“L’arte nello spazio pubblico può essere ancora uno strumento di lotta”. La mostra di Emergency a Roma

Ospitato nella Sala Fontana di Palazzo delle Esposizioni, il percorso espositivo riunisce le foto provenienti dall'archivio storico della ong, in dialogo con i poster di Cheap. Un progetto che invita il pubblico ad assumersi delle responsabilità e a schierarsi contro i conflitti armati

Un progetto espositivo che invita il pubblico a “entrare” nelle vite delle vittime della guerra. Questa è il concetto da cui prende forma Contro la guerra. Sguardi e immaginari, la mostra ospitata nella Sala Fontana di Palazzo delle Esposizioni a Roma che riunisce le fotografie d’archivio di Emergency, a cura del collettivo Cheap. Visibile sino al 20 giugno, il progetto mette in dialogo scatti storici e gli iconici manifesti del collettivo bolognese, rivendicando il disarmo e la solidarietà.

La mostra di Emergency a Palazzo delle Esposizioni a Roma 

Tratte dall’archivio storico, le grandi fotografie in bianco e nero sulle attività di cura di Emergency, dall’Afghanistan all’Iraq, si alternano ai poster di Cheap, provenienti da alcuni degli interventi più importanti realizzati dal collettivo negli ultimi anni – “Disobbedite con generosità”, “Sabotate con grazia”, “Agitatevi” – e a quelli delle artiste e degli artisti invitati a partecipare alla mostra, dall’Italia al Brasile, dalla Spagna alla Polonia. Geografie lontane e sensibilità diverse, accomunate dalla convinzione che, come dichiarano i messaggi incisi lungo il percorso espositivo, nessuna guerra è inevitabile” e che “la guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri”. 

Non solo una mostra, ma un atto politico  

“Questa mostra è un atto politico, un tentativo di sabotaggio simbolico della normalizzazione della guerra”, spiega il collettivo Cheap. “CHEAP, sta intrecciando relazioni con soggetti che si muovono nello stesso orizzonte: con Amnesty International per la campagna LOTTA LIBERA, contro la repressione della libertà di manifestare, con ARCI per l’ottantesimo anniversario della Liberazione. Perché l’arte nello spazio pubblico può ancora essere uno strumento di lotta, se sceglie di schierarsi”.

La guerra è sempre evitabile

Siamo stati spinti dalla necessità di entrare nello spazio pubblico e di ragionare sugli immaginari attuali assuefatti alla retorica della guerra come necessaria, rituale e inevitabile”, spiegano da Emergency. “Vogliamo ribadire che la guerra è sempre evitabile proprio come testimoniano le frasi sul carpet della mostra. Lo scopo è adottare insieme a CHEAP una posizione pubblica che non sia discriminatoria, utilizzando lo stesso approccio limpido con cui il collettivo di artiste e artisti porta avanti temi che ci stanno a cuore, dalle questioni di genere a quelle di invocazione del disarmo”.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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