Dazi sul cinema? Per l’Italia potrebbe essere un’opportunità

Potrebbe essere l’occasione per puntare tutto sulla qualità dell’offerta nostrana, per assorbire l’effetto negativo dei dazi che Trump prevede di applicare sul settore cinematografico. Ecco come

Da quando l’Unione Europea portò in auge la definizione di Industrie Culturali e Creative, ci sono stati tantissimi tentativi di schematizzare l’insieme eterogeneo di attività legate alla produzione di cultura all’interno di un perimetro organizzativo ed economico definito. In alcuni comparti, questa operazione di riorganizzazione ha avuto degli esiti ancora oggi troppo deboli, mentre risulta del tutto naturale connaturare altri comparti come vere e proprie industrie. È il caso dell’editoria, ad esempio, o ancora dell’audiovisivo. Non sorprende quindi che Trump, al pari di quanto accaduto per altri settori, abbia dichiarato di voler prevedere dei dazi anche per il cinema, affermando l’importanza di far rientrare gli investimenti all’interno degli Stati Uniti.

Trump e i dazi sul cinema

Una scelta che, tuttavia, potrebbe essere anche controproducente per gli USA. Di dazi, in questo periodo, se ne è parlato davvero tanto, e le opinioni, ovviamente, non sono unanimi. Si tratta di una condizione naturale, perché l’economia è una disciplina che misura condizioni che raramente hanno il carattere della replicabilità e quindi sulla base di specifiche condizioni è frequente che la stessa misura possa avere un effetto diametralmente opposto a quello ottenuto in passato o in un altro contesto.

Il rapporto tra dazi e investimenti

Nel caso del cinema, però, ci sono due aspetti di cui bisogna necessariamente tener conto. Il primo è l’aspetto prettamente economico-finanziario. Pur avendo bene in mente la sostanziale non replicabilità della maggior parte delle analisi economiche è però interessante notare che uno studio pubblicato nel 2023 dal Journal of Financial and Quantitative Analysis suggeriva che a una riduzione tariffaria, pur avendo come potenziale effetto negativo quello dell’incremento della concorrenza estera, era tuttavia associato anche un incremento degli investimenti in azioni di integrazione verticale “a valle”. Detto in altri termini, lo studio ha esaminato come la riduzione sull’importazione di materie prime estere negli USA abbia favorito l’incremento degli investimenti nelle industrie che lavoravano quelle materie, fattore estremamente positivo per un’economia. La potenziale implementazione di dazi da parte di Trump sul settore cinematografico potrebbe quindi avere, come effetto negativo, una riduzione degli investimenti nell’economia cinematografica a stelle e strisce, ottenendo quindi un effetto del tutto opposto a quello che il Presidente dichiara di voler perseguire.

Cinema Ritrovato
Cinema Ritrovato

Dazi sul cinema: l’Italia potrebbe cogliere la palla al balzo

Se questa riflessione coinvolge il solo aspetto economico-finanziario, è però vero che le industrie del contenuto trattano un “bene” economicamente peculiare: la cultura. Una potenziale concreta applicazione dei dazi, quindi, potrebbe avere un ulteriore effetto, che non riguarda esclusivamente il funzionamento dell’economia, ma coinvolge anche attivamente la produzione culturale del resto del mondo. Per il nostro Paese, ad esempio, questa evenienza potrebbe rappresentare un’importante opportunità. Introdurre i dazi sul cinema, in effetti, significa introdurre all’interno del comparto cinematografico un concetto di concorrenza tra Paesi che ad oggi esiste, ma non è così determinante. In Italia, questo tipo di azione potrebbe condurre ad un incremento della qualità dei prodotti realizzati, che, bisogna dirlo, non sempre è elevata.

Il cinema italiano e la sua qualità oscillante

Il nostro settore cinematografico, negli ultimi anni, ha prodotto sicuramente dei film meravigliosi e che hanno riscosso anche un notevole successo sia di critica che di pubblico, ma ha anche prodotto tantissimi film tendenzialmente brutti, destinati ad un pubblico disattento, con ambizioni legate più alla TV che al grande schermo. Una sfida di Trump al cinema italiano, quindi, potrebbe sortire un effetto molto positivo per la nostra cinematografia. L’incremento generale della qualità delle produzioni, condizione necessaria per poter contrastare gli effetti dei dazi (se un prodotto costa di più è tendenzialmente necessario “valga” di più), potrebbe avere un effetto anche sul nostro mercato domestico (se i film italiani sono più belli, più persone vanno a vederli), andando quindi a ridurre i consumi di film non nazionali. Il tutto, per scelta del consumatore e non per politiche o per dazio. È chiaro che esistono tantissimi parametri per poter giudicare un film, ma è anche vero che ci sono dei film che sono fatti bene, e film che invece sono fatti peggio. E questo non incide in nessun modo sul gusto.

Se il cinema italiano è di qualità, i dazi fanno meno paura

Se la nostra industria, dunque, reagisse ai dazi non soltanto con azioni bilaterali, ma anche con una strategia condivisa, potrebbe ottenere dei risultati veramente interessanti: perché quella serie di azioni che si renderebbero necessarie per poter “assorbire” l’effetto dei dazi minimizzandone quindi gli effetti in termini di distribuzione nel mercato statunitense, avrebbe al contempo anche l’effetto di migliorare le performance generali del nostro cinema, con un incremento generale degli spettatori. Perché è vero che nel 2024 tutti (o quasi) hanno visto Inside Out 2, ma è anche vero che nello stesso anno nella top ten dei film più visti nel nostro Paese comparivano titoli come Povere Creature, un film molto lontano dal concetto di blockbuster, e che sempre nel 2024 tra i film italiani più visti comparivano titoli come Parthenope, Diamanti, C’è ancora domani. Segno che, evidentemente, quando in Italia si fanno bei film, poi la gente li vede anche con piacere.

Stefano Monti

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Stefano Monti

Stefano Monti

Stefano Monti, partner Monti&Taft, è attivo in Italia e all’estero nelle attività di management, advisoring, sviluppo e posizionamento strategico, creazione di business model, consulenza economica e finanziaria, analisi di impatti economici e creazione di network di investimento. Da più di…

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