligenza che riceviamo dagli artisti, dalle opere e dalle mostre, arricchita e restituita dai visitatori, ha tracciato il percorso di questi 25 anni” conclude la fondatrice. “Da questo proviamo oggi ad attingere l’energia per pensare, ripensare, figurarci, per quanto possibile, i cambiamenti del mondo che viene”.

11 ANNI DAL TERREMOTO DELL’AQUILA

L'Aquila, Piazza Palazzo, gennaio 2019, ph. Antonio Di Cecco

L’Aquila, Piazza Palazzo, gennaio 2019, ph. Antonio Di Cecco

Il 6 aprile è purtroppo anche il giorno di una drammatica ricorrenza, quella del terremoto dell’Aquila, che nel 2009 squarciò la città abruzzese, causando 309 morti (trovate qui un report della città dopo 10 anni). L’ulteriore emergenza del coronavirus impedisce per il primo anno di dar luogo alla consueta fiaccolata con parenti delle vittime e cittadini al termine della quale si scandivano i nomi di chi, alle 3.32 di quella domenica delle Palme, perse la vita sotto le macerie. Al suo posto, è stato fatto partire un fascio di luce blu in piazza del Duomo, e sono stati illuminati anche altri luoghi “simbolo” del terremoto, come via XX Settembre, dove sorgeva La Casa dello Studente. Tanti nel corso del tempo sono stati i progetti artistici dedicati alla città aquilana e a questo storico accadimento: il film di Giuseppe Stampone girato 5 anni dopo il terremoto, il Grand Tour d’Italie, qui avvenuto nel 2019; gli Stati Generali, che vi si sono riuniti lo stesso anno. Il 21 giugno 2020 è prevista l’apertura di MAXXI L’Aquila, un progetto che è stato in balia di lunghe controversie politiche e che, con tutta probabilità, sarà costretto a rimandare questo importante avvenimento.

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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