Al Palazzo Ducale di Urbino una mostra-evento dedicata al pittore marchigiano Simone Cantarini
Dalla ritrattistica alla pittura sacra e dai quadri di devozione alle composizioni filosofiche e profane, l’esposizione racconta l’estro moderno dell’artista morto a soli trentasei anni in circostanze misteriose considerato il più grande della regione nel Seicento

Prosegue con la celebrazione degli artisti della regione la Galleria Nazionale delle Marche che, dopo aver presentato nel 2024 un’ampia monografica sulla figura e l’attività di Federico Barocci (Urbino, 1535 – 1612), inaugura Simone Cantarini (1612 – 1648). Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma. A cura di Luigi Gallo, Anna Maria Ambrosini Massari e Yuri Primarosa, la mostra diventa testimonianza della portata estremamente moderna del pittore nato a Pesaro e morto a Verona in circostanze misteriose.
Simone Cantarini al Palazzo Ducale di Urbino
Fino al 12 ottobre 2025, una selezione di 56 dipinti approfondisce filologicamente l’estro creativo di Cantarini detto il Pesarese, dalla ritrattistica alla pittura sacra, dai quadri di devozione alle composizioni filosofiche e profane: “Mi preme sottolineare la generosa collaborazione delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, così come l’approfondita azione di studio condotta da una squadra di eminenti esponenti del mondo accademico e della conservazione che hanno reso possibile l’esposizione. È importante infatti che il museo si affermi come luogo della ricerca scientifica: spazio vivo e vitale per creare infinite occasioni di conoscenza. Il restauro di numerose tele, sostenuto da Palazzo Ducale, dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica e da sponsor privati cui vanno i nostri più sinceri ringraziamenti, ha permesso di conoscere meglio la tecnica di Cantarini, riscoprire la freschezza della sua pennellata e il fascino della sua opera”, spiega il direttore Luigi Gallo.

La collezione della Galleria Nazionale delle Marche
Ma Simone Cantarini (1612 – 1648). Un giovane maestro tra Pesaro, Bologna e Roma è anche l’occasione per celebrare l’ingresso nelle collezioni del Palazzo Ducale di Urbino di alcune opere di Cantarini che provengono dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e dalla Pinacoteca di Brera, nell’ambito del progetto 100 opere tornano a casa. Tra i motivi della mostra, infatti, vi è anche la necessità di palesare l’accrescimento della collezione della Galleria Nazionale delle Marche, che solo negli ultimi anni può vantare la presenza di Cantarini.
Gli aspetti poco noti dell’attività di Simone Cantarini
“Il progetto espositivo si pone l’obiettivo di approfondire aspetti ancora poco noti della produzione artistica di Cantarini: la sua prima attività nella terra d’origine, i rapporti con la famiglia Barberini e in particolare con il cardinal legato Antonio Barberini junior, il funzionamento della sua bottega e, in filigrana, il suo rapporto con Guido Reni a Bologna, segnato dal litigio a seguito della Trasfigurazione di nostro Signore commissionata dai Barberini nel 1637 per la chiesa del Forte Urbano a Castelfranco”, approfondiscono i curatori.
Redazione
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