Chi beneficerà dell’IVA al 5% sulle opere d’arte? Risponde l’esperto Franco Broccardi 

Gallerie, fiere, collezionisti, case d’asta, musei: quali attori del sistema trarranno benefici (e quali no) dall’abbassamento dell’aliquota IVA? Riuscirà il mercato dell’arte italiano a essere davvero competitivo? Risponde Franco Broccardi, co-fondatore e partner dello Studio Lombard

L’abbassamento dell’aliquota IVA dal 22% al 5% per la compravendita dei beni artistici, approvata lo scorso 20 giugno 2025 dal Consiglio dei Ministri, costituisce per il mercato dell’arte italiano una svolta dirompente la cui missione risiede nel rilancio, in modo robusto, dell’Italia sullo scacchiere internazionale degli scambi. Oggi, grazie alla riduzione, si può competere ad armi pari con Francia e Germania, Paesi che avevano colto sin da subito la possibilità di ridurre l’IVA sul comparto per rinvigorirne le dinamiche di mercato, ma l’Italia, pur se dopo di loro, è riuscita a fare persino meglio della Francia, portando l’aliquota al 5%, rispetto al 5,5% dei vicini francesi.

Per capire meglio la portata della norma, a chi si applica e quali risvolti potrà avere in concreto, abbiamo raggiunto il Dott. Franco Broccardi, partner e co-fondatore dello Studio Lombard DCA. Esperto in economia della cultura e della sostenibilità e professore a contratto in Economia del patrimonio culturale presso l’Università degli Studi di Bergamo, Broccardi ha, tra l’altro, presentato di recente, presso la Triennale di Milano, l’Osservatorio Arte Contemporanea. Frutto del lavoro di un team di professionisti, l’Osservatorio si pone come obiettivo, tra gli altri, di analizzare la presenza degli artisti italiani nelle collezioni dei musei internazionali, oltre al monitoraggio della loro presenza sul mercato nelle principali gallerie internazionali e nelle aste. 

franco broccardi dottore commercialista e revisore legale Chi beneficerà dell’IVA al 5% sulle opere d’arte? Risponde l’esperto Franco Broccardi 
Franco Broccardi. Dottore commercialista e Revisore legale.

Intervista a Franco Broccardi 

Dott. Broccardi, cosa prevede, nello specifico, l’articolo 8 del DL Omnibus approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 Giugno? 
Il testo, che a oggi deve essere ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per la sua effettiva entrata in vigore, prevede l’abbassamento al 5% dell’aliquota IVA applicabile a tutte le operazioni di compravendita, incluse importazioni ed esportazioni, di opere d’arte, beni da collezione e quelli di antiquariato aventi più di cent’anni di età a meno che non venga applicato il regime del margine per cui l’aliquota rimarrà al 22%. 

Ci può spiegare cosa si intende per regime del margine e quando può essere applicato? 
Il “margine” è un regime IVA speciale applicabile alla vendita di beni usati, oggetti d’arte, antiquariato e da collezione in cui l’IVA non viene applicata sull’intero prezzo di vendita, ma solo sulla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto del bene. È usato soprattutto da commercianti che rivendono beni acquistati da privati o da soggetti che non hanno detratto l’IVA all’origine, per evitare una doppia imposizione. 

Chi trarrà beneficio dalla riduzione dell’IVA e chi no 

A quali segmenti si estende l’abbassamento dell’Iva al 5% e chi potrà effettivamente beneficiarne? 
L’aliquota ridotta è applicabile a tutte le transazioni dei beni oggetto della norma, sia del primo che del secondo mercato, e quindi ad artisti (e loro eredi e legatari), gallerie e mercanti.  

E le case d’asta? 
Le attività delle case d’asta non hanno a oggetto compravendite ma intermediazione e pertanto l’agevolazione non è applicabile. 

Mentre per quanto riguarda le gallerie, cosa accade?  
Come detto, le gallerie potranno godere di una imposizione sul valore aggiunto più bassa rispetto a prima, come alternativa, quando applicabile, al regime del margine. Ognuna di loro, in tale caso, dovrà verificare la convenienza anche in base a prezzi di acquisto e di vendita. 

Per le istituzioni pubbliche e per quelle private cambia qualcosa?  
Gli acquirenti, pubblici e privati, ovviamente, a parità di imponibile, godranno di prezzo finale più basso. 

Il mercato italiano diventa più competitivo 

Quali effetti potrà concretamente produrre l’abbassamento dell’IVA sul mercato dell’arte italiano e su tutta la filiera di comparto? 
La speranza è che il mercato e il sistema dell’arte italiano possano incrementare il proprio “peso”. Siamo certamente diventati più competitivi rispetto ad altri Stati o forse, per meglio dire, possiamo combattere ad armi pari senza lo svantaggio di una aliquota penalizzante. L’agevolazione arriva certamente in ritardo rispetto ai benefici in termini di attrattività che avremmo potuto sfruttare, ad esempio, al momento della Brexit, vantaggi che altri stati, Francia in primis, hanno colto muovendosi con tempestività, ma come si dice: meglio tardi che mai. 

Prospettive future? 
Il sistema arte deve prendere questo spunto per fare un salto di qualità. A separarci dai nostri competitor c’è un grado di maturità e consapevolezza a cui dobbiamo tendere. Penso, ad esempio al grado di trasparenza e all’eliminazione del sommerso che un’aliquota minore certamente favorisce, ma non assicura. E penso pure al sostegno del settore finanziario (come, ad esempio, l’art lending che dalle nostre parti non riscuote ancora grande successo) che da tale trasparenza potrebbe derivarne, quale vero volano per ogni settore economico. Un mercato limpido, agile e consapevole non può che crescere. Un mercato che sappia includere il collezionismo più giovane investe sul proprio futuro. L’introduzione di una aliquota di vantaggio è un passo necessario ma non sufficiente. È una occasione da non sprecare perché, questo sì, le potenzialità del nostro mercato sono ampie. 

Antonio Mirabelli 

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Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli si è laureato in giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma e nello stesso ateneo ha frequentato la Scuola di Specializzazione per un biennio. Avvocato e appassionato di arte, matura esperienza nel campo del Wealth management come…

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