I migliori 11 stand che abbiamo visto alla fiera Art Basel 2025

Il periodo globale è quello che è, ma la reazione del mercato dell’arte sembra quest’anno meglio impostata anche rispetto al 2024. Che il lungo periodo di crisi stia iniziando a terminare?

Dazi, crisi energetiche, crisi climatiche, pandemie, guerre dovunque, populismi e autoritarismi di ritorno, l’intelligenza artificiale che si divorerà miliardi di posti di lavoro. Ma come si fa a pensare di vendere arte in queste condizioni globali? 
E invece arriva Art Basel e ti sorprende. Non sarà quella di una volta, questo sì, ma l’edizione 2025 ha non solo un livello elevantissimo quanto a qualità della proposta (e ci mancherebbe), ma è partita più che dignitosamente riguardo alle vendite certificando i segnali di ripresa di mercato che si stanno percependo nelle ultime settimane.

È come se la situazione di oggettiva difficoltà abbia spronato le gallerie a fare qualcosa in più piuttosto che a stare sulla difensiva. Quest’anno tale approccio volto a gettare il cuore oltre l’ostacolo vale in particolar modo per le gallerie italiane. Non siamo mai particolarmente patriottici nella nostra selezione dei migliori stand, ma stavolta al contrario abbiamo davvero fatto fatica a non esagerare con gli inserimenti dall’Italia. Le prescelte tricolori avrebbero potuto essere tranquillamente il doppio: occorre dunque fare le congratulazioni alle gallerie di casa nostra per la capacità di resilienza dimostrata e per la capacità di tenere insieme rischio, proposta culturale ed esigenze commerciali. 

La fiera particolarmente ben intonata in tutte le sue sezioni. Con i comparti più di ricerca (come Feature e Statements) meglio impostati che mai. Di Parcours abbiamo detto e c’è anche una nuova sezione, Premiere, con 10 gallerie opere realizzate da poco. Qui di seguito invece le 11 gallerie che ci hanno convinto di più. 

MARIAN GOODMAN

Art Basel 2025 - Marian Goodman
Art Basel 2025 – Marian Goodman

Accipicchia che stand-bomba che ha Marian Goodman in questa Art Basel 2025. Il luna park del collezionista d’arte contemporanea. Lo stand ha almeno tre ingressi diversi su tre corridoi fieristici e ci vorrebbe un collage di 15 foto, non solo 4 per provare a raccontarlo tutto. Pareti enormi con foto di Thomas Struth o interventi di Lawrence Weiner, sculture di Dan Graham, un progetto sul tema delle diseguaglianze di Andrea Fraser, un’intera parete con un’opera gigantesca di Giuseppe Penone. Un lavoro di Julie Mehretu e ancora la scultura di Tony Cragg di fronte a un’opera di Gabriel Orozco e di fianco le foto di Steve McQueen. Insomma, ci siamo capiti no!?

MASSIMODECARLO

Art Basel 2025 - MASSIMODECARLO
Art Basel 2025 – MASSIMODECARLO

Art Basel è terribilmente ripetitiva. Giri per gli stand e hai la sensazione del deja vu continuo. Le gallerie lottano per venire collocate sempre nella medesima posizione perché è il modo migliore per essere, anno dopo anno, rintracciate agevolmente da clienti, compratori e collezionisti. E talvolta hanno pure le stesse opere un anno via l’altro.

Però poi ci sono delle soluzioni espositive che risultano particolarmente azzeccate e che dunque si ripetono felicemente ogni volta. Una trovata in questo senso è stata quella della galleria italiana di Massimo de Carlo che qualche anno fa si è inventata l’idea di fare uno stand ‘passante’ da un corridoio all’altro. Lo spazio da l’illusione di essere un passaggio e dunque incoraggia a entrare, poi le opere sono esposte in piccole sale ricavate sui due lati del percorso, con tutti gli artisti della galleria che così possono essere esposti in una grande mostra collettiva che evita l’effetto minestrone tipico di troppi stand.

TUCCI RUSSO

Art Basel 2025 - Tucci Russo
Art Basel 2025 – Tucci Russo

Sei stanco dei mille colori, dei rumori, degli stimoli visivi sopra le righe della fiera? Cerca lo stand di Tucci Russo e rifugiati lì. Precipiterai in un abisso insperato di eleganza, silenzio, riflessione. La galleria piemontese riesce sempre allestire le sue opere in maniera magicamente pulita: uno stand che ha la sua indubbia atmosfera. Al di là delle opere esposte che sono comunque di grande valore e selezione: Thomas Schutte con due sculture, Tony Cragg (disegni strepitosi), Daniel Buren, Giulio Paolini, Giuseppe Penone e Christiane Löhr.

MICHAEL WERNER

Art Basel 2025 - Michael Werner
Art Basel 2025 – Michael Werner

Grandioso il colpo d’occhio – se vi capita la fortuna di passare in un istante privo di folla – delle tre opere circoliformi o sferiformi all’ingresso. Sono tre lavori di James Lee Bayars. Due degli Anni Ottanta, uno addirittura giovanile degli Anni Cinquanta. Lo stand di Michael Werner – non inedita la sua presenza nelle nostre classifiche dei best of – continua poi con una scultura di Markus Lüpertz e tante opere a parete tra gli altri di Frank Auerbach, Kurt Schwitters, A. R. Penck e Georg Baselitz.

EVA PRESENHUBER

Art Basel 2025 - Eva Presenhuber
Art Basel 2025 – Eva Presenhuber

Se lo guardi superficialmente ti sembra un bazar questo stand. Poi se ti fermi un attimo capisci che c’è tanto caos, tanto colore e tanta ridondanza ma tutto proviene da artisti importanti a dir poco. C’è Tschabalala Self con due grandi lavori alle pareti e due grandi sculture. Poi Franz West – che in questo momento è anche in mostra nella sede della galleria a Zurigo coi lavori degli Anni Settanta e Ottanta. In giro è pieno di dipinti grandi e piccoli. Ci sono quelli enormi di Sam Falls e quelli piccini, deliziosi, di Karen Kilimnik. Dall’altra parte, come in un giardino esterno allo stand, cinque steli di Ugo Rondinone. Coloratissime anche loro.

STPI

Art Basel 2025 - STPI
Art Basel 2025 – STPI

Ha un’atmosfera radicalmente diversa da tutte le altre gallerie della fiera lo stand di STPI. La galleria di Singapore espone due artiste asiatiche: Lee Bul con dei lavori a parete di stampe serigrafate su specchio e Natee Utarit che porta nello stand alcune opere che simulano la cultura occidentale (reperti archeologici, disegni architettonici di storici palazzi…) ma che l’artista mescola con elementi orientali. La colorazione rosso antico dello stand fa il resto: e sembra subito di stare alla fiera Tefaf di Maastricht…

LAYR

Art Basel 2025 - Layr
Art Basel 2025 – Layr

Bastano alcuni accorgimenti, una scelta sapiente delle tonalità di colore e qualche soluzione curatoriale ben congegnata per trasformare lo stand della galleria viennese Layr in una quinta teatrale minimale e intima dove poter analizzare con calma le opere dell’artista americano Gaylen Gerber e degli altri artisti che lo stesso Gerber ha voluto coinvolgere nell’allestimento. Non ultimo Martin Kippenberger.

PEDRO CERA

Art Basel 2025 - Pedro Cera
Art Basel 2025 – Pedro Cera

Davvero spettacolare il muro di ‘sculture a parete’ in bronzo di Bekhbaatar Enkhtur che rappresentano animali fantastici. Il resto dello stand si presenta poi in maniera più classica con gli artisti della scuderia e con opere interessanti e particolari di artisti famosi come in particolare Berlinde De Bruyckere, Julião Sarmento, Bruno Pacheco e Laurent Grasso.

MAGAZZINO

Art Basel 2025 - Magazzino
Art Basel 2025 – Magazzino

Quest’anno quello di Magazzino, che beneficia da qualche tempo di una nuova felice posizione in fiera, è un tribute-stand dedicato alla memoria di Lucio Amelio transitando a un Vesuvio di Andy Warhol e poi lavori di Joseph Beuys, Elisabetta Benassi, Alessandro Piangiamore e gli altri artisti della galleria. In un display che può cambiare velocemente disponendo e facendo ruotare alcuni quadri su una mensola. La mostra – che potrebbe poi approdare a Roma nella sede della galleria – è curata da Graziano Menolascina e allestita anche grazie al design del progettista Vincent Darré.

ZERO…

Art Basel 2025 - Zero
Art Basel 2025 – Zero

La galleria che arriva a Basilea direttamente dalla periferia sudest di Milano ha uno stand piccolo ma molto denso. Tanti lavori di dimensioni contenute come i disegni di Enzo Cucchi appesi nel vuoto o i quadri di Marta Naturale e Chiara Enzo. Poi c’è un grande lavoro su una sorta di garza-griglia trasparente sempre di Enzo Cucchi dietro la quale si intravedono appunto i suoi disegni

THOMAS BRAMBILLA

Art Basel 2025 - Thokas Brambilla
Art Basel 2025 – Thokas Brambilla

Nella sezione Feature ci sono tante belle partecipazioni, ma quella più squillante è firmata da Thomas Brambilla, il gallerista bergamasco ha uno stand tutto dedicato a John Giorno. Il grande artista scomparso 6 anni fa è omaggiato da alcune importanti opere datate 1989, si tratta dei primi pezzi visivi creati da Giorno e prodotti proprio in Italia. Sono esposti su una installazione di murales che riportano gli scritti di Giorno e suggellano l’incrocio tra arte e poesia, che poi è stata l’identità della ricerca di questo artista.

Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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