Muore Daniel Johnston. Artista e icona della musica underground, idolo di Kurt Cobain&Co.

Si è spento a 58 anni il cantautore LO-FI e artista statunitense amato dalle rockstar. Kurt Cobain indossava spesso una maglietta con un suo disegno tratto dalla cover del suo album più famoso

Il mondo della musica, e del panorama culturale mondiale, piange la scomparsa del cantautore e artista statunitense Daniel Johnston (Sacramento, U.S.A., 1961 – Austin, 2019), avvenuta lo scorso 11 settembre, per un arresto cardiaco all’età di 58 anni. La semplicità e la genuinità che hanno sempre contraddistinto un personaggio come Johnston sono caratteristiche oramai difficili da trovare nei numerosissimi autori che, a colpi di follower sui social e di merchandise da vendere, affollano l’attuale scena musicale. Decisamente agli antipodi rispetto alle leggi imposte sia dal mercato che dallo showbiz, Johnston ha incarnato la figura dell’artista spontaneo dedito alle sue produzioni esclusivamente per passione o per esigenza fisiologica.

Daniel Johnston, The Guy at Hoshes, 1979

Daniel Johnston, The Guy at Hoshes, 1979

IL DOCUMENTARIO

L’essenzialità delle sue registrazioni musicali, contraddistinte da accordi scarni e da una timbrica vocale che lascerà il segno nel genere LO-FI, rivelano infatti non solo una totale non curanza verso ciò che viene comunemente accettato dalla società, ma soprattutto una valvola di sfogo indispensabile per combattere i propri demoni. L’eterna lotta con la fragilità della sua condizione mentale, che contribuirà a farlo conoscere come “il più grande outsider tra i cantautori americani”, viene raccontata anche nel toccante The Devil and Daniel Johnston, il documentario di Jeff Feuerzeig che nel 2005 vinse il Documentary Directing Award al Sundance Film Festival. Un approccio schietto e terapeutico che si palesa anche nei suoi numerosi dipinti caratterizzati da figure elementari non troppo distanti, ad esempio, dal modus operandi di un artista del calibro di Jean Dubuffet. Personaggi stilizzati e surreali come Jeremiah the Innocent, la bizzarra creatura presente sulla copertina dello storico e autoprodotto Hi, how are you: The unfinished album (1983), consacrata a icona della sottocultura indie dopo che Kurt Cobain si presentò agli MTV Awards del 1992 indossando una maglietta con la sua figura stampata sopra.

Hi, How Are You Daniel Johnston? – NOWNESS from NOWNESS on Vimeo.

L’EREDITÀ DI JOHNSTON

I frutti della grande eredità culturale lasciati da Daniel Johnston si ritrovano non solo nella sua sterminata produzione artistica, ma soprattutto nella fonte di ispirazione dalla quale molti artisti continuano ancora oggi ad attingere. Da Harmony Korine e il controverso regista Larry Clark, che inserì due suoi brani all’interno della colonna sonora del film Kids del 1995, a musicisti quali Beck, Pavement, Sonic Youth e i più contemporanei Mac DeMarco o Lana Del Rey (presente, con una cover di Johnston stesso, nel cortometraggio biografico del 2015 Hi, how are you Daniel Johnston?). Con la scomparsa di una figura come Daniel Johnston si perde non solo un talento artistico sincero, ma soprattutto un simbolo: l’essenza di una sensibilità che porta concretamente l’artista a mettersi a nudo nella speranza di creare qualcosa che, seppur nella sua semplicità, possa essere per tutti motivo di benessere, autore stesso incluso.

-Valerio Veneruso

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Valerio Veneruso

Valerio Veneruso

Esploratore visivo nato a Napoli nel 1984. Si occupa, sia come artista che come curatore indipendente, dell’impatto delle immagini nella società contemporanea e di tutto ciò che è legato alla sperimentazione audiovideo. Tra le mostre recenti: la personale RUBEDODOOM –…

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