Non solo techno. 10 anni di Kappa Futur Festival a Torino con palchi d’artista

È firmato da Marinella Senatore il nuovissimo palco (su un totale di cinque) che ha incarnato l’attitudine del festival, ovvero creare nuovi spazi di condivisione attraverso il ballo. Per il futuro si attende una sezione off

Giunto al suo decimo anno, Kappa Futur Festival non è più solo una manifestazione di musica dance, techno, elettronica, bensì un catalizzatore di opportunità per il territorio torinese, entrato a far parte della mappa dei luoghi deputati a ospitare i principali festival europei per i quali il ballo rappresenta una proposta culturale che attira un pubblico giovane. Abitare nel movimento delle diaspore, nei movimenti transnazionali, nel turismo e nei mediascape, comporta una confusione delle coordinate su cui si è eretta la modernità. L’inclinazione a conservare -o a inventare- il passato, ricrearlo, ibridarlo con elementi del futuro è riconducibile a differenti forme di territorializzazione (anche temporanee) e modalità organizzative dello spazio. In quest’ottica si può inquadrare la decima edizione del Kappa Futur Festival.

Kappa Futur Festival 2023, Torino, photo Elephant Studio
Kappa Futur Festival 2023, Torino, photo Elephant Studio

La decima Edizione del Kappa Futur Festival a Torino

Cosa è cambiato nella rassegna che, nell’edizione appena conclusa (dal 30 giugno al 2 luglio 2023), ha registrato oltre 90mila presenze -5mila in più dell’anno scorso- con un pubblico proveniente da 118 nazioni, alcune impensabili come la Polinesia Francese, lo Sri Lanka, Le Antille Olandesi, le Seychelles, Martinique, portando nella città sabauda oltre 100 artisti per un totale di 36 ore di musica? Essenzialmente occorre focalizzare l’attenzione sugli aspetti imprenditoriali di un’esperienza di evasione sempre più spettacolare che, in una location unica al mondo come ilParco Dora, vero gioiello di architettura post-industriale, ha fatto incontrare un livello qualitativo altissimo del suono, con un’organizzazione eccellente, in cui ordine e libertà non sono entrati in conflitto. Un’attenzione alla programmazione e agli aspetti artistico-visivi dei set che lo posizionano a metà strada tra i grandi festival internazionali e gli esperimenti comunitari più radicali come il Burning Man.

Il Kappa Futur Festival oltre la musica

Naturalmente, quest’ultima citazione ha lo scopo di immaginare una direzione futura, sulla base di ciò che in potenza si è respirato, vissuto e sognato durante i tre giorni. Infatti, non si è trattato semplicemente di musica (come per altre tipologie di Festival che si rifanno alla relazione frontale del concerto) ma ciò che distingue il Futur è il suo statuto di luogo “altro”, di comunità temporanea, la sua capacità di diventare un’isola all’interno del territorio metropolitano, che si fonda su valori e comportamenti completamente differenti, dove anche la semplice scelta dei pagamenti cashless si configura come identitaria, ovvero tipica di un approccio a trecentosessanta gradi, in cui il meglio del futuro porta nuova linfa vitale al passato.

Kappa FuturFestival 2023, Torino, photo Elephant Studio
Kappa FuturFestival 2023, Torino, photo Elephant Studio

Gli eventi d’arte del Kappa Futur Festival di Torino

A proposito di rituali collettivi, di tribù comunitarie e di dimensioni extra-musicali, l’arte ha fatto da collettore di esperienze in questa edizione speciale del decennale che ha coccolato, come sempre, il suo pubblico con pacchetti GOLD Experience e ART and Techno (accesso ad aree esclusive dedicate, al Main Stage, hospitality in Hotel prestigiosi, attività mirate alla scoperta degli eventi culturali di Torino). Innanzitutto, il nuovo palco (il quinto del festival, novità insieme al Voyager Stage sovrastato da una torre futuristica) incorniciato dall’installazione luminosa di una delle artiste italiane più riconosciute a livello mondiale: Marinella Senatore. Traendo ispirazione delle luminarie tradizionali del Sud Italia (la più nota quella realizzata per DIOR nel 2021), con la citazione di Samuel Beckett Dance First Think Later, l’artista ha visualizzato l’attitudine del festival nel nuovissimo Kosmo Stage, attraversato da suoni jazz/funky/hip hop, velocizzati dalla techno o dal rap old school del dj e producer americano Egyptian Lover: creare nuovi spazi di condivisione attraverso l’energia del ballo. Poi la collaborazione con fotografi di fama mondiale come Oliviero ToscaniMassimo VitaliMarco WalkerSettimio Benedusi per creare immagini e progetti unici, che sono poi entrati a far parte di collezioni private o mostre: durante le varie fasi della danza, dalle più concitate ai movimenti lenti di decompressione, capitava di ritrovarsi al centro di un set fotografico d’autore. Infine, la collaborazione con la piattaforma Blackdove per la mostra di arte digitale ancora in corso fino al 6 luglio al Porto Urbano dei Murazzi, lato destro. Già annunciate le prossime date del Kappa FuturFestival (dal 5 al 7 luglio 2024) che, nelle parole del suo patron Maurizio Vitale, mira a espandersi in diverse aree della città: “Sogno un evento diffuso su tutto il territorio, tra club, durante i giorni del Festival. Una sorta di Kappa Futur Festival Off”.

Carlotta Petracci e Claudia Giraud

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

Scopri di più