Berlinale 2023. Al via con la commedia di Rebecca Miller

Una commedia romantica apre la Berlinale 2023. La storia di uomini e donne in crisi, chi per mancanza di creatività, chi per noia, chi per età, chi per amore. Un film prodotto da Anne Hathaway

È She came to me a dare il via alla 73esima edizione della Berlinale che inaugura come sempre la stagione dei festival cinematografici d’Europa. Il film, diretto da Rebecca Miller, vede un cast hollywoodiano tra cui Anne Hathaway, Peter Dinklage, Marisa Tomei, Joanna Kulig e Evan Ellison. Si tratta di una commedia romantica in cui un compositore d’opera lirica sta vivendo un blocco creativo, la moglie ha un’ossessione per ordine e pulizia e a stravolgere il loro equilibrio è l’incontro con una bizzarra capitana di un rimorchiatore. Anne Hathaway, brillante come sempre, è anche la produttrice di questa storia multigenerazionale ambientata a New York, in cui sono gli adulti a essere in piena crisi, al limite della nevrosi.

SHE CAME TO ME, UN FILM INDIPENDENTE E INTIMISTA

Anche se She came to me è un film indipendente, Hathaway ammette che il suo “cuore batte per (tutti) i film, e di più tipi ce ne sono, meglio è”. Miller, figlia del commediografo Arthur Miller, per nulla estranea alla Berlinale, parla del suo nuovo lavoro come “un’esplorazione dell’amore in tutte le sue forme”, e aggiunge: “l’amore e l’odio sono due grandi motivatori per gli esseri umani. L’amore è il più positivo e penso che sia la cosa che trasforma davvero le persone e cambia la traiettoria delle loro vite”She came to me nasce da una paura che vivono tutti gli artisti, quella di restare immobili, bloccati e senza più idee. “Avevo scritto una storia breve con lo stesso titolo basandomi sull’idea di qualcuno bloccato creativamente ed emotivamente che incontra una persona che lo sblocca, a questo plot si è aggiunta la storia di due teen agers innamorati che si sposano giovanissimi e quella di una donna che ha una relazione segreta con Dio”, dichiara Miller. “Niente è totalmente autobiografico e niente è totalmente distante dall’autobiografia, ogni creazione mescola elementi personali e altri d’invenzione”.

SHE CAME TO ME. CHE COSA CI ISPIRA?

Il motore tra le due donne è quest’uomo inerme davanti alla sua mancanza di creatività. A vestire i suoi panni è l’attore Peter Dinklage (già noto per The Game of Thrones, Cyrano) che in conferenza stampa accenna al suo futuro: “ho 53 anni e mi chiedo se voglio continuare a recitare per i prossimi trent’anni. A questa età sei di fronte a un bivio: puoi restare ad aspettare l’ispirazione o andartela a cercare e io intendo continuare a cercare”. E facendo una riflessione più ampia dice: “gli attori stanno spesso lì seduti ad aspettare che il lavoro gli cada addosso. I pittori dipingono, gli scrittori scrivono, i musicisti suonano, ma gli attori non hanno queste doti. Io credo che la vera domanda sia: che cosa ti ispira? Per me l’ispirazione, in questo momento della mia vita, viene dalla scrittura”She came to me è un film che riflette sull’amore, sull’io, sulla creatività è vero, però è proprio sul più bello che perde la sua strada. La sua aspirazione è comunque meritevole e delicata e riguarda il racconto dei conflitti quotidiani della società occidentale. Definita dai direttori della Berlinale, Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian, “un’ode magica alla libertà d’espressione”, She came to me arriverà prossimamente nelle nostre sale distribuito da Universal Pictures.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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