Poetry Camera: la fotocamera che non scatta foto bensì poesie

Ciò che l’obiettivo di Poetry Camera cattura viene tradotto in versi e non in immagini. Ecco il video che spiega l’idea e il funzionamento di questa rivoluzionaria macchina foto-poetica

In un momento in cui la tendenza all’iper-produzione di immagini reali e artificiali sembra lentamente cambiare rotta, arriva una fotocamere che abbraccia l’esigenza di superare l’apparenza e tornare all’essenza delle cose: come? Attraverso la parola, i versi e la poesia.

Si chiama Poetry Camera e invece di scattare fotografie, traduce in poesia ciò che l’obiettivo inquadra, ma lo fa servendosi dell’intelligenza artificiale Claude.

Poetry Camera: la fotocamera che scatta poesie

Servendosi di tecnologie analogiche e digitali, Poetry Camera consente di inquadrare con l’obiettivo ottico un soggetto e di scegliere se ottenere un haiku o un sonetto. Come la più classica delle fotocamere istantanee, al click segue il rilascio del prodotto: sembra uno scontrino, ma è un foglietto di carta con inciso un componimento in versi.

Al momento Poetry Camera realizza poesie in qualsiasi lingua che utilizzi l’alfabeto latino, ma il team della produzione sta lavorando per consentire di supportare lingue non latine, come cinese, giapponese e arabo.

Che fine fanno le immagini scattate?

In molti si chiederanno allora che fine facciano le immagini catturate dall’obiettivo di questa singolare macchina fotografica. La risposta è semplice: non esistono. Sono propedeutiche solo ad ispirare le poesie.

“La fotocamera non stampa mai la foto originale! In questo modo, la sensazione è più magica e riduce la pressione di dover posare per apparire al meglio. La foto originale non viene mai salvata o archiviata da nessuna parte, per la massima riservatezza dei dati” spiega il sito di Poetry Camera, che ci tiene a specificare come non utilizzino le foto degli utenti per addestrare l’AI.

I creativi lasciano tuttavia al feedback degli utilizzatori la possibilità di implementare i prossimi modelli con l’opzione di conservare e stampare le immagini. Poetry Camera è infatti un prototipo realizzato in tiratura limitata per consentire di apportarne migliorie e perché realizzato da una piccola realtà di New York che si è autofinanziata.

La filosofia alla base di Poetry Camera

Come considerare le poesie ottenute tramite Poetry Camera? Si tratta di arte? “Poetry Camera è nato come un progetto artistico per esplorare nuovi modi di vedere e ricordare l’attimo”, spiegano gli inventori. “Per noi, Poetry Camera non è solo fotografia, non è solo poesia, ma una strana terza cosa resa possibile dalle nuove tecnologie. (…) I modelli generativi possono creare infinite parole e immagini in un istante, il che ci offre l’opportunità di usare poesie (o immagini) come intermediari in un nuovo tipo di processo creativo” concludono.

Roberta Pisa

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

Scopri di più