Arazzi contemporanei. Una collettiva a Roma

Contemporary Cluster, Roma – fino al 27 gennaio 2020. i-Mesh porta a Roma l’arte dell’arazzo in chiave contemporanea, realizzato in un nuovo materiale ipertecnologico ed ecologico, pensato per architetti e designer che mirano a un’edilizia più sostenibile.

Come deve adattarsi l’architettura alla crisi climatica? È necessario ripensare l’abitare contemporaneo? Ma soprattutto, gli architetti sapranno tenere il passo del cambiamento riuscendo a mantenere i comfort ai quali l’uomo si è abituato? In una realtà in cui far sì che la crescita della temperatura media globale sia tenuta sotto 1.5° è diventata un’esigenza di vitale importanza, in Italia l’edilizia è ancora la responsabile della produzione di un terzo delle emissioni di anidride carbonica. La mostra Arazzi contemporanei presso la galleria Contemporary Cluster porta avanti una riflessione su questo tema, esponendo le opere degli artisti e architetti Cristiano Toraldo Di Francia, Migliore + Servetto Architects, Ippolito Fleitz Group ‒ Identity Architects, Alberonero, Graphic Surgery, Rona Meyuchas Koblenz, Pierpaolo Pitacco, Marco Ferreri, Giovanna Latis, Lis Beltran & Alberto Lievore. Gli arazzi ‒ in technora, basalto, carbonio – sono realizzati in i-Mesh, un nuovo tessuto ipertecnologico, ma soprattutto ecologico, concepito e sviluppato in Italia, pensato per architetti e designer interessati all’Architettura Morbida.

Ippolito Fleitz Group, I mesh 3D, 2018, I mesh technora + Carbon Fibres, 50x270 cm

Ippolito Fleitz Group, I mesh 3D, 2018, I mesh technora + Carbon Fibres, 50×270 cm

L’OMAGGIO A CRISTIANO TORALDO DI FRANCIA

La mostra vuole essere un omaggio all’architetto Cristiano Toraldo Di Francia, scomparso il 30 luglio scorso, che ha ricoperto un ruolo chiave nella riflessione sull’Architettura Morbida grazie anche al lungo rapporto di amicizia con Alberto Fiorenzi, padre del progetto i-Mesh. L’aspetto più affascinante del progetto è come il primitivismo dell’arte dell’intreccio si unisca alla tecnologia del materiale innovativo: il nuovo che accoglie l’antico per scrivere insieme una nuova pagina della storia, un’ecosostenibile civiltà del futuro che non dimentica né rinnega la tradizione, ma anzi la fa sua. Unica pecca l’allestimento: la fruizione delle opere è oscurata dalla presenza dell’arredamento che viene mantenuto anche nelle sale dell’esposizione, creando un effetto di riempimento quasi claustrofobico che distrae l’osservatore.

Laura Cocciolillo

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Laura Cocciolillo

Laura Cocciolillo

Laura Cocciolillo (Roma, 1997), consegue la laurea triennale in Studi Storico-Artistici presso la Sapienza di Roma. Si trasferisce poi a Venezia, dove consegue la laurea magistrale in Storia delle Arti, curriculum in Arte Contemporanea. Specializzata in arte e nuove tecnologie…

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