Il giardino come ecosistema sperimentale. Da Forlì la storia di Fabrizio Sintoni e Luca Bacci

Hanno inaugurato i Peonia Days, unici in Italia a far fiorire da seme le peonie arboree. Ma il loro giardino è un ecosistema, anche affettivo, di attività e scoperte, un luogo creativo che fa nascere le idee

Da Modern Nature di Derek Jarman ad Al giardino ancora non lho detto di Pia Pera, il tema dei giardini domestici mi ha sempre affascinato: mi colpisce profondamente il modo in cui una persona può imprimere la propria visione su uno spazio verde, scegliendo varietà di alberi, arbusti e fiori, e poi seguirne con pazienza la crescita — curandoli, orientandoli, osservandoli cambiare — pur lasciando loro una certa libertà, un margine d’imprevisto.

Che cos’è un giardino

Un giardino non è mai solo un luogo: è una scrittura lenta, fatta con le mani e con gli occhi, un diario vivente che cresce giorno dopo giorno. Nei giardini si impara ad accettare il tempo che passa, i cicli che si ripetono, le fioriture mancate. Mi affascina questa tensione tra controllo e abbandono, tra progettazione e sorpresa. Ogni giardino racconta una storia di convivenza tra il desiderio umano di ordinare e la natura che, silenziosamente, sfugge all’ordine.
Qualche anno fa ho conosciuto Fabrizio Sintoni e Luca Bacci, compagni nella vita, speciali giardinieri con una predilezione per le peonie arboree, e un primato: sono gli unici in Italia a seminarle da seme. Sul retro della loro casa di Forlì, dove il giardino si apre verso la campagna senza confini, prende vita un universo verde che riflette in pieno l’estro indisciplinato di Fabrizio e Luca.

Le peonie arboree di Sintoni e Bacci

Qui, ogni angolo è un piccolo esperimento botanico, una sfida lanciata alla monotonia e al rigore dei manuali di giardinaggio. Nessuna regola cromatica o gerarchia vegetale: solo una curiosità insaziabile che li ha spinti ad accostare, con disarmante libertà, piante rustiche e tropicali, succulente e acquatiche, arbusti da mezz’ombra e rampicanti da pieno sole, esemplari da vaso e specie che in inverno esigono riparo in serra. Le peonie – vere protagoniste del giardino, distribuite generosamente tra terra, serre e contenitori – raggiungono il culmine del loro splendore a fine aprile, durante i “Peonia Days”, quando la coppia apre il giardino a tutti i visitatori desiderosi di lasciarsi incantare. Il giardino appare come un teatro vegetale in perpetuo movimento, punteggiato da oggetti trovati, vasi e recipienti riadattati, in un’installazione mutevole e piena di sorprese.

I Peonia Days

Fabrizio e Luca amano accompagnare i visitatori curiosi, raccontando l’origine delle specie coltivate: come la tillandsia, una pianta aerea proveniente dal giardino di Rapallo appartenuto alla famiglia Mike Bongiorno e ormai divenuta grandissima, o le tante varietà rare raccolte durante i loro viaggi in giro per il mondo e poi magicamente acclimatate in Romagna. Il giardino di Fabrizio e Luca è un ecosistema sperimentale, in cui l’osservazione botanica si intreccia alla pratica quotidiana del prendersi cura. Ogni specie, scelta o ritrovata, racconta una microstoria di adattamento, convivenza e trasformazione. È un laboratorio a cielo aperto, dove la biodiversità non è solo una questione ecologica, ma anche estetica, affettiva e culturale.
Stimolato dalla loro creatività, il giardino si anima: si organizzano merende, pranzi, incontri, attività con le scuole e speciali serate a osservare le lucciole. In ambito lavorativo, il loro ideale è creare giardini da zero, imprimendo la loro visione, lasciando un’impronta: giardini che raccontano la generosità del mondo vegetale, la sua ricchezza esuberante e tutta la possibile bellezza espressiva.

Silvia Camporesi

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Silvia Camporesi

Silvia Camporesi

Silvia Camporesi (nata a Forlì nel 1973), laureata in filosofia, vive a Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la…

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