Bologna manda i vigili urbani a lezione di storia dell’arte

Sicurezza e accoglienza è il binomio che regola l’attività di un vigile urbano. Ecco perché Bologna ha scelto di formare la Polizia municipale su storia, monumenti e aneddoti della città

Già nel 2015, ai vigili urbani di Bologna era stato fornito un manuale per accogliere al meglio i turisti: un saggio, La storia di Bologna raccontata alla Polizia municipale, scritto dallo storico dell’arte Marco Poli e incluso nella Guida stradale che abitualmente il Comune fornisce ai suoi agenti. Il compendio, spiegava allora l’amministrazione bolognese, illustrava “la storia del centro storico, in particolare di piazza Maggiore, delle mura, dei portici, delle porte medievali, delle torri e delle chiese“, inserendosi nelle iniziative messe in campo da Palazzo D’Accursioper soddisfare le esigenze di accoglienza dei visitatori di Bologna“. E questo con l’obiettivo di recuperare il ruolo originale dell’operatore di Polizia locale, primo punto di riferimento per il turista.

La Polizia Locale di Bologna

La Polizia Locale di Bologna

I VIGILI DI BOLOGNA A LEZIONE DI STORIA DELL’ARTE

Non è dunque un’assoluta novità l’iniziativa promossa dall’attuale amministrazione cittadina, guidata da Matteo Lepore. L’idea, ora, è quella di potenziare l’intuizione del 2015, inviando i vigili a lezione di storia dell’arte. Nello specifico, il percorso di apprendimento, avviato dal Comando del Corpo di Polizia Locale con la collaborazione dei Musei civici, ha coinvolto i neoassunti: 132 vigili in fase di inserimento che, oltre a formarsi sulle consuete materie orientate all’identità professionale e al ruolo, hanno potuto apprendere l’importanza di possedere solide conoscenze sugli aspetti legislativi, urbanistici, storici e artistici legati ai beni culturali e all’edilizia di base e monumentale, privata e pubblica. Il corso si è articolato in quattro lezioni di tre ore, certo solo un’infarinatura, ma comunque preziosa per potenziare le nozioni sulla storia di Bologna e sul patrimonio artistico della città che i neoagenti si avviano a presidiare. Così, per gruppi da trenta “agenti-studenti” ciascuno, i corsi sono stati tenuti dallo storico Giancarlo Benevolo e dagli storici dell’arte Paolo Cova e Ilaria Negretti, con tre moduli didattici: l’importanza dei Beni culturali in Italia attraverso una sintesi storica e legislativa; una breve storia di Bologna, dalle origini alla pianificazione centro storico-decentramento con focus su torri, portici canali e formazione della periferia; i principali monumenti e luoghi di interesse storico artistico. E gli agenti hanno mostrato di apprezzare, tanto che con molta probabilità il progetto sarà esteso anche alla vecchia guardia, coinvolgendo nelle lezioni l’interno corpo della Polizia municipale di Bologna.

IL VIGILE URBANO COME CICERONE. DA VENEZIA A BRESCIA

Il motivo, se necessario, lo evidenzia il comandante Romano Mignani, che fa appello al binomio “sicurezza e accoglienza” per spiegare i compiti essenziali dei vigili urbani: “Presidiamo anche i luoghi di interesse turistico e siamo quindi punto di riferimento per i tanti visitatori della città, fornendo informazioni di servizio e aneddoti sulla storia di Bologna, dal 2021 ‘Città dei Portici’. Questo ruolo era tipico dei vigili di una volta, per i quali le nozioni storico-artistiche della città costituivano anche materia di concorso. Oggi molti degli agenti provengono da città diverse e, quindi, non conoscono la storia e i monumenti di Bologna“. Vigili come novelli ciceroni, dunque, come sperimentato in passato anche da un’altra città d’arte, Venezia. Nel lontano 2011, alla Polizia municipale della Laguna fu proposto un corso d’aggiornamento centrato non solo sull’apprendimento della storia dell’arte, ma anche sulla “perfetta” accoglienza, come frutto di un protocollo d’intesa proposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo e sottoscritto dal Comune di Venezia. Le materie di studio? Comunicazione e tecniche relazionali, nozioni linguistiche, patrimonio turistico locale, nozioni storico-artistiche della città, gestione dello stress e problem solving. E come non citare, nel suo anno da Capitale Italiana della Cultura, Brescia: con l’inizio di maggio, 17 vigili neoassunti che hanno affrontato nei mesi scorsi il percorso formativo al Comando cittadino sono in strada per fornire informazioni sui luoghi di interesse culturale ai turisti che visitano la città. Gli “studenti” hanno infatti avuto modo di frequentare, il corso Ambasciatori Brescia Capitale della Cultura 2023, condotto da guide turistiche professionali, e somministrato anche ad altre figure professionali della città.
 
Livia Montagnoli

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