La fiera Art Basel 2025 totalizza un lunghissimo elenco di vendite il primo giorno di apertura
Con il mondo che naviga tra incertezza e contrazione, le vendite della fiera d'arte più importante del mondo diventano il momento di conferma o messa in discussione della tenuta dell'intero sistema dell'arte

È sempre stata la settimana più importante del mercato dell’arte quella di Art Basel, ma quest’anno, se possibile, la fiera e la sua riuscita lo sono ancora di più. Con il mondo che naviga nell’incertezza e la contrazione delle transazioni per le opere d’arte, che da un biennio buono impatta sui fatturati dell’industria, le vendite, attese prima e finalizzate poi, sembrano assumere una portata ben più ampia di ciò che accade solo nei corridoi nella Messe di Basilea e diventare la conferma o la messa in discussione della tenuta di un sistema intero e di un modello di vita e professione.





Le vendite del primo giorno di Art Basel 2025
Dopo l’inaugurazione del settore Unlimited di Art Basel, lunedì 16 giugno 2025, il martedì ha segnato l’apertura di tutte le altre sezioni a seguire, Galleries, Premiere, Statements e Kabinett, e a fine giornata la fiera è stata zelante e più che pronta a comunicare tutte le vendite condivise dalle gallerie al chiudersi del primo giorno di preview riservato a collezionisti e addetti ai lavori. Con pagine e pagine di dossier digitale che sintetizzano meglio di molte opinioni quanto efficaci si siano rivelate le prime ore di Art Basel, ma anche quanto sia importante renderle note.
Alla vigilia della fiera, quando si intensificavano anche gli invii da parte delle gallerie delle preview in e-mail su ciò che si sarebbe trovato esposto e in vendita, il direttore Vincenzo de Bellis invitava all’ottimismo e dalla selezione di opere importanti e “ambiziose” presentata dagli espositori emerge la chiara intenzione di puntare tutto, ancora una volta, sulla fiera più importante del mondo. E allora vediamo quali sono state le vendite che hanno trovato spazio e collezionisti ad Art Basel al primo giorno di preview.
Collezionisti e vendite alla preview di Art Basel a Basilea
In una prima giornata di fiera affollata di istituzioni, collezionisti e celebrità, con le curatrici e i direttori dell‘ICA di Miami e della Pinault Collection, del MoMA e del Guggenheim Museum di New York, e i Rubell e i Perez e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, tra i collezionisti, che percorrevano i corridoi della Messe di Basilea, insieme a James Franco e Jil Sander, tantissime sono state le vendite rese note dalla fiera e dalle gallerie partecipanti ad Art Basel 2025 e vediamo qui le più costose.
In prima fila le mega-gallerie, con David Zwirner che ha venduto nelle prime ore di lavoro una scultura di Ruth Asawa per $9,5 milioni e un dipinto di Gerhard Richter per $6,8 milioni. Infinito l’elenco delle opere vendute da Hauser & Wirth, tra le quali due di Mark Bradford acquisite per $3,5 milioni ciascuna e una entrata in una collezione privata americana, ma anche Fausto Melotti e Piero Manzoni, e poi due market darling come Nicolas Party e Flora Yukhnovich, rispettivamente per $565.000 e $575.000.

Le vendite milionarie dei grandi maestri in fiera a Basilea
Erano tra gli highlight di Thaddaeus Ropac due dipinti di Georg Baselitz, che pure risultano venduti alla fine del primo giorno di fiera, a €1,8 milioni Hier jetzt hell, dort dunkel dunkel (2012) e a €1,2 milioni Einer schwimmt noch (2023).
Di Baselitz aveva e ha venduto un dipinto del 2023, anche White Cube, Oh ho, siamo ritornati, am deutschen Wesen, Weltgenesungsbild, portato via per $2,2 milioni. Ne sono serviti invece $1,2 per l’opera Red Birds (2022) di Cai Guo-Qiang, entrata in una collezione istituzionale europea. L’installazione di Danh Vō vista ad Unlimited ha trovato tre acquirenti, per le sue diverse edizioni, a €250.000
Se poi Annely Juda Fine Art di Londra ha messo a segno una super vendita per Mid November Tunnel (2006) di David Hockney, in un range di $13-17 milioni, ottimo riscontro hanno avuto le pittrici in stand da Xavier Hufkens di Bruxelles, che ha venduto per 1 milione di sterline un dipinto di Tracey Emin di quest’anno e uno di Alice Neel del 1956, mentre sia da Pace Gallery che da Perrotin tante sono state le transazioni andate a buon fine, in range di prezzo più contenuto, entro i $500.000

Le prime vendite delle gallerie italiane
Tra le gallerie italiane che hanno condiviso informazioni sulle prime transazioni concluse, Continua ha venduto Everyday life di Arcangelo Sassolino a €350.000, uno specchio di Michelangelo Pistoletto del 2025 a €320.000 e un lavoro di Pascale Marthine Tayou per €135.000. Lunga la lista da Massimo De Carlo, con ottimi riscontri per la pittura di Jennifer Guidi tra $400.000 e $500.000, Jenna Gribbon, tra $150.000 e $200.000, per due opere di Xiyao Wang intorno ai $40.000-50.000 e per il mattone in bottiglia di Maurizio Cattelan, EMPIRE, del 2025, che ha trovato un compratore tra €100.000 e 200.000. Soddisfatto anche Alfonso Artiaco che ha venduto Diego Cobelli, Sol Lewitt e soprattutto tanti dei lavori di Ugo Rondinone dedicati a Napoli.
Come sono andate le vendite delle gallerie emergenti ad Art Basel Statements
Anche le gallerie più giovani hanno avuto il loro daffare, a cominciare da Soft Opening di Londra, che nella sezione Statements ha venduto con prezzi di 14-15mila sterline sette lavori di Rhea Dillon, vincitrice del Baloise Art Prize per la miglior proposta della sezione emergente. Mentre da Felix Gaudlitz di Vienna, nello stesso settore, un acrilico su tela di Edith Deyerling è stato comprato per €22.000 e da Sans-titre di Parigi Family birds (Melonia #1) di Wei Libo è stato venduto per €6.000.
Questo, in estrema sintesi, un primo punto sulle opere già andate via nella preview riservatissima di Art Basel, che però continua in questi giorni e apre al pubblico giovedì 19 giugno. Non resta che aspettare e capire cos’altro avrà in serbo la fiera, per noi e per tutti quelli che guardano ai suoi risultati come cartina di tornasole per il mercato dell’arte.
Cristina Masturzo
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