Un documentario celebra Mr. Chow, il ristoratore artista più famoso al mondo

Mr. Chow è un personaggio quasi mitologico nel panorama internazionale: imprenditore nel settore della ristorazione, artista e grande collezionista, è ora al centro del documentario "AKA Mr. Chow". Ecco il trailer

Da oltre 50 anni Mr. Chow ammalia i suoi commensali con piatti scenografici, atmosfere glamour, opere d’arte alle pareti dei locali, e il suo carisma istrionico. Ora un documentario HBO racconta la storia di questo imprenditore iconico, che ha collezionato ristoranti tra Grant Bretagna e Stati Uniti d’America, divenendo un personaggio noto nel jet set internazionale e nel settore artistico.

Chi è Mr. Chow

Michael Chow, che ora ama farsi chiamare semplicemente “M”, è un emigrato di successo. Lasciò la Cina a 12 anni per frequentare gli studi in Occidente, per volere del padre Zhou Xinfang, grande attore teatrale all’Opera di Pechino, e della madre, ricca commerciante nel settore del tè. Mr. Chow studiò a Londra, dapprima alla Saint Martin’s School of Arts e successivamente alla Hammersmith School of Building and Architecture.

Seguendo le orme paterne, intraprese una carriera d’attore e in parallelo di pittore, esponendo in diverse gallerie londinesi. Con il socio Robin Sutherland aprì persino un salone di bellezza, che presto cedette al celebre Leonard, autore del mitico taglio di capelli di Twiggy.

Il suo fiuto per gli affari lo portò infine ad aprire un ristorante di cibo cinese, servito da camerieri italiani e con un menu che gli inglesi potessero comprendere: insieme a Sutherland raccolse così il denaro per questo nuovo progetto, assoldò sei dei migliori chef cinesi e curò personalmente gli interni del ristorante che aprì a Knightsbridge, nel febbraio 1968. Sui muri del locale volle opere d’arte di Allen Jones, Peter Blake, Patrick Caulfield, David Hockney e Jim Dine, che resero il primo ristorante Mr. Chow vera e propria mecca delle celebrità dell’epoca. Seguirono le aperture di altri ristoranti Mr. Chow, tre a Londra e poi, liquidato Sutherland, l’avventura proseguì Oltreoceano, a Las Vegas, Miami, New York e Beverly Hills.

M non ha mai rinnegato le sue origini cinesi, di cui va fiero, mantenendo sempre un forte legame con la terra d’origine. Da quando ha ripreso la sua attività di artista nel 2011, ha esposto non solo negli USA, ma anche in Cina, dove nel 2016 si è tenuta una sua importante mostra personale presso l’Ullens Center for Contemporary Art di Pechino, dedicata al padre attore. Michale Chow è inoltre noto per essere un grande collezionista di arte contemporanea, in particolare di suoi ritratti eseguiti dai più celebri artisti, che hanno sicuramente contribuito a consacrarne l’aura di celebrità.

Il documentario AKA Mr. Chow su HBO

Nel 2018, Chow ha festeggiato i 50 anni di attività, con un libro da lui firmato e riccamente illustrato: oltre a documentare i legami intrattenuti con artisti del calibro di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Julian Schnabel, Ed Ruscha e Keith Haring, nel volume vengono mostrate foto d’archivio dei ristoranti iconici di Mr. Chow, sparsi in tutto il mondo, una storia illustrata della famosa anatra di Pechino e dei noodles tirati a mano dallo stesso autore.

Similmente, il documentario AKA Mr. Chow diretto da Nick Hooker, di cui vi proponiamo il trailer, è un resoconto delle gesta imprenditoriali, culinarie, artistiche e interculturali di questo singolare personaggio, che ha saputo unire Oriente e Occidente. Nel film, della durata di 90 minuti, insieme allo stesso Chow, compaiono Brian Grazer, Fran Lebowitz, Ed Ruscha, Julian Schnabel, a testimoniare come i ristoranti Mr. Chow sono divenuti veri e propri centri propulsori di energia creativa, teatri culinari e scenografie di incontri vip, capaci di rivoluzionare il concetto di pasto.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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