Il Terzo Reich di Romeo Castellucci va in scena alla Triennale di Milano per FOG

Il linguaggio e la parola possono diventare veicolo di un potere non democratico? Attorno a questo tema ruota lo spettacolo di Romeo Castellucci, Grand Invité presso la Triennale di Milano, dal 9 all’11 giugno al festival di arti performative FOG

Apre il sipario il 9 giugno 2021 per tre intense giornate Il Terzo Reich, lavoro che segna il momento inaugurale della presenza del regista Romeo Castellucci in qualità di Grand Invité presso la Triennale di Milano, percorso che accompagnerà l’istituzione culturale milanese per il quadriennio 2021- 2024. Tra i più grandi maestri del periodo storico che va dagli epigoni del secolo breve all’alba del nuovo millennio, Romeo Castellucci, co-fondatore della Socìetas Raffaello Sanzio, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia e Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica francese, è punto di riferimento in Europa per la programmazione del teatro contemporaneo e dell’opera lirica. Un artista che in una complessità di forme e formati interroga le questioni cruciali del contemporaneo, questioni spesso arcaiche, che emergono nella storia attuale.

Romeo Castellucci, Il terzo Reich

Romeo Castellucci, Il terzo Reich

ROMEO CASTELLUCCI ALLA TRIENNALE DI MILANO

Si svolgerà nell’ambito del festival FOG Triennale Milano Performing ArtsIl Terzo Reich, con la collaborazione di Scott Gibson per il suono e di Gloria Dorliguzzo per la coreografia; lo spettacoloapre il campo alla riflessione sulla parola, attraverso un dispositivo retinico basato sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi, che proietta singolarmenteuna sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano su un megaschermo. Sotto osservazione è la riflessione sulla comunicazione e sul linguaggio, sulla dittatura della parola e del nome, nella loro forma violenta, inculcata e obbligatoria, come cifra del nostro tempo. Un’aggressione militare è quella che Castellucci predispone, grazie a un bombardamento estetico e sensoriale che impone e imprime nella corteccia visiva i sostantivi (circa 25.000) che rappresentano potenzialmente tutti gli oggetti della realtà dotati di un nome. La velocità di sequenza delle immagini è commisurata alla capacità retinica e mnestica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo.

Romeo Castellucci, Il terzo Reich. Ph YURIY CHICHKOV

Romeo Castellucci, Il terzo Reich. Ph YURIY CHICHKOV

IL LINGUAGGIO NEL TERZO REICH

Il titolo si riferisce alla Lingua Tertii Imperii studiata dal filologo e compitore Victor Klemperer, che analizzò l’orchestrazione del sistema culturale di segni dell’immaginario linguistico nazionalsocialista, la loro veemenza e capacità di incisione al di là del senso. Castellucci si rifà al diario in cui il filologo annotava i modi attraverso cui la propaganda alterava la lingua tedesca, registrando le diverse possibilità di asservire una lingua, e così anche il pensiero stesso, al fine di manipolare le masse. La parola può dunque divenire veicolo di un potere non democratico, svelando il suo lato oscuro, di modificazione indotta delle coscienze e degli immaginari. Un’azione performativa di natura simbolica precederà la proiezione, secondo un cerimoniale di “accensione” del linguaggio.

-Maria Paola Zedda

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Maria Paola Zedda

Maria Paola Zedda

Curatrice ed esperta di performance art, danza e arti visive, rivolge la sua ricerca ai linguaggi di confine tra arte contemporanea, danza, performance e cinema. Ha lavorato come assistente e organizzatrice per oltre un decennio nelle produzioni della Compagnia Enzo…

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