L’azienda agricola bolognese per chi ama la natura e l’arte

Custodisce e promuove tecniche antiche di salvaguardia del territorio la Tenuta Santa Cecilia, in località Croara. Uno dei luoghi più amati da Filippo de Pisis

Nel parco naturale dei Gessi e dei Calanchi dell’Abadessa, sulle prime colline bolognesi, ha sede l’azienda agricola biologica Tenuta Santa Cecilia, in località Croara/San Lazzaro. Il territorio vanta storicamente una vocazione per la viticoltura, grazie al suolo geologicamente ricco di minerali – definito terra dei gessi e delle sabbie gialle –, a cui si aggiunge un microclima estremamente favorevole. Il nome della Tenuta deriva dall’Abbazia di Santa Cecilia della Croara, sulla collina di fronte ai vigneti, il cui chiostro del 1100 è stato dichiarato patrimonio Unesco. Originariamente l’abbazia era sede di un importante monastero benedettino che gestiva gran parte dei terreni coltivati nei dintorni, con grano, alberi da frutto, vigneti e orti di diverse qualità.
Questo territorio di origine carsica è parte della riserva dei Parchi Regionali dell’Emilia-Romagna. Qui si possono visitare grotte di grande interesse geologico come la Grotta della Spipola e la Grotta del Farneto risalenti all’epoca del Bronzo, grotte carsiche tra le più ampie d’Europa, ritenute monumenti speleologici nazionali. Anticamente in questa zona veniva scavata la selenite, pietra spugnosa in grado di assorbire molta umidità, utilizzata in epoca romana come base per le costruzioni, ben visibile anche ai piedi delle famose Torri di Bologna. Qui si trova un’altra peculiarità geologica: il geode di septaria, minerale derivante dai fondali marini che un tempo lambivano i terreni della vigna.

Tenuta Santa Cecilia, Croara (Bologna). Photo Claudia Zanfi

Tenuta Santa Cecilia, Croara (Bologna). Photo Claudia Zanfi

LE ATTIVITÀ DELLA TENUTA SANTA CECILIA

L’azienda agricola Tenuta Santa Cecilia è fondata nel rispetto e nella salvaguardia del territorio, mantenendo un paesaggio naturalistico, con vigneti e uliveti integri, oltre a prati spontanei non sfalciati al servizio degli impollinatori. Seguendo i canoni dell’agricoltura biologica, la Tenuta non ricorrere all’utilizzo di prodotti chimici e diserbanti, bensì utilizza concimi naturali come rame e zolfo per la cura delle vigne. I terreni sono mantenuti inerbiti per evitare l’erosione del suolo collinare, che in molti punti si presenta sabbioso. La dimensione contenuta – circa 6 ettari ‒ è ideale per seguire da vicino ogni fase della lavorazione delle uve. Le vigne vivono senza l’utilizzo di irrigazione artificiale, con poca acqua se non quella piovana. Questa tecnica antica viene usata per evitare lo spreco di risorse idriche ed evitare la modifica nella composizione dei suoli. Favorisce inoltre la qualità dell’uva: infatti, sia nel biologico sia nel biodinamico, il fattore “stress” è molto importante. La pianta aumenta così la produzione di sostanze antiossidanti che la proteggono in modo naturale. Nel vigneto storico vengono conservate piante tipiche del territorio come Albana, Trebbiano e Pignoletto. L’azienda agricola produce inoltre olio extra vergine di oliva, miele e ciliegie.
Nella Tenuta, la struttura centrale che ospita i proprietari ‒ collezionisti amanti dell’arte moderna e contemporanea ‒ è un’originale costruzione ideata dal noto architetto Luigi Caccia Dominioni. Folte siepi di alloro e di carpino, essenze autoctone del luogo, circondano la dimora. Furono disegnate appositamente dall’architetto come se la casa dovesse essere interamente “abbracciata” dalla vegetazione. Alti muri vegetali, a sottolineare come le piante stesse siano parte integrante del progetto architettonico. Un ampio patio congiunge i due corpi della struttura abitativa. È un susseguirsi di volumi che con grande sapienza si appoggiano senza sbalzi sulla terra della collina, seguendone i movimenti morbidi e circolari. Queste forme curvilinee – che segnano la cifra stilistica di Caccia Dominioni ‒ si ritrovano anche negli interni, soprattutto nella grande sala d’ingresso e nello sfondamento delle altezze dei piani. La dimora e l’azienda agricola sono collegate da un suggestivo cammino naturalistico, caratterizzano dal Viale di Cipressi secolari.

Veduta delle colline, Croara (Bologna). Photo Claudia Zanfi

Veduta delle colline, Croara (Bologna). Photo Claudia Zanfi

DE PISIS E IL TERRITORIO DELLA CROARA

Il territorio del Parco dei Gessi è da sempre fonte di ispirazione per artisti e scrittori. Tra questi il pittore Filippo de Pisis. L’artista trascorreva le stagioni estive su queste colline, sviluppando curiosità botaniche e ricerche naturalistiche. Qui scrisse il volume di poesie I canti della Croara. Nota è la passione di de Pisis per i fiori, che spesso si traduce in iconiche versioni pittoriche. Meno nota è la sua collezione di erbari, quaderni botanici, ricostruzione di erbe e di varie specie vegetali da lui stesso raccolte e catalogate. Questi sono i luoghi della mente e le passeggiate dello sguardo, che, insieme a vitigni antichi, apicoltura, opere d’arte, costituiscono il paesaggio naturalistico e culturale salvaguardato ogni giorno nelle attività della Tenuta Santa Cecilia.

Claudia Zanfi

https://www.tenutasantaceciliacroara.it/

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Claudia Zanfi

Claudia Zanfi

Claudia Zanfi, promotrice culturale e appassionata di giardini, collabora con istituzioni pubbliche e private su progetti dedicati ad arte, società, paesaggio. Nel 2001 fonda il programma internazionale GREEN ISLAND per la valorizzazione dello spazio pubblico e delle nuove ecologie urbane.…

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