Il Castello di Rende e il museo di arte contemporanea

Francesca Romana de’ Angelis, figlia dell’avvocato Nicola Maria, ha donato un importante corpus di opere al Castello di Rende, sede del museo votato all’arte contemporanea e del Novecento. Presto al centro di un sostanzioso restauro.

Lo scorso 19 giugno a Roma è stata presentata la donazione di Francesca Romana e Nicoletta de’ Angelis al Museo Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona di Rende. Si tratta della collezione dell’avvocato Nicola Maria de’ Angelis, uomo di grande cultura, mecenate e raffinato collezionista, venuto a mancare nel gennaio del 2016, composta da sessanta opere di grandi artisti del Novecento come Carla Accardi, Franco Angeli, Vasco Bendini, Giuseppe Capogrossi, Mario Ceroli, Arnaldo Ciarrocchi, Antonio Corpora, Filippo De Pisis, Piero Dorazio, Tano Festa, Renato Guttuso, Mario Mafai, Eliseo Mattiacci, Marino Mazzacurati, Giovanni Omiccioli, Domenico Purificato, Cesare Tacchi, Giulio Turcato, solo per citarne alcuni.
Ho scelto, insieme a mia sorella Nicoletta, di donare sessanta opere della collezione di mio padre per esaudire un suo ma anche un nostro desiderio. La Calabria, terra d’origine della famiglia paterna, Rende ovvero ‘il Borgo dei Musei’, la disponibilità e la sensibilità alla cultura del sindaco Marcello Manna e dell’assessore Marta Petrusewicz, il mecenatismo, le capacità, l’esperienza di Roberto Bilotti sono stati elementi decisivi per la mia scelta. Tutto questo infatti mi ha convinto che il magnifico Castello di Rende fosse la casa adatta ad accogliere questa quadreria che mio padre, noto avvocato ma anche grande conoscitore di arte e raffinato collezionista, ha messo insieme con grande amore durante tutta la vita”, ci racconta Francesca Romana de’ Angelis, figlia del prestigioso avvocato di origine calabrese.

Pietro Ruffo. Museo Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, Rende

Pietro Ruffo. Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, Rende

MECENATISMO E DONAZIONI

Un ammirevole esempio di mecenatismo privato che, se negli altri Paesi costituisce un grande motore culturale, in Italia è, invece, ancora indietro.
Fare una donazione produce molti effetti che non riusciamo neanche a prevedere”, continua. “Si dice, ed è vero, che chi se ne va continua a vivere nel cuore e nella mente di chi lo ha amato. Con questa donazione, che è un momento di condivisione e di importante sinergia tra pubblico e privato e che arricchisce il Museo di Arte Contemporanea di Rende, mio padre continuerà ad esistere anche attraverso gli occhi di chi avrà modo di guardare queste opere che sono memoria delle sue competenze e delle sue emozioni”.
Il sindaco di Rende, Marcello Manna, oltre ad annunciare, col suo contributo in catalogo, l’inizio di un importante restauro dell’intero castello che ospiterà la collezione, promette il rilancio della città con la messa in rete dei musei, delle chiese e la concretizzazione dei progetti avviati all’inizio del suo mandato.
Un progetto che, con la creazione di un museo dedicato all’arte del Novecento e del terzo millennio, punta alla creazione di una realtà relazionale che metta in collegamento le diverse risorse culturali locali. Il museo di arte contemporanea nel castello, infatti, rientrerebbe in un progetto più ampio di rilancio del Centro Storico, come “Borgo dei Musei”. Oltre alle chiese e agli scorci panoramici, l’itinerario è ricco di importanti palazzi storici, istituzionali e museali come: il Museo Civico a Palazzo Zagarese; il Maon, Museo d’Arte dell’Otto e Novecento, nel Palazzo Vitari, e il Museo della Ceramica di Calabria, nel palazzo Miceli Magdalone.

Roberto Bilotti Ruggi D'Aragona e Hidetoshi Nagasawa

Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona e Hidetoshi Nagasawa

L’INTERVISTA

Abbiamo chiesto a Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona di raccontarci qualcosa in più riguardo a questa new entry nel panorama artistico contemporaneo.

Il castello di Rende ora porta il tuo nome. Come mai un museo a Rende?
Nel 2011 il Comune di Rende, che sino ad allora aveva sede nel castello, si trasferì nella nuova zona valliva, lasciando la struttura vuota e priva di destinazione. L’amministrazione, memore dell’intento di mio zio Carlo Bilotti, che già nel 2005 avrebbe voluto donare al Comune quaranta opere delle grandi avanguardie poi destinate all’Aranciera di Villa Borghese a causa della mancanza di una sede istituzionale disponibile, mi propose di realizzare il progetto per rendere fruibile l’edificio attraverso un percorso espositivo dedicato all’arte del nostro tempo. Ringrazio il sindaco Marcello Manna e l’assessore alla cultura Marta Petrusewicz per la fiducia accordatami e per l’entusiasmo nello sviluppo di progetti culturali.

Un museo che si arricchisce nel tempo di numerose opere donate da artisti italiani e stranieri. Quali opere hanno raggiunto il museo dal suo primo avvio a oggi?
100% periferia ha contribuito inizialmente alla costituzione del museo donando l’intera collezione “Quadratonomade” che era stata presentata al Palazzo delle Esposizioni nel 2012. Successivamente abbiamo allestito la sala Pietro Ruffo. Negli ultimi tempi è stato donato, grazie alla volontà di Mimma Pisani, un nucleo di opere di Vettor Pisani, inoltre abbiamo accolto le donazioni di altri artisti come Marion Greenstone, Maurizio Savini, Chiara Dynys, Racarey, Cascella, Fiorella Rizzo, Omar Galliani, Avenali, Limoni, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Luca Patella, Giuseppe Gallo, Pietro Fortuna, Felice Levini, Innocenzo Odescalchi, Harbutt.

Piero Dorazio. Collezione Nicola Maria de' Angelis. Museo Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona, Rende

Piero Dorazio. Collezione Nicola Maria de’ Angelis. Museo Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, Rende

Parlaci dell’ultima donazione che ora il Museo Bilotti accoglierà all’interno delle sue sale.
Francesca Romana e Nicoletta de’ Angelis con la loro liberalità confermano la vocazione universalistica della cultura offrendo a Rende una nuova occasione di arricchimento e di crescita. Sessanta opere della collezione paterna entrano oggi nel percorso permanente del museo. Sono lavori di artisti che hanno determinato il valore dell’arte italiana nei diversi linguaggi, dal figurativo alla ricerca astratta a quella più aderente alla realtà con il Neorealismo, alle attitudini espressioniste della Scuola Romana degli Anni Trenta, fino alle sperimentazioni segno-colore degli artisti di Forma 1. Sono autori affermati a livello internazionale per la forza della loro ricerca espressiva, spaziale, concettuale e materica.

Il museo avrebbe dovuto ricevere un’importante donazione da parte del maestro Hidetoshi Nagasawa. Raccontaci.
Nel 2008 era stato a Cosenza, da Vertigo in via Rivocati su iniziativa di Salvatore Anelli, dove aveva allestito una personale portandosi tutto in auto da Milano, una grande installazione di equilibri nello spazio. Abbiamo scattato una foto con i lavori realizzati per Rende, abiti d’artista dedicati a un’altra protagonista dell’arte di origine calabrese, Anna Paparatti. Ad aprile Hidetoshi Nagasawa avrebbe dovuto venire a Rende al Museo di Arte Contemporanea nel castello per creare una installazione permanente da dedicare alla città, ma purtroppo è venuto a mancare qualche mese fa.

Donatella Giordano

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Donatella Giordano

Donatella Giordano

Nata in Sicilia, vive a Roma dal 2001. Ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove nel 2006 ha conseguito il diploma di laurea con una tesi che approfondiva la nascita dei primi happening e delle azioni performative…

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