Da Ceretto a Sandretto. Tour nelle Langhe per i 20 anni di due grandi mecenati del contemporaneo

Lo scorso weekend nelle Langhe si sono celebrati due ventennali di grande riguardo legati alla nota famiglia di produttori di vino e alla Fondazione Sandretto. Tra Alba, La Morra e Guarene ecco gli eventi che si sono succeduti. Alcuni ancora in corso

Riflettori puntati sulle Langhe lo scorso weekend, all’insegna del connubio arte contemporanea e territorio. Si sono, infatti, celebrati due compleanni eccellenti: i vent’anni dei primi progetti di arte contemporanea della famiglia Ceretto, nota produttrice vitivinicola, e quelli della mostra di fotografia da Guarene all’Etna della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nel suo Palazzo di Guarene. Nel primo caso, i festeggiamenti per il ventennale della Cappella del Barolo dipinta da Sol LeWitt e David Tremlett hanno incluso il progetto keeping Time con una mostra (ancora in corso fino al 13 ottobre 2019), una pubblicazione e un vinile ispirati da due dei temi principali della Cappella: l’idea di arte come risultato di un impegno collaborativo e la passione condivisa di LeWitt e Tremlett per la musica. Nel secondo caso, in occasione del suo ventesimo anniversario, la Sandretto ha dato l’avvio a un nuovo progetto per giovani artisti tra i rinnovati vitigni di Nebbiolo sulla Collina di San Licerio (Guarene). Infine, in concomitanza ad Alba, si è svolta l’inaugurazione della mostra organizzata dal Castello di Rivoli e dalla Fondazione CRC Per un rinnovamento immaginista del mondo. Pellizza da Volpedo (Taner Ceylan), Pinot Gallizio (con Constant, Giorgio Gallizio, Asger Jorn, Jan Kotik e Piero Simondo), Mario Merz, una presentazione concepita per gli spazi della Chiesa di San Domenico e la rievocazione dello storico “Congresso mondiale degli artisti liberi” che si svolse in questa città nel 1956, un anno prima della nascita dell’Internazionale Situazionista. Ecco gli eventi che si sono svolti nel weekend nel dettaglio…

-Claudia Giraud

CAPPELLA DEL BAROLO – LA MORRA

Cappella del Barolo, Foto di Claudia Giraud

Cappella del Barolo, Foto di Claudia Giraud

Costruita nel 1914 come riparo da temporali e grandinate per chi lavorava nelle vigne circostanti e mai consacrata, la Cappella di SS. Madonna delle Grazie fu acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 assieme a 6 ettari del prestigioso vigneto di Brunate, nel cuore della DOCG del Barolo, in Piemonte. Commissionata nel 1999 da questa celebre famiglia di produttori di vino, la piccola chiesa di campagna dipinta da Sol LeWitt e David Tremlett domina i vigneti di questo angolo delle Langhe, ed è diventata nel tempo una vera icona per il territorio attirando oltre 60mila persone all’anno.

KEEPING TIME – MOSTRA – LA MORRA

Cappella del Barolo, interno, Foto di Claudia Giraud

Cappella del Barolo, interno, Foto di Claudia Giraud

L’esposizione Keeping Time include l’installazione Wall Drawing #26 di  Sol LeWitt, le opere giovanili a tecnica mista di David Tremlett e quelle di Babatunde Doherty, Adam Gibbons, Lina Hermsdorf, Hiba Ismail e Lydia Ourahmane e Keef Winter.

 Fino al 13 ottobre 2019
Distilleria presso vigneto Brunate, località La Morra 

KEEPING TIME – VINILE E LIBRO

Keeping time vinile e libro

Keeping time vinile e libro

Il doppio vinile celebra ogni anno della cappella e contiene 20 tracce di 20 artisti, 10 affermati e con legami duraturi con Tremlett e LeWitt e 10 giovani coinvolti a ispirarsi alla storia della chiesa dai due curatori Tony Tremlett e Guy Robertson Con il contributo di: Gavin Bryars, James Cave, Babatunde Doherty (Baba Ali), Tommaso Faraci, Adam Gibbons, Philip Glass, Lina Hermsdorf, Chemutoi Ketienya with Kipsigis girls, Sol LeWitt, Jason Moran, Lydia Ourahmane, Steve Reich, Caroline Shaw, Three older female singers, David Tremlett & Tim Bowman, Keef Winter. Assieme al vinile c’è anche un libro edito da Corraini, dal titolo La Cappella del Barolo di Sol LeWitt e David Tremlett. L’ultima eclissi del millenio che racconta la storia della cappella e la collaborazione tra LeWitt e Tremlett attraverso una narrazione romanzata di Andrea Bajani e materiale di archivio.

FONDAZIONE SANDRETTO: DA GUARENE ALL’ETNA E PAUL KNEALE – GUARENE D’ALBA

FSRR Guarene2019 Paul Kneale, Foto di Giorgio Perottino

FSRR Guarene2019 Paul Kneale, Foto di Giorgio Perottino

Sono trascorsi vent’anni esatti dalla prima mostra, a Taormina nel dicembre 1999, del ciclo di esposizioni Da Guarene all’Alba sulla ricerca fotografica in Italia, realizzate dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nella sua storica sede di Guarene d’Alba. Per celebrare questo anniversario, ha invitato 25 artisti protagonisti di allora – tra cui Luca Campigotto, Paola De Pietri, Alessandra Spranzi, Francesco Jodice, Antonio Biasiucci, Pino Musi, Carmelo Nicosia, Daniele De Lonti, Luca Andreoni, Tancredi Mangano e Antonio Fortugno – fotografi che nel 1999 erano considerati “emergenti”, e che oggi figurano come riferimenti per le generazioni più giovani. Per l’occasione, la Fondazione Sandretto ha anche promosso un inedito programma d’arte contemporanea tra i vitigni di Nebbiolo sulla poco distante collina di San Licerio, commissionando l’installazione di sculture di grandi dimensioni ai giovani artisti più promettenti della scena internazionale. La prima committenza è stata assegnata all’artista canadese Paul Kneale (Toronto, 1986) che ha realizzato due lavori: un’antenna parabolica, con il corpo del riflettore profilato di tubi al neon, e una serie di recinzioni realizzate in acciaio.

Da Guarene all’Etna 2019 – Boiling Projects
Fino al 10 novembre 2019
Palazzo Re Rebaudengo, Piazza Roma 1, Guarene d’Alba
L’installazione permanente di Paul Kneale
Collina di San Licerio, Guarene d’Alba (CN)

PER UN RINNOVAMENTO IMMAGINISTA DEL MONDO: MOSTRA E CONGRESSO – ALBA

Per un rinnovamento immaginista del mondo, Chiesa di San Domenico, Alba, Foto di Claudia Giraud

Per un rinnovamento immaginista del mondo, Chiesa di San Domenico, Alba, Foto di Claudia Giraud

Organizzata da Castello di Rivoli e da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo CRC, la mostra traccia una storia del situazionismo, andando a ricercarne le radici tra il socialismo rurale di Pellizza da Volpedo, con l’esposizione del suo famoso Quarto Stato (qui presente sottoforma di copia realizzata dall’artista turco Taner Ceylan su invito della allora direttrice artistica della 14° Biennale di Istanbul del 2015, Carolyn Christov-Bakargiev), passando dall’attività eclettica e catalizzatrice di Pinot Gallizio, fino alla scoperta, nella produzione di Mario Merz, dei germi di espressione di un movimento sociale e collettivo. E lo fa presentando, fino al 10 novembre negli spazi medievali della Chiesa di San Domenico ad Alba, lavori provenienti dalle Collezioni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dalla Fondazione CRC e da collezioni private, insieme a materiali d’archivio selezionati dall’Archivio Gallizio e provenienti dall’Archivio Gallizio, dall’Archivio Simondo e dal Fondo Gallizio di GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. L’inaugurazione della mostra ha coinciso con la due giorni di Per un rinnovamento immaginista del mondo. Il Congresso di Alba: 1956-2019, rievocazione poetica del primo Congresso mondiale degli artisti liberi che si svolse ad Alba dal 2 all’8 settembre del 1956, anticipando di un anno la fondazione dell’Internazionale Situazionista.

Per un rinnovamento immaginista del mondo
Fino al 10 novembre 2019
Chiesa di San Domenico, Via Teobaldo Calissano, 7 – Alba (CN)

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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