A Milano arriva la prima edizione di LIFE: nuovo festival tra arte, teatro e giornalismo

Si ispira alla celebre rivista americana di fotogiornalismo la nuova rassegna pensata come un’esperienza immersiva, che restituisce una visione plurale del mondo contemporaneo attraverso spettacoli, mostre e installazioni

Una corsia di supermercato che invita a riflettere sulle ambiguità del capitalismo, una casa in miniatura che racconta la diaspora palestinese, un pacco postale che viaggia nella logistica globale dei consumi e una montagna simbolo di verità in un’era di disinformazione. Sono queste alcune delle narrazioni presentate da LIFE, il nuovo festival ideato e promosso dall’associazione ZONA K, al via a Milano dal 7 maggio 2025.

A Milano arriva la prima edizione del festival LIFE

Il titolo si ispira alla celebre rivista americana di fotogiornalismo, con l’obiettivo di restituire al pubblico la complessità del mondo contemporaneo. Muovendosi tra realtà e finzione e combinando linguaggi ibridi, il programma della rassegna intreccia teatro, arti visive, installazioni performative e giornalismo investigativo.

A Milano arriva la prima edizione del festival LIFE: le date e i luoghi 

LIFE si articola in due momenti: dal 7 al 19 maggio sarà alla Fabbrica del Vapore e dal 4 al 21 giugno tra ZONA K, Teatro Fontana e Teatro Out. A completare il programma, sono anche previsti talk, workshop e collaborazioni con altre realtà culturali cittadine.

A Milano arriva la prima edizione del festival LIFE: gli appuntamenti 

Tra gli appuntamenti che si segnalano, spiccano Everything Must Go di Dries Verhoeven (Olonada), una corsia di supermercato perfettamente ricreata che ospita un’installazione performativa sulle ambiguità etiche del capitalismo; e Dear Laila di Basel Zaraa (Palestina/Regno Unito), una lettera alla figlia nata in Inghilterra che prende forma nella ricostruzione in miniatura della casa d’infanzia dell’artista, nel campo profughi di Yarmouk, tra esilio e diaspora. Poi c’è The Parcel Project di Johannes Bellinkx & Daan Brinkmann (Paesi Bassi/Belgio): in questo esperimento artistico-giornalistico, il pubblico assume il punto di vista di un pacco postale, viaggiando simbolicamente attraverso i circuiti invisibili della logistica globale. Infine, The Mountain della compagnia teatrale Agrupación Señor Serrano (Spagna) è uno spettacolo multimediale che mescola Orson Welles, fake news e alpinismo per riflettere sulla verità nell’epoca della disinformazione e del sospetto.

Redazione 
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